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World League 2006 Conti: "Emozioni senza fine"

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Da quest'anno è il team manager della Nazionale e preparatore dei portieri. La campionessa olimpica è soddisfatta del suo nuovo ruolo. "Mi piace collaborare con lo staff e dare consigli allla squadra"

COSENZA
Ha cominciato a giocare quando aveva 13 anni, nel Bracciano, in serie B. Subito come titolare e subito promossa. A 18 anni si è trasferita a Catania, nell'Orizzonte, ed è stata tra le protagoniste di un ciclo di successi nazionali ed internazionali. Ha deciso di smettere di giocare un anno fa. "Per seguire Bogdan e vivere insieme dopo sette anni nei quali ci eravamo visti poco". Per adesso abitano ancora a Savona, ma per l'inizio del campionato di A1 si trasferiranno a Brescia, dove Rath giocherà per i prossimi tre anni.
Cristiana Conti è il team manager della Nazionale e preparatore dei portieri. "Mi piace questo mio nuovo ruolo - dice la campionessa olimpica - lo preferisco a quello dell'allenatore. Mi piace collaborare con lo staff tecnico, dare consigli alle ragazze. Soprattutto con questo staff e con queste ragazze, molte delle quali sono cresciute insieme a me".
Dalla panchina continua ad incitare la squadra. Come faceva quando difendeva la porta azzurra. "Dal punto di vista emotivo non è cambiato molto. Continuo a vivere la partita allo stesso modo di quando giocavo. Anzi, forse in panchina soffro ancora di più. Se c'è da dire qualcosa la dico tranquillamente, perchè tra noi c'è molto feeling. Mi faccio sentire, mi piace caricare la squadra, parlare con i portieri durante gli intervalli".
Un giudizio sui tre portieri impiegati attualmente da Maugeri. "Con Australia e Stati Uniti Brancati e Gigli si sono comportate bene ma io ritengo che un portiere debba fare sempre qualcosa in più, quella parata in più che possa caricare la squadra e darle maggiore fiducia. La Gay ha molta esperienza, forse più delle altre due. A Kirishi con la Spagna è stata fredda e decisiva in occasione dei rigori".
Un consiglio da portiere a portiere. "Imparare a leggere l'attacco".
Un voto alla squadra. "Buono. Dal primo collegiale ad oggi c'è stato un cambiamento radicale. La squadra è cresciuta col passare delle settimane ed ha registrato i meccanismi. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento e per ottenere risultati ci vuole tempo. Noi abbiamo cominciato nel '94 e abbiamo vinto l'Olimpiade dieci anni dopo". 
 
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Massimo Cicerchia
Nostro Inviato