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Europei. Italia-Olanda 11-12 dtr, finale amaro

Pallanuoto
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L'Italia arriva a sette secondi dalla finale della 15esima edizione dei campionati europei di pallanuoto femminile, in svolgimento alla piscina Alfred Hajos di Budapest. Le sfugge per un grossolano errore e per i tiri di rigore, che questa volta non le sorridono.
Passa l'Olanda (12-11; parziali 1-1, 4-4, 1-2, 2-1; 4-3), che torna a giocare la finale europea dopo 15 anni contro la Spagna campione del mondo e vice campione olimpica che ha eliminato l'Ungheria padrona di casa vincendo 9-8. 
Le azzurre, avanti anche 7-5, non sono riuscite a sfruttare la giornata negativa del portiere Willemsz, hanno sbagliato molto in superiorità numerica (3/10) e hanno fallito più volte l'occasione per chiudere la partita; eppure ce l'avevano fatta. Erano in finale. Fino a sette secondi dalla fine.
L'Italia campione uscente affronterà sabato l'Ungheria bronzo mondiale e padrona di casa alle 16.30 nella finale per il bronzo; successivamente Spagna-Olanda per il titolo.


La cronaca. L'Italia attacca con difficoltà la zona ad emme avversaria, prova a concludere da fuori e raramente trova il centroboa. Quando avviene Frassinetti guadagna la prima superiorità numerica mal gestita. Così passa l'Olanda con una palombella della mancina Sevenich a 3'29; Gorlero evita  il peggio su una deviazione sottomisura e contro un'azione di inferiorità numerica e a 7'36 pareggia capitan Di Mario, trasformando la seconda superiorità numerica fischiata per un fallo sull'esterno.
Molto più vivace il secondo tempo con le squadre che alzano il ritmo e trovano con continuità il gol senza mai staccarsi.
In apertura Gorlero devia sul palo un rigore tirato da Klaassen a 1'12. Poi al 2-1 di Van der Sloot in superiorità numerica  (2/3) replica Cotti con una palomba a 2'25; al vantaggio di Emmolo (3-2) con l'uomo in più (2/3) pareggia dal perimetro capitan Smit a 5'02; al 4-3 di Garibotti dal perimetro risponde Van Der Sloot in superiorità numerica a 6'18 (2/4), e una bomba di Motta è neutralizzata da Amarens Dousten Genee dal centro a 7'48 per il 5-5.
Il terzo tempo di apre con l'impiego centellinato di capitan Di Mario che, gravata di due falli gravi, fa sentire la sua voce dalla panchina. L'Italia mantiene ordine e tira con continuità contro il portiere Willemsz in evidente difficoltà. L'Olanda non sfrutta la quinta superiorità numerica, il Setterosa sì e segna il 6-5 con Bianconi a 3'49 (3/5). Poi Garibotti a 5'43 fulmina il portiere sul primo palo e realizza il primo doppio vantaggio della partita: 7-5 già sfiorato in precedenza con Cotti che in controfuga supera il portiere con un pallonetto ma non Van Der Sloot che salva sulla linea di porta. L'Italia ha altre due occasioni in superiorità numerica per portarsi sul +3, ma le fallisce e a cavallo del quarto tempo l'Olanda pareggia con due gol con l'uomo in più. A 7'27 segna la fuoriclasse Klaassen, dopo 38 secondi del quarto tempo Stomphorst (4/7). Le azzurre continuano a non trasformare le azioni in più, ma Radicchi tira fuori il coniglio dal cilindro e a 3'40, con una perfetta ed improvvisa palombella, segna l'8-7. A 5'37 le azzurre potrebbero tornare sul +2: Frassinetti conquista il rigore ai due metri e produce l'espulsione definitiva di Klaassen, ma il portiere Willemsz para il tiro di Di Mario.
C'è da soffrire e la difesa regge fino all'errore che porta la partita ai rigori. A 15 secondi dalla sirena Frassinetti commete fallo grave; è il terzo per lei. Va nel pozzetto e attende che l'azione avversaria si esaurisca. Le olandesi sbagliano passaggio con la palla che si allarga sull'esterno. L'Italia è praticamente in finale, ma Frassinetti - in piena trance agonistica e non allertata da nessuno - rientra in acqua dimenticando di essere gravata di tre falli. Rigore Olanda. Smit segna l'8-8 a -7 secondi. Si va ai rigori. Poi la sconfitta, con altre occasioni perse nel corso della sequenza dei tiri dai cinque metri.

