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Europei di Zagabria Italia d'argento, Croazia d'oro

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Azzurri secondi come a Budapest 2001, sul podio internazionale dopo sette anni. Primo titolo europeo per la squadra di Rudic, campione mondiale nel 2007, che vince 7-3. Campagna: "Orgoglioso di questo gruppo"

ZAGABRIA
L'Italia è d'argento come a Budapest 2001. Torna su un podio internazionale sette anni dopo il secondo posto dei Mondiali di Barcellona 2003. Dati che danno la dimensione dello straordinario risultato della giovane ma già grande Nazionale di Alessandro Campagna, che ha ceduto solo alla Croazia del maestro Ratko Rudic, prima nel girone eliminatorio 8-5, poi in finale 7-3, peraltro a Zagabria, davanti a 5000 tifosi nella storica piscina della Mladost.
Per l'Italia si tratta della decima medaglia continentale, secondo argento che segue i successi di Monte Carlo 1947, Sheffield 1993 e Vienna 1995 e cinque bronzi.
Un risultato ottenuto con una squadra cresciuta gradualmente a livello tecnico, tattico, fisico ed emozionale; che ha sopperito alle assenze di Figlioli contro la Spagna vice campione del mondo e di Felugo contro la Germania (dal quarto minuto), l'Ungheria e la Croazia attraverso la forza del gruppo; che ha affrontato alla pari le squadre più forti d'Europa - ad eccezione della Serbia campione del mondo battuta in semifinale dalla Croazia, poi di bronzo  - cosciente delle proprie possibilità, in barba ai pronostici avversi e pronta a stupire, sempre di più.
In pochi, ad eccezione dei protagonisti, immaginavano che una squadra ringiovanita per nove tredicesimi rispetto ai Mondiali di Roma, con sei esordienti agli Europei, potesse raggiungere il podio, tanto meno esibire un gioco così coinvolgente. Gli Azzurri hanno sorpreso tutti per la padronanza nei frangenti in superiorità e inferiorità numerica; hanno divertito, raccogliendo applausi trasversali, attraverso un gioco veloce e dinamico, tendente all'anticipo difensivo, proteso alla controfuga, reso di difficile lettura dagli inserimenti degli esterni e dal movimento delle boe.
A prescindere dal minutaggio, tutti hanno disputato un campionato europeo eccellente. Capitan Tempesti, a tratti insuperabile, e Maurizio Felugo sono diventati i riferimenti principali della squadra, dentro e fuori dall'acqua. L'integrazione di Figlioli, sulla linea di tiro con Presciutti, il mancino Gallo e il talentuoso Luongo, ha alimentato potenza e soluzioni offensive; la crescita di Giacoppo e la determinazione di Bertoli (poche stagioni fa alla Basilicata Nuoto in serie B) hanno consentito la scientifica gestione dei falli e più libertà di movimento a Fiorentini e Gitto; le boe Aicardi e Deserti hanno risposto pienamente alle richieste tecniche, mantenendo la posizione senza subire controfughe, cercando il gol, creando spazi e guadagnando superiorità numeriche. Merita un plauso particolare anche Giacomo Pastorino che non ha toccato acqua: il suo contributo è stato determinante per cementare il gruppo, sia durante gli allenamenti, sia in panchina in veste di primo tifoso pronto a spogliarsi dell'accappatoio all'occorrenza.
Ora, bruciate le tappe, il compito per staff tecnico-sanitario e atleti diventa più difficile: conquistare il pass per le Olimpiadi di Londra 2012 attraverso la continuità dei risultati. Magari tra World League e mondiali di Shangai.
   
