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Olimpiadi Roma 1960 Le testimonianze dei protagonisti

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Dal Presidente della Fondazione Onesti Carraro al Presidente del CONI Petrucci e al Segretario Generale Pagnozzi, dal Delegato allo Sport del Comune di Roma Cochi al capitano del Settebello D'Altrui e al testimonial Pedersoli

ROMA
"La pallanuoto è lo sport più bello del mondo". Le parole di Alfredo Provenzali, oggi a Roma, in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario della conquista della medaglia d’oro della Nazionale di pallanuoto alle Olimpiadi di Roma 1960, sono state condivise da tutti coloro che sono intervenuti. Dopo il saluto di benevenuto del Presidente della FIN Paolo Barelli, la parola è passata al Presidente della Fondazione Onesti, del Comitato delle Celebrazioni di Roma ’60 e del Comitato CIO, Franco Carraro. “Colgo l’occasione per ringraziare tutti dell’aiuto che date al nostro Comitato. Sono legato sentimentalmente a quel Settebello. Tutte le medaglie sono belle ma quelle degli sport di squadra hanno una caratteristica particolare: guadagnano attenzione e consensi con il passare delle partite e alla fine le vittorie assumono toni più roboanti. La medaglia della pallanuoto è quella che ci ha fatto gioire di più nel 1960”.
Nel suo intervento, il Consigliere Delegato allo Sport del Comune di Roma Alessandro Cochi, ha accarezzato il sogno olimpico di Roma 2020. “Sono relativamente giovane ma le gesta di questi grandi campioni me le sono fatte raccontare. Non ho vissuto le olimpiadi di Roma 1960 ma ho partecipato a quella bellissima esperienza che sono stati i Mondiali di nuoto di Roma 2009. Mi sono appassionato alla pallanuoto e il mio sogno è quello di poter assistere alle Olimpiadi del 2020. Gli impianti ci sono già, sono proprio quelli del 1960, sarà sufficiente attualizzarli”.
Dopo Carraro, ha preso la parola il Segretario Generale del CONI Raffaele Pagnozzi.“Nel ’60 avevo 12 anni e ho assisto al successo del Settebello in televisione. Ricordo che è stata una grande emozione. Alle Olimpiadi le delegazioni della pallanuoto sono state sempre tra più partecipative: dalla vita al villaggio, alle partite del torneo. Spero di poter riviere le stesse emozioni a Londra 2012 augurando tutto il meglio possibile alle nostre squadre Nazionali”.
Il Presidente del CONI, Gianni Petrucci, ha fatto i complimenti alla FIN per aver organizzato questa giornata e al Presidente Paolo Barelli per la sensibilità dimostrata. “Complimenti Barelli perché hai avuto un impulso di grande generosità e perché hai voluto ricordare chi ci ha fatto gioire. Io c’ero a Roma ’60 e in quell’occasione vidi due competizioni: la pallanuoto e il ciclismo su pista, entrambe medaglie d’oro. Complimenti alla FIN anche per gli ottimi risultati che sta ottenendo in questi giorni con il nuoto di fondo e gran fondo ai Mondiali di specialità in Canada. La FIN sta lavorando bene a con grande serietà e i risultati lo dimostrano”.
Ha concluso gli interventi Carlo Pedersoli. “Sono orgoglioso di essere stato il primo nuotatore al quale è stata data la possibilità di giocare a pallanuoto. La pallanuoto è tra gli sport più belli che io abbia praticato. Ha qualcosa di sublime ed io, come tutti voi, ho un bellissimo ricordo di quello storico successo a Roma 1960”.
Poi spazio alle premiazioni dei protagonisti, senza dimenticare quelli che ci hanno lasciato in anticipo. Giuseppe "Geppino" D'Altrui, capitano del Settebello di Roma 1960, ha ricordato quel famoso 3 settembre. "Innanzi tutto ringrazio Salvatore Gionta per avermi lasciato i gradi di capitano nella partita con l'Ungheria. Sono state sensazioni meravigliose. Questa vittoria era un po' inaspettata perchè affrontavamo grandi Nazioni come la Russia, l'Ungheria e la Jugoslavia. Siamo riusci a vincere prima della fine e a mantenere l'imbattibilità contro l'Ungheria". 
Appuntamento con la partita di questa sera: Italia-Canada, in diretta su Rai Sport 2 alle 19.30 dallo Stadio del Nuoto del Foro Italico (ingresso gratuito, tribuna Tevere).