Tiri di rigore: Dagmar Rixt Genee gol, Bianconi gol, Smit palo, Motta parato, Sevenich parato, Emmolo gol, Megens gol, Di Mario parato, Van Der Sloot gol, Queirolo gol, Dagmar Rixt Genee gol, Bianconi parato


consulta il tabellino


Il commento del cittì Conti. "Abbiamo giocato una buona partita. Purtroppo non siamo riusciti a imprimere lo strappo finale e i due falli gravi fischiati a Tania Di Mario a metà partita ci hanno condizionato. Il gioco l'abbiamo condotto sempre noi; siamo stati un po' nervososi in fase di superiorità numerica, ma abbiamo difeso bene nonostante le mani addosso delle olandesi. Sapevamo che era una partita che sarebbe potuta finire con un gol di scarto. Sapevamo che sarebbe stato difficile rompere l'equilibrio, ma ci eravamo riusciti e fino a sette secondi dalla fine eravamo in finale. Peccato per l'ingenuità commessa: a sette secondi dalla fine non si può regalare un rigore in una semifinale europea. E' un insegnamento per il futuro, come il gol subito da Asimaki sulla sirena contro la Grecia".


Il commento di Bianconi. "I rigori sono così. Chi segna vince. A volte va bene e a volte no. Peccato perché era praticamente fatta. Dispiace per l'ingenuità commessa nel finale. Purtroppo sono cose che capitano anche se non dovrebbero".


SETTOROSA ALLA SESTA FINALE PER IL BRONZO. Il Setterosa ne ha disputate cinque (Bonn 1989, Atene 1991, Sheffield 1993, Malaga 2008, Zagabria 2010) e solo una volta ha conquistato il bronzo (Italia-Francia 9-5 ad Atene 1991).
L'Italia ha partecipato anche a sette finali europee, dal 1995 al 2012, conquistando la medaglia d'oro a Vienna 1995, Siviglia 1997, Prato 1999, Lubiana 2003 ed Eindhoven 2012 e l'argento a Budapest 2001 e Belgrado 2006.
In precedenza aveva dominato l'Olanda, sempre in finale nelle prime cinque edizioni, d'oro a Oslo 1985, Strasburgo 1987, Bonn 1989 e Leeds 1993 e d'argento ad Atene 1991, dove le azzurre conquistarono la prima medaglia internazionale della storia (il bronzo).
Il Setterosa è la squadra europea più titolata con 5 ori, 2 argenti e un bronzo, ma l'Olanda se conquistasse la medaglia d'oro la supererebbe, arrivando a 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi.


OLANDA IN FINALE DOPO 15 ANNI. L'Olanda non partecipa ad una finale europea da Prato 1999, quando fu battuta dall'Italia 10-9.


UNGHERIA E OLANDA LE PIU' MEDAGLIATE. L'Ungheria è la squadra che ha conquistato più medaglie ai campionati europei, ben undici con due ori, cinque argenti e quattro bronzi. L'Olanda ne ha conquistate nove con quattro ori, due argenti e tre bronzi.
E' il remake di Budapest 2001 contro l'Ungheria (2 ori, 5 argenti e tre bronzi continetali) che ci batte 10-8 in finale. Nell'altra fnale, la nostra prima a Vienna '95, vittora azzurra 7-5.


LA SPAGNA MAI CAMPIONE D'EUROPA. Campionesse mondiali a Barcellona 2013, vice campionesse olimpiche a Londra 2012, ma mai sul trono d'Europa. Il miglior risultato è l'argento conquistato a Malaga nel 2008, dove fu sconfitta in finale dalla Russia, che nel pomeriggio ha vinto la finale del quinto posto contro la Grecia per 7-5.


SOLO IN TRE EDIZIONI I PADRONI DI CASA IN FINALE. Solo in tre edizioni su quindici la squadra padrona di casa ha raggiunto la finale. Nel 1999 a Prato e nel 2001 a Budapest con l'Italia e l'Ungheria campioni; nel 2008 a Malaga con la Russia che ha battuto la Spagna.


FINALI PRIMO POSTO DEL SETTEROSA. Vienna 1995 Italia-Ungheria 7-5, Siviglia 1997 Russia-Italia 5-6, Prato 1999 Italia-Olanda 10-9 d2ts, Budapest 2001 Ungheria-Italia 10-8, Lubiana 2003 Italia-Ungheria 6-5, Belgrado 2006 Russia-Italia 12-10, Eindhoven 2012 Italia-Grecia 13-10.


FINALI TERZO POSTO DEL SETTEROSA. Bonn 1989 Italia-Francia 9-10 dts, Atene 1991 Italia-Francia 9-5, Sheffield 1993 Italia-Ungheria 7-8, Malaga 2008 Ungheria-Italia 9-6, Zagabria 2010 Italia-Olanda 12-14.