LA PARTITA. L'Italia non sfrutta la prima superiorità numerica, la Croazia sì e passa con Buslje a 2'15. Boskovic raddoppia dal perimetro a 3'20. Sembra in discesa per i croati, con gli Azzurri un po' rigidi. Invece arriva il pari con Luongo, che  riduce lo svantaggio a 3'57 (sn 1/2), e con un diagonale di Figlioli a 7'53. La Croazia torna a segno con Barac (sn 2/3) a 5'03 del secondo parziale, dopo una superiorità numerica fallita per parte, e chiude un secondo parziale molto controllato, durante il quale gli attacchi non hanno trovato sfogo né al centro né sugli esterni grazie all'ottimo, seppur diverso, lavoro delle difese: fisica la croata, protesa al raddoppio e all'anticipo l'italiana. Dobud, in apertura di terza frazione, supera con un tiro a schizzo la marcatura di Luongo e segna il 4-2. Gli Azzurri falliscono due volte l'uomo in più (1/5), i croati non fanno meglio (2/6). A 4'02 l'Italia ottiene la terza superiorità numerica del parziale. Campagna sente la delicatezza del frangente, chiama time out e prova a mettere ordine, ma il fraseggio che porta al tiro Gallo non apre spazi (1/6). Poco dopo gli arbitri - fino a quel momento ineccepibili - entrano in partita. Stravridis ferma per un presunto fallo Presciutti (!), che aveva recuperato palla in difesa e stava avviando l'azione offensiva, e concede l'uomo in più alla Croazia indicando a Figlioli il pozzetto; Tulga nel corso del palleggio butta fuori Giacoppo. Doppia che trasforma Buslje a 6'20 per il 5-2. Dura recuperare tre gol in otto minuti. L'Italia ci prova, ma a 1'23 subisce il 6-2 di Jokovic dal perimetro e a seguire fallisce due superiorità numeriche (1/8). Non ce n'è. Complimenti alla Croazia che arrotonda il divario con Muslim, ancora dal perimetro, a 3'42. L'Italia torna a segnare con Gallo a 4'02 per il 7-3 dopo venti minuti di vani tentativi.
  
IL COMMENTO DEL CT CAMPAGNA. "Siamo all'inizio di un percorso che desidero ci porti alle Olimpiadi da protagonisti. Non siamo ancora tra le squadre di prima fascia, ma possediamo tutto per arrivarci. Abbiamo giocato un'ottima pallanuoto. Sono orgoglioso dei miei ragazzi e del mio staff. Ci sono mancati solo un pizzico di esperienza e cattiveria in più con la Croazia. Stasera non c'era un giocatore in vasca che avesse disputato una partita importante come questa ed oltre a Felugo, infortunato, avevamo Aicardi a mezzo servizio per fastidiosi problemi intestinali. Comunque, se proprio dovevamo perdere la finale, sono contento sia accaduto contro la Croazia di Ratko Rudic, il mio mentore. Mi hanno chiesto qual è il segreto del nostro exploit. Non c'è. C'è tanto lavoro sinergico con le società, le professionalità specifiche degli staff federali a disposizione di un gruppo votato ad un progetto attraverso programmi estesi agli allenatori dei club, riunioni con lo staff medico e atletico per prevenire infortuni, ottimizzare la condizione fisica e gestire l'emotività, notti a guardare video per rendere il gioco incisivo a seconda dell'avversario, mesi di lavoro con un gruppo di 18-20 ragazzi, di cui solo 13 sono a Zagabria. Ma anche altri avrebbero meritato. Il Polo Natatorio di Ostia è stato un riferimento importante per la preparazione delle Nazionali: abbiamo un centro a nostra disposizione per ottimizzare il lavoro in vasca e a secco, svolgere riunioni e approfondire tutte le tematiche legate alla crescita delle squadre, come i rapporti con gli arbitri e le metodologie di allenamento. La preparazione è stata lunga e articolata. Abbiamo svolto periodici collegiali di verifica; ho girato parecchio per individuare gli atleti che avessero le caratteristiche giuste per creare un collettivo; abbiamo disputato molti tornei ed amichevoli internazionali, anche con alcuni club del nostro campionato per capire come intervenire sulla preparazione. Ho tratto giovamento dai seminari organizzati dalla preparazione olimpica del CONI e dal confronto coi tecnici delle nazionali degli altri sport di squadra. Abbiamo provato a non tralasciare nulla e i risultati sono arrivati, anche prima di quanto si immaginasse. La medaglia della Nazionale maschile segue il successo ai campionati europei nati 1993 e il quarto posto delle selezioni femminili assolute e giovanili. Sono indicazioni confortanti, che evidenziano lo sviluppo dell'intero movimento e la possibilità di lavorare serenamente anche per il futuro. Desidero ringraziare la Federazione Italiana Nuoto per il supporto tecnico e logistico, le società per la collaborazione, i ragazzi per la dedizione al lavoro e al sacrificio. Questa medaglia è di tutti, va tutelata e valorizzata dall'ambiente con responsabilità e orgoglio per raggiungere altri obiettivi prestigiosi. Insieme".
      
