La Federazione Italiana Nuoto (FIN) rappresenta una garanzia di qualità, tradizione ed esperienza, non solo per i successi sportivi ottenuti a livello nazionale e internazionale, ma anche, e soprattutto, per il suo impegno nella sicurezza acquatica, con l'obiettivo primario di salvaguardare la vita umana.
L'Italia, con i suoi oltre 8.000 km di coste e circa 3.000 piscine riconosciute, è un Paese fortemente legato all'acqua. Proprio per questo, la FIN, attraverso la sua Sezione Salvamento, si dedica da sempre alla promozione della sicurezza in ambito balneare. Tale impegno si concretizza nella diffusione della cultura dell'acqua e delle norme di comportamento necessarie per prevenire situazioni di pericolo. Questi strumenti di prevenzione sono fondamentali per promuovere un approccio consapevole e responsabile all'ambiente acquatico, sia in mare e laghi che in piscina.
Oltre alla diffusione delle buone pratiche, la FIN si distingue per la sua attività formativa, volta a preparare nuovi professionisti altamente qualificati nel campo del soccorso e della sicurezza in acqua. Attraverso corsi e continui aggiornamenti, la Sezione Salvamento forma assistenti bagnanti e operatori del settore, garantendo che siano sempre aggiornati sulle tecniche più moderne ed efficaci di intervento. Questo lavoro formativo assicura che gli assistenti bagnanti siano in grado di prevenire e affrontare le emergenze acquatiche, riducendo significativamente i rischi per la vita umana.
In questo modo, la Federazione Italiana Nuoto non è solo un punto di riferimento nel panorama sportivo, ma anche un'istituzione chiave nella promozione della sicurezza e della prevenzione, contribuendo a diffondere una cultura del rispetto e della consapevolezza dell'ambiente acquatico a livello nazionale.
Cenni storici
Il salvamento in Italia nasce ufficialmente il 28 settembre 1899, presso il Palazzo Comunale di Ancona, con l’obiettivo di promuovere, attraverso la pratica del nuoto, l’addestramento al salvataggio e al pronto soccorso. Nel 1936, la Società Italiana di Salvamento confluisce nella Federazione Italiana Nuoto (FIN), diventandone una sezione dedicata: quella del Nuoto per Salvamento.
Da questa incorporazione sono derivati risultati insperati, soprattutto sul piano sociale. Nel 1960, le autorità di governo hanno ufficialmente riconosciuto il brevetto di Assistente Bagnanti come titolo valido per svolgere l’attività di assistente bagnanti, confermando così l'importanza della formazione e della certificazione nel settore. Nel 1996 il Ministero dell’Interno, con decreto 18 marzo, ha decreto ex lege il riconoscimento dei brevetti di assistente bagnanti per Piscina della FIN.
L'attività della Sezione Salvamento, negli anni, si è evoluta in sintonia con una costante ricerca di alta e specifica professionalità e in linea con le mutate realtà sociali del Paese, sempre più orientate verso la tutela dell'ambiente e il supporto alla Protezione Civile. Con un enorme impegno di risorse, sono stati realizzati centri federali di alta specializzazione per il soccorso e la sopravvivenza in ambienti lacuali, marini e fluviali, oltre a interventi in caso di alluvioni.
Questi centri non solo garantiscono, ma includono anche specifici progetti e programmi di pubblica utilità. È avvenuto un adeguamento significativo degli strumenti e dei mezzi a disposizione degli operatori, tra cui l’utilizzo di moto d’acqua e cani da salvataggio, che hanno integrato le operazioni di soccorso, accelerando e perfezionando i tempi di intervento.
In questo contesto, la Federazione Italiana Nuoto ha giocato un ruolo cruciale nel garantire che il sistema di salvamento italiano fosse all'avanguardia, assicurando la professionalità degli operatori e la sicurezza delle attività acquatiche.
Il Salvamento oggi
A livello nazionale, la Sezione Salvamento riveste, attraverso i propri presidi, diffusi capillarmente su tutto il territorio, un ruolo determinante nella formazione e nell'aggiornamento degli assistenti bagnanti. Questa attività si svolge in sinergia con la Protezione Civile, la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana, oltre a Regioni, Province e Comuni, anche nell'ambito di progetti volti alla tutela dell'ambiente marino.
Grazie ai suoi sforzi, la Federazione Italiana Nuoto ha contribuito nel tempo a una progressiva diminuzione degli incidenti in acqua e delle morti per annegamento, rendendo l'Italia uno dei paesi più sicuri al mondo per le attività acquatiche.
L'impegno e la professionalità delle figure coinvolte, insieme agli elevati standard qualitativi dei percorsi formativi, sono ormai riconosciuti anche a livello internazionale. Questo riconoscimento si riflette nelle Squadre Nazionali, sia assolute che giovanili, che negli ultimi anni si sono distinte ai campionati mondiali e europei.
La definizione di assistente bagnanti è, oggi, formalizzata nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 85 del 24 maggio 2024, che individua gli assistenti bagnanti come soggetti deputati a garantire la salute dei bagnanti e la sicurezza delle attività balneari lungo i litorali marittimi, lacustri, fluviali e nelle piscine. Il decreto valorizza, nel contempo, il carattere altamente specialistico dell'attività dei soggetti abilitati al salvamento, sottolineando l'importanza della formazione continua e della certificazione per garantire un servizio di qualità.
In sintesi, il lavoro della Sezione Salvamento non solo si concentra sulla preparazione degli assistenti bagnanti, ma si estende anche alla promozione di una cultura della sicurezza e della prevenzione nelle attività acquatiche, essenziale per tutelare la vita e il benessere dei cittadini.