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Mondiali di Melbourne Caputi protagonista in finale

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Il fischietto italiano dirige con Borrel Croazia-Ungheria. Internazionale dal 1992, e' al secondo campionato del mondo. A Barcellona 2003 aveva arbitrato la finale del terzo posto femminile

MELBOURNE
La finale della dodicesima edizione dei Campionati del mondo di pallanuoto maschile parla italiano.
Croazia-Ungheria (9-8 dopo i tempi supplementari e il gol decisivo di Markovic, al culmine di una rimonta che era inziata nel quarto tempo regolamentare) è stata diretta dall'arbitro italiano Massimiliano Caputi e dallo spagnolo Sergio Borrel. Da una parte del campo la Croazia di Ratko Rudic, che in semifinale aveva eliminato la Serbia, dall'altra l'Ungheria, che aveva battuto la Spagna (che aveva chiuso all'Italia la porta della zona medaglie). 
Massimiliano Caputi e’ internazionale dal 1992 e ha da poco tragliato il traguardo delle trecento partite nel campionato di serie A. E' nato a Trieste e dopo l'incontro con la moglie Laura si è trasferito a Civitavecchia nel 1999. Da pochi giorni è diventato papà per la seconda volta. Il 7 marzo è nata Greta che ha raggiunto il fratellino Leonardo di 4 anni. 
Il suo primo mondiale è stato quello di Barcellona 2003 dove ha diretto la finale femminile del terzo posto vinta dalla Russia. In quell'occasione le due squadre italiane arrivarono entrambe in finale e tutte due conquistarono l'argento. L'Europeo di Siviglia '97 è l'altro appuntamento importante che ha preceduto quello australiano.
A Melbourne ha esordito il 20 marzo nella partita Canada-Romania, vinta dai mordamericani e diretta insieme allo sloveno Margeta, con il quale aveva già fischiato la finale di Coppa Fina a Budapest l'anno scorso. "Per me è la prima volta in Australia  - dice Caputi - e la seconda esperienza in un campionato del mondo".
Sul piano personale Caputi ha affrontato il Mondiale di Melbourne nella doppia veste di tifoso e professionista. "Ho vissuto questa esperienza con una serentità e consapevolezza che non avevo a Barcellona. Come tutti gli arbitri è difficile pensare ai successi personali: signficherebbe augurarsi che una delle due Nazionali italiane venisse eliminata prima delle semifinali.  Quando Sttebello e Setterosa sono state eliminate nei quarti mi e’ dispiaciuto come ad ogni altro tifoso e appassionato di pallanuoto. Essere stato designato per la finale e’ un grande onore, un plauso all'intera categoria italiana; averla diretta mi ha trasmesso emozione e gioia".





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