Verso Italia-Ungheria, semifinali maschile in programma venerdì alle 19 in diretta su Rai Sport 1. Vicecampioni olimpici contro campioni del mondo. Parlare di Italia-Ungheria significa parlare della storia della pallanuoto. Dodici ori olimpici (9 magiari, 3 azzurri), 6 allori mondiali (tre a testa), quindici titoli continentali (12 ex asburigici, 3 per noi). Basti pensare che la prima edizione dei campionati europei di pallanuoto si svolse a Budapest, all'interno del programma dei primi campionati europei di nuoto, dal 18 al 22 agosto 1926. Alla manifestazione presero parte appena quattro formazioni, che si affrontarono in un girone all'italiana. Il primo titolo continentale venne conquistato dai padroni di casa.
Se si parla di semifinale europea, Alfred Hajos e Ungheria non si può ritornare che al 22 giugno del 2001.
Sandro Campagna aveva sostituito il maestro Ratko Rudic dopo l'eliminazione dell'Italia, d'oro a Barcellona 1992 e di bronzo ad Atlanta 1996, nei quarti di finale olimpici di Sydney 2000 contro l'Ungheria e con tanto di epilogo polemico e di squalifiche. Il ciclo di Rudic sulla panchina italiana era finito dopo dieci anni di successi; quello dei magiari, tre volte campioni olimpici consecutivamente, stava per iniziare.
Bisognava dare subito nuovi impulsi, stimoli e vitalità. Campagna ci riuscì con l'inserimento graduale di Felugo, Mistrangelo, Buonocore, Goran Fiorentini, Violetti, Di Costanzo e del mancino rumeno naturalizzato (e poi sposo di Cristiana Conti) Bogdan Rath, che si unirono a un gruppo storico, vincente, formato dall'emergente Tempesti, Silipo, Postiglione, Angelini, Sottani, Binchi, Roberto e Alessandro Calcaterra, Bencivenga.
Così l'Italia giunge ai campionati europei di Budapest con una squadra rinnovata e sfrontata e in semifinale - tra la sorpresa generale - sconfigge l'Ungheria 8-7 ammutolendo i 5000 dell'Hajos; poi perse la finale con la Jugoslavia 8-5. Quella fu l'ultima partita dell'attuale team manager Francesco Attolico tra i pali della Nazionale. L'Airone azzurro aveva 38 anni ed era alla 414esima presenza col Settebello, con cui aveva già vinto un oro e un bronzo olimpico, un oro mondiale e due europei.
Gli ultimi confronti europei tra le due squadre sono recenti ed amari. Risalgono alla finale del terzo posto di Eindhoven 2012. Dopo aver perso nel girone 12-8 nella partita d'esordio, gli azzurri cedettero sotto i colpi di Biros (6 reti) & co. Terminò 12-9 con in vasca Figlioli, Giorgetti, Figari e Gallo ancora presenti in vasca.
Da ricordare la semifinale di Zagabria 2010: vittoria 10-8 e porta spalancata verso l'argento (battuti dalla Croazia 7-3), prima medaglia della nuova gestione Campagna. Le due squadre si sono incontrate anche a Belgrado 2006: finì 13-6 nella fase a gironi per i magiari che poi persero in finale con la Serbia 9-8; l'Italia si piazzò al quinto posto come a Malaga 2008.
Lontano l'ultimo confronto ai Mondiali. Si tratta di un'altra partita straordinaria, la finale di Barcellona 2003. Vinsero i magiari ai tempi supplementari per 11-9. Era la Nazionale guidata da Paolo De Crescenzo, a cui è legato il penultimo podio iridato degli Azzurri.
Storico l'ultimo confronto alle Olimpiadi: all'Acquatics Centre di Londra l'8 agosto 2012 dominammo gli allora tre ori olimpici consecutivi. Kasas & co. caddero inermi sotti i colpi di Figlioli (3), Felugo (3), Presciutti (3), Perez (1) e Giorgetti (1), per l'11-9 finale che ci spalancò le porte verso la semifinale vinta contro la Serbia (9-7) e la medaglia d'argento. Di quella storica vittoria  giocheranno la semifinale di venerdì capitan Tempesti, Figlioli, Giorgetti, Giacoppo, Gallo e Aicardi. Per i magiari invece il mancino Madaras (tornato in Ungheria, allo Szolnok, dopo dieci anni alla Pro Recco), i fratelli Denes e Daniel Varga, Hosnyanszky, Szivos, Harai e il portiere Nagy.
Gli ultimi due incontri risalgono alle amichevoli di poche settimane fa: 10-10 lo scorso 7 giugno proprio a Budapest e 10-8 per il Settebello, davanti a 3000 spettatori, nello splendido scenario dello Stadio del Nuoto il 13 giugno, giorno di apertura del 51esimo trofeo Settecolli di nuoto.


fotogafie di Andrea Staccioli  / Deepbluemedia.eu


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