STORIA DI UNA MEDAGLIA. Gli intrecci che il destino riserva sono sempre sorprendenti, così come la storia di questa medaglia, inattesa quanto legata ai nomi di Ratko Rudic, Alessandro Campagna, Francesco Attolico e Amedeo Pomilio.
A Ratko Rudic è legato il periodo più brillante della storia della Nazionale italiana di pallanuoto, che guidò dal 1990 al 2000 - dopo aver già conquistato l'oro olimpico con la Jugoslavia nel 1984 e 1988 - vindendo le Olimpiadi di Barcellona 1992, i Mondiali di Roma 1994 e gli Europei di Sheffield 1993 e Vienna 1995; seguirono le medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e agli Europei di Firenze 1999, fino all'eliminazione nei quarti di finale delle Olimpiadi di Sydney contro l'Ungheria, poi vincitrice di tre edizioni consecutive.
Terminata l'esperienza italiana, Rudic è stato ingaggiato dagli Stati Uniti che hanno raccolto i frutti del suo lavoro con l'argento olimpico conquistato a Pechino 2008, ed è tornato in Croazia, con cui ha conquistato l'oro e il bronzo iridato a Melbourne 2007 e Roma 2009.
Tra i pilastri della squadra che realizzò il grande slam vi erano il portiere Francesco Attolico, l'estroso Alessandro Campagna e il mancino Amedeo Pomilio, attualmente team manager, allenatore e secondo della Nazionale. Allievi che ha reso grandi campioni e tecnici.
Campagna, che ha giocato 409 partite con la Nazionale, è diventato il secondo di Ratko Rudic nella stagione 1996-97; tra il 1998 e il 2000 ha poi allenato la Nazionale juniores conquistando la medaglia d’oro ai Mondiali, l’argento e il bronzo agli Europei e l’argento alle Universiadi. Nella selezione giovanili giocavano Stefano Tempesti e Maurizio Felugo, protagonisti della Nazionale, e Fabrizio Buonocore, Federico Mistrangelo e Goran Fiorentini, fratello di Deni, in squadra agli Europei di Budapest 2001 come ai Mondiali di Roma 2009.
Al suo primo impegno ufficiale, proprio gli Europei di Budapest nel 2001, Campagna guidò una squadra in gran parte rinnovata all'argento, eliminando i padroni di casa dell'Ungheria in semifinale e perdendo in finale con la Jugoslavia. In quella squadra giocavano Francesco Attolico e Maurizio Felugo. L'Airone Azzurro fu chiamato da Campagna per sostituire il 21enne Stefano Tempesti - lanciato da Rudic alle Olimpiadi di Sydney - reso indisponibile dalla pubalgia. Il portiere, già in vacanza con famiglia e amici, rispose con entusiasmo e fu tra gli artefici di quel podio: aveva 38 anni ed era alla 414esima presenza col Settebello, con cui aveva già vinto tutto. Il giovane Felugo, ventenne, invece era alla prima manifestazione assoluta internazionale della carriera, così come Stefano Luongo e Zeno Bertoli, ventenne e ventunenne del nuovo Settebello.
L'esperienza di Campagna sulla panchina italiana si concluse nel 2002 dopo il quarto posto ai Mondiali di Fukuoka e alla Coppa del Mondo di Belgrado. Fino alle Olimpiadi di Pechino 2008 ha allenato la Grecia - all'inizio del suo mandato impegnata ad organizzare l'Olimpiade - che ha portato alla conquista della storica medaglia di bronzo ai Mondiali di Melbourne 2005 (primo podio internazionale della pallanuoto ellenica); poi è rientrato in Italia e, dopo l'interlocutorio Mondiale di Roma 2009, rieccolo in finale proprio contro la Croazia di Ratko Rudic e sul podio con Attolico, Pomilio, Tempesti, Felugo e la sua giovane ma già grande Italia.
   
