Padroni di casa alle semifinali. Azzurri ai quarti con la Germania. Li attende l'Ungheria. Decisivo il break di 3-0 subito nel terzo tempo. Campagna: "Sconfitta che ci accresce sul piano del gioco e ci rinforza psicologicamente"
ZAGABRIA
L'Italia cede alla Croazia il primato del girone A e la qualificazione diretta alle semifinali dei campionati europei, in svolgimento a Zagabria. Perde 8-5 la prima partita dopo quattro successi consecutivi, ma al termine di una prestazione volonterosa a cui è mancato il solito apporto in superiorità numerica (1/7), che in altre occasioni è stato determinante. Una sconfitta comunque incoraggiante, patita in condizioni ambientali avverse (straordinario il tifo dei 5000 tifosi biancorossi), che accresce il bagaglio tecnico-psicologico di una squadra artefice di un'ottima prima fase e attesa dal quarto di finale con la Germania. La semifinale contro l'Ungheria - e le relative finali - non sono un obiettivo proibitivo da raggiungere e rappresenterebbero una verifica prestigiosa al lavoro svolto dallo staff tecnico e un ulteriore stimolo per l'impegno degli Azzurri. Forza ragazzi, è il momento di tornare grandi: entrare tra le prime quattro d'Europa!
LA PARTITA. I primi tre gol sono tutti in superiorità numerica. Apre Felugo con una deliziosa palombella a 1'59. Rispondono Boskovic a 2'31 e Sukno a 4'18. Poi la Croazia allunga con Muslim con una conclusione al limite dei cinque metri a 5'58, ma, dopo un salvataggio di Pavic su Figlioli (1/2 sn), Luongo in controfuga firma il 3-2 a 7'09. La partita resta equilibrata, molto fisica e corretta, con la Croazia forte del 100% in superiorità numerica e l'Italia che si muove bene, pur soffrendo la difesa sui centroboa. A 4'05 del secondo tempo - dopo una serie di azioni neutralizzate - Gallo realizza dal perimetro il 3-3. La Croazia però guadagna la quarta espulsione e ripassa in vantaggio con Sukno 30 secondi dopo (3/4). L'Italia potrebbe sfruttare il terzo uomo in più (1/3), ma per il pari bisogna soffrire, attendere un miracolo su conclusione da non più di due metri di Tempesti che lancia immediatamente Presciutti in controfuga per il 4-4 a 7'27, terzo gol a uomini pari degli Azzurri. E' una partita intensa, che non ammette pause. Il terzo quarto si apre con una magia di Jokovic, che finta il tiro dai cinque metri, scavalca la difesa italiana e serve Dobud per la deviazione vincente ai due metri. L'Italia non molla e Felugo, appena sfumato il quarto uomo in più (1/4), aggancia il pari. Regna l'equilibrio, rotto dalla Croazia grazie a due superiorità numeriche consecutive: una doppia trasformata da Jokovic a 3'57, un'altra da Sukno a 4'50. L'Italia reagisce e potrebbe accorciare su rigore, ma Pavic si oppone a Figlioli su rigore e sulla prosecuzione dell'azione Aicardi, da posizione comoda, non supera le braccia avversarie. Così c'è il break a 7'12 con Muslim che segna l'8-5 a fine 30". Un 3-0 duro da recuperare. L'Italia ci prova. Come ha sempre fatto nei momenti difficili. Con temperamento, grinta, ma stavolta poca precisione. Buric è straordinario in difesa, ai due metri. Felugo si assume la responsabilità di finalizzare la sesta superiorità numerica, ma non trasforma (1/6). Cala leggermente l'attenzione. La squadra si disunisce e tende ad affrettare le conclusioni. Tempesti para e dà coraggio. Luongo ci prova a -2'15, ma colpisce la traversa con un tiro diretto a schizzo. A pochi secondi dalla fine gli Azzurri falliscono anche la settima superiorità numerica (1/7). Finisce 8-5. Prima sconfitta in cinque partite. A testa alta. Con la consapevolezza degli errori compiuti e le semifinali a prova di Germania.
IL COMMENTO DEL CT CAMPAGNA. "Per una squadra giovane come la nostra è importante acquisire esperienza, anche attraverso sconfitte formative, che accrescono il carattere, aiutano a migliorare il gioco e alimentano la stabilità psicologica. Del resto siamo stati in partita sino a 2/3' dalla fine del terzo parziale. Poi abbiamo fallito diverse occasioni per ridurre lo svantaggio, compreso un rigore, e la Croazia ha preso il sopravvento, vincendo meritatamente. Sono contento per la reazione dei ragazzi, che non hanno mai mollato, neanche sotto di tre gol a pochi minuti dalla fine. Nel finale, non riuscendo a servire il centro, abbiamo privilegiato le azioni individuali, affrettando le conclusioni. Questo non deve mai accadere, neanche nei momenti di difficoltà. Abbiamo ceduto alla Croazia il primato del girone, ma usciamo rafforzati da questa sconfitta e pronti a preparare, con eguali ambizioni e convinzione, la partita con la Germania. I tedeschi sono una squadra fisica, che nuota molto e affronterà i quarti di finale libera da pressioni. Dopo la qualificazione alla seconda fase e ai Mondiali di Shangai hanno mollato un po'. La larga sconfitta con la Serbia non fa testo, è stato solo un allenamento, e sono certo che giocheremo con una squadra molto più pericolosa e motivata".
CURIOSITA'. L'Italia, vincendo o pareggiando con la Croazia, avrebbe chiuso il girone al primo posto. E' avvenuto, a punteggio pieno, a Utrecht 1966, Bonn 1989 e Atene 1991 con un girone a quattro squadre, a Torino 1954, Budapest 1958 e Vienna 1995 con un girone a tre squadre. A Vienna 1995 la Nazionale ha poi conquistato la medaglia d'oro. In quella squadra giocavano Francesco Attolico e Amedeo Pomilio, attuali team manager e assistente tecnico degli Azzurri. Inoltre l'Italia ha vinto la prima fase, ma non a punteggio pieno, nel 1947 a Monte Carlo in un girone a quattro squadre, e a Sheffield 1993 in un girone a sei squadre. In entrambe le occasioni la Nazionale conquistò l'oro. In Inghilterra, oltre ad Attolico e Pomilio, era in vasca anche Alessandro Campagna, attuale commissario tecnico: triade che un anno prima aveva contribuito alla conquista della medaglia d'oro olimpica a Barcellona 1992 con la squadra allenata da Ratko Rudic, adesso tecnico responsabile della Croazia, e l'anno successo vinse i Mondiali di Roma 1994.
Italia-Croazia 5-8 il tabellino
Italia: Tempesti, Luongo 1, Gitto, Figlioli, Bertoli, Felugo 2, Giacoppo, Gallo 1, Presciutti 1, Fiorentini, Aicardi, Deserti, Pastorino. All. Campagna.
Croazia: Pavic, Buric, Boskovic 1, Dobud 1, Jokovic 1, Muslim 2, Karac, Buslje, Sukno 3, Barac, Hinic, Obradovic, Buljubasic. All. Rudic.
Arbitri: Tulga (Tur) e Levin (Isr).
Note: parziali 2-3, 2-1, 1-4, 0-0. Uscito per limite di falli Buslje (C) a 5'24 del terzo tempo. Superiorità numeriche: Italia 1/7, Croazia 4/8. Pavic (C) para un rigore a Figlioli a 5'24 del terzo tempo, sul 5-7. Spettatori 5000 circa.