Croazia-Italia 7-3
Croazia: Pavic, Buric, Boskovic 1, Dobud 1, Jokovic 1, Muslim 1, Karac, Buslje 2, Sukno, Barac 1, Hinic, Obradovic, Buljubasic. All Rudic.
Italia: Tempesti, Luongo 1, Gitto, Figlioli 1, Bertoli, Giacoppo, Gallo 1, Presciutti, Fiorentini, Aicardi, Deserti, Pastorino. All. Campagna
Arbitri: Stravridis (Gre) e Tulga (Tur).
Note: parziali 2-2, 1-0, 2-0, 2-1. Nessuno uscito per limite di falli. Superiorità numeriche: Croazia 3/7, Italia 1/8. Spettatori 5000 circa. Italia con 12 giocatori a referto per l'infortunio occorso a Felugo (in panchina con l'anulare destro steccato) nei quarti di finale con la Germania. In tribuna il Presidente Paolo Barelli, il Segretario Generale Antonello Panza e il Presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipovic.
    
Serbia-Ungheria 10-8, finale terzo posto
Serbia: Soro, Avramovic, Gocic 1, Vanja Udovicic 3, Vapenski, Dusko Pijetlovic, Nikic, Aleksic, Raden 2, Filipovic 3, Prlainovic 1, Mitrovic, Gojko Pijetlovic. All. Dejan Udovicic.
Ungheria: Szecsi, Torok, Madaras 2, Denes Varga 2, Bundschuh, Hosnyanszky 1, Vamos, Szivos 1, Daniel Varga, Biros, Kis 2, Harai, Nagy. All. Kemeny.
Arbitri: Gomez (Ita) e Brguljan (Mne).
Note: parziali 3-1, 2-2, 2-1, 3-4. Usciti per limite di falli Hosnyanszky (U) a 6'53 del terzo tempo, Gocic (S) a 3'25 e Daniel Varga (U) a 7'53 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Serbia 4/12, Ungheria 5/12. Spettatori 1200 circa.
  
TUTTI I PODI DEI CAMPIONATI EUROPEI MASCHILI
1926 Budapest: Ungheria, Svezia, Germania
1927 Bologna: Ungheria, Francia, Belgio
1931 Parigi: Ungheria, Germania, Austria
1934 Magdeburgo: Ungheria, Germania, Belgio
1938 Londra: Ungheria, Germania, Olanda
1947 Monte Carlo: Italia, Svezia, Belgio
1950 Vienna: Olanda, Svezia, Jugoslavia
1954 Torino: Ungheria, Jugoslavia, Italia
1958 Budapest: Ungheria, Jugoslavia, URSS
1962 Lipsia*: Ungheria, Jugoslavia = URSS
1966 Utrecht: URSS, Germania Est, Jugoslavia
1970 Barcellona: URSS, Ungheria, Jugoslavia
1974 Vienna: Ungheria, URSS, Jugoslavia
1977 Jonkoping: Ungheria, Jugoslavia, Italia
1981 Spalato: Germania Ovest, URSS, Ungheria
1983 Roma: URSS, Ungheria, Spagna
1985 Sofia: URSS, Jugoslavia, Germania Ovest
1987 Strasburgo: URSS, Jugoslavia, Italia
1989 Bonn: Germania Ovest, Jugoslavia, Italia
1991 Atene: Jugoslavia, Spagna, URSS
1993 Sheffield: Italia, Ungheria, Spagna
1995 Vienna: Italia, Ungheria, Germania
1997 Siviglia: Ungheria, Jugoslavia, Russia
1999 Firenze: Ungheria, Croazia, Italia
2001 Budapest: Jugoslavia, Italia, Ungheria
2003 Kranj: Serbia e Montenegro, Croazia, Ungheria
2006 Belgrado: Serbia, Ungheria, Spagna
2008 Malaga: Montenegro, Serbia, Ungheria
2010 Zagabria: Croazia, Italia, Serbia
* due argenti
        
MEDAGLIERE EUROPEO MASCHILE (prime cinque posizioni)
1. Ungheria 12-5-4 = 21
2. Russia 5-3-4 = 11
3. Jugoslavia / SCG / Serbia 4-9-5 = 18
4. Italia 3-2-5 = 10
5. Germania 2-3-3 = 8
 
LE NAZIONALI ITALIANE MEDAGLIATE AGLI EUROPEI
    
- 3 ori, 2 argento, 5 bronzi -
          
Montecarlo, 10-14 settembre 1947. Italia 1^ classificata
Gli Azzurri: Pasquale Buonocore (RN Napoli), Emilio Bulgarelli (Olona), Mario Majoni (Olona), Geminio Ognio (SS Lazio), Ermenegildo Arena (RN Napoli), Aldo Ghira (SS Lazio), Gianfranco Pandolfini (RN Florentia), Tullo Pandolfini (RN Florentia), Luigi Raspini (RN Florentia), Umberto Raspini (RN Florentia), Cesare Rubini (Olona). Ct Giuseppe Valle.
       
Torino, 31 agosto-5 settembre 1954. Italia 3^ classificata
Gli Azzurri: Raffaello Gambino (SS Lazio), Cesare Rubini (RN Camogli), Angelo Marciani (RN Camogli), Maurizio Mannelli (Roma PN), Salvatore Gionta (SS Lazio), Renato De Sanzuane (RN Camogli), Carlo Peretti (RN Camogli), Lucio Ceccarini (SS Lazio), Giuseppe D'Altrui (RN Napoli), Enzo Polito (Can. Napoli), Carlo Marcotulli (Roma). Ct Mario Majoni.
    
Jonkoping, 14-21 agosto 1977. Italia 3^ classificata
Gli Azzurri: Umberto Panerai (RN Florentia), Roldano Simeoni (Pro Recco), Silvio Baracchini (SS Nervi), Sante Marsili (RN Napoli), Marcello Del Duca (Mameli), Gianni De Magistris (RN Florentia), Marco Pirone (Can. Napoli), Luigi Castagnola (RN Sori), Romeo Collina (SS Lazio), Massimo Fondelli (RN Camogli), Riccardo De Magistris (RN Florentia), Paolo Ragosa (Mameli), Andrea Tiro (RN Sori). Ct Gianni Lonzi.
    
Strasburgo, 16-23 agosto 1987. Italia 3^ classificata
Gli Azzurri: Paolo Trapanese (Can. Napoli), Alfio Misaggi (Nervi), Andrea Pisano (RN Savona), Antonello Steardo (Arenzano), Alessandro Campagna (CC Ortigia), Paolo Caldarella (CC Ortigia), Mario Fiorillo (CN Posillipo), Francesco Porzio (CN Posillipo), Stefano Postiglione (CN Posillipo), Riccardo Tempestini (RN Florentia), Massimiliano Ferretti (Arenzano), Marco D'Altrui (Pescara), Gianni Averaimo (Arenzano). Ct Federico Dennerlein.
   
Bonn, 13-20 agosto 1989. Italia 3^ classificata
Gli Azzurri: Gianni Averaimo (RN Savona), Marco D'Altrui (Pescara), Andrea Pisano (RN Savona), Giuseppe Porzio (CN Posillipo), Alessandro Campagna (CC Ortigia), Paolo Caldarella (CC Ortigia), Mario Fiorillo (Pescara), Francesco Porzio (CN Posillipo), Amedeo Pomilio (Pescara), Riccardo Tempestini (RN Florentia), Massimiliano Ferretti (Pescara), Ferdinando Gandolfi (Can. Napoli), Paolo Zizza (Can. Napoli), Simone Feoli (Pescara), Paolo Trapanese (Can. Napoli). Ct Federico Dennerlein.
    
Sheffield, 31 luglio-8 agosto 1993. Italia 1^ classificata
Gli Azzurri: Francesco Attolico (Pescara), Marco D'Altrui (Pescara), Alessandro Bovo (RN Savona), Giuseppe Porzio (CN Posillipo), Alessandro Campagna (Roma PN), Paolo Caldarella (CC Ortigia), Mario Fiorillo (CN Posillipo), Francesco Porzio (CN Posillipo), Amedeo Pomilio (Pescara), Ferdinando Gandolfi (CN Posillipo), Massimiliano Ferretti (RN Savona), Carlo Silipo (Can. Napoli), Roberto Calcaterra (Pescara), Paolo Petronelli (RN Savona), Gianni Averaimo (RN Savona). Ct Ratko Rudic.
    
Vienna, 18-27 agosto 1995. Italia 1^ classificata
Gli Azzurri: Francesco Attolico (Roma PN), Francesco Postiglione (Roma PN), Alessandro Bovo (RN Savona), Angelo Temellini (Pro Recco), Roberto Calcaterra (Pescara), Alessandro Calcaterra (Pescara), Alberto Angelini (RN Savona), Amedeo Pomilio (Pescara), Paolo Petronelli (RN Savona), Leonardo Sottani (RN Florentia), Carlo Silipo (CN Posillipo), Alberto Ghibellini (RN Savona), Fabio Bencivenga (Paguros Catania), Luca Giustolisi (Roma PN), Marco Gerini (Como). Ct Ratko Rudic.
   
Firenze, 2-11 settembre 1999. Italia 3^ classificata
Gli Azzurri: Francesco Attolico (Pescara), Francesco Postiglione (CN Posillipo), Leonardo Binchi (RN Florentia), Fabio Bencivenga (CN Posillipo), Alessandro Calcaterra (Pescara), Roberto Calcaterra (Pescara), Antonio Vittorioso (Roma PN), Alberto Angelini (Roma PN), Andrea Mangiante (Roma PN), Francesco Riccadonna (Roma PN), Leonardo Sottani (RN Florentia), Carlo Silipo (CN Posillipo), Alberto Ghibellini (Pro Recco), Enrico Mammarella (Pescara), Marco Gerini (Roma PN). Ct Ratko Rudic.
    
Budapest, 15-24 giugno 2001. Italia 2^ classificata
Gli Azzurri: Francesco Attolico (CN Posillipo), Francesco Postiglione (CN Posillipo), Leonardo Binchi (RN Florentia), Fabrizio Buonocore (Can. Napoli), Bogdan Rath (CN Posillipo), Roberto Calcaterra (RN Florentia), Federico Mistrangelo (RN Savona), Alberto Angelini (Pro Recco), Maurizio Felugo (RN Savona), Alessandro Calcaterra (Leonessa Brescia), Leonardo Sottani (RN Florentia), Carlo Silipo (CN Posillipo), Fabio Bencivenga (CN Posillipo), Goran Fiorentini (Leonessa Brescia), Fabio Violetti (Can. Napoli). Ct Alessandro Campagna.
   
Zagabria, 29 agosto-11 settembre 2010. Italia 2^ classificata
Gli Azzurri: Stefano Tempesti (Pro Recco), Stefano Luongo (RN Sori), Niccolò Gitto (Lake Iseo Brixia Leonessa), Pietro Figlioli (Pro Recco), Zeno Bertoli (CN Posillipo), Maurizio Felugo (Pro Recco), Massimo Giacoppo (RN Savona), Valentino Gallo (CN Posillipo), Christian Presciutti (Lake Iseo Brixia), Deni Fiorentini (RN Savona), Matteo Aicardi (RN Savona), Arnaldo Deserti (RN Bogliasco), Giacomo Pastorino (RN Savona). Ct Alessandro Campagna.
 
 
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