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Europei di Eindhoven Grecia-Italia 10-9

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Le Azzurre, sotto 10-6, reagiscono tardi e raggiungono il -1 con Aiello a 19 secondi dalla fine. Determinanti le percentuali in superiorità numerica. Conti: "Troppi errori in fase conclusiva. Buona reazione. Cresceremo"

EINDHOVEN
Ancora Grecia. Come agli Europei di Zagabria 2010 e ai Mondiali di Shanghai 2011. L'Italia proprio non riesce a scardinare il sistema di gioco ellenico, attendista, "succhiaruota", quasi impeccabile nell'ottimizzare lo sforzo avversario e punirlo al primo spazio, buco utile. Si perde 10-9 all'esordio dei campionati europei di pallanuoto femminili in svolgimento al Pieter van den Hoogenband stadium di Eindhoven e resta tanto rammarico per non aver sfruttato la disparità di superiorità numeriche. C'è tanto carattere, però. Voglia di crescere, di rivalsa, di non mollare mai, come dimostra il rimontone nel finale contro le campionesse del mondo: più squadra, più furbe, con addirittura quattro giocatrici già in vasca nella finale olimpica di Atene 2004. Peccato, ma il lavoro pagherà e l'Italia crescerà. Ancora. 
 
TABELLINO di Grecia-Italia 10-9
Grecia: Kouvdou, Tsoulaka 2 (1 rig.), Melidoni 1, Psouni 1, Liosi, Avraimodou, Asimaki 1, Roumpesi 1, Gerolymou, Manolioudaki, Antonakou 3, Lara 1, Diamantopoulou. All. Morfesis.
Italia: Gigli, Abbate 2, Casanova 1, Aiello 1, Queirolo, Lapi, Di Mario 1, Bianconi 1, Emmolo 1, Rambaldi Guidasci, Cotti 2, Frassinetti, Gorlero. All. Conti.
Arbitri: Fekete (Ung) e Detko (Gbr).
Note: parziali 2-2, 2-0, 3-3, 3-4. Uscite per limite di falli Melidoni (G) al 4' e Abbate (I) a 7'01 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Grecia 3/5, Italia 5/10. Spettatori 1000. 
 
LA CRONACA. Il primo tempo non brilla per velocità, del resto la Grecia conferma il proprio sistema di gioco: possesso palla, difesa stretta, ricerca della controfuga sugli esterni. E' l'Italia a dover fare la partita senza concedere troppi spazi e lasciarsi irretire. Le azzurre ci provano con una zona a emme molto dinamica e passano con un fendente di Abbate, a cui replica immediatamente Psouni (1-1). Casanova continua a lavorare benissimo al centro e produce la prima superiorità numerica della partita, però non trasformata da Di Mario. Ne approfitta Tsoulaka che trova ancora spazio dalla media distanza per il vantaggio ellenico (2-1). Tra la fine del primo e il secondo tempo le azzurre continuano a rincorrere e subiscono il mini break. Cotti (1/2) chiude il parziale segnando il 2-2; poi Antonakou solca il gap in superiorità numerica (1/1) e con la palomba del 4-2. Il digiuno dell'Italia è interrotto da un colpo di biliardo, forte e preciso, di Di Mario dal centro a 1'22 (4-3), a cui risponde Asimaki ai due metri. Le azzurre non demordono e finalmente tornano a trasformare l'espulsione guadagnata da Frassinetti con una combinazione che porta Casanova a realizzare il 5-4 (2/6). Le azzurre continuano a giocare col doppio centro, a guadagnare espulsioni e arriva il pari griffato Bianconi (5-5) a 10' effettivi da giocare. Ma la gioia dura poco. Tsoulaka trasforma il rigore del nuovo vantaggio e Antonakou segna il 7-5 a fil di sirena tirando ad occhi chiusi. Nel quarto tempo la Grecia raggiunge il massimo vantaggio con Melidoni (2/3) in superiorità numerica e dalla distanza (9-5). Abbate scuote il gruppo con una pregevole palombella per gesto tecnico e fotografi, ma non utile a cambiare l'inerzia della partita, come dimostra la beduina di Lara (10-6). L'Italia ci riprova con Emmolo che trasforma una doppia superiorità numerica (4/9, fuori per limite di falli Melidoni), e Cotti (5/10), ma non basta. Aiello segna il -1 troppo tardi, a 19 secondi dalla fine. Che peccato.
   
LE DICHIARAZIONI DEL CT CONTI. "La partita ha dimostrato che la Nazionale ha compiuto un piccolo salto di livello. Però non basta per affrontare e vincere contro squadre come la Grecia campione del mondo. Soprattutto se perdi lucidità in superiorità numerica e ai due metri. Abbiamo preparato bene e finalizzato male. Inoltre fatichiamo ancora ad adattarci agli arbitraggi. Continueremo a lavorare su questi aspetti. Sono certo che la squadra crescerà nel corso del torneo e comunque l'obiettivo è quello di testare la nostra preparazione contro squadre di top level in vista del torneo di qualificazione olimpica".
 
CURIOSITA'. In vasca sei atlete della storica finale olimpica di Atene 2004 che assegnò all'Italia il titolo: Di Mario e Gigli - che a 19 anni e 48 giorni divenne la più giovane atleta italiana vincitrice della medaglia d'oro olimpica - Melidoni, Liosi, Roumpesi e Lara. Rispetto ai Mondiali di Shanghai, invece, l'Italia schiera Di Mario, Aiello e Queirolo per Pomeri, Colaiocco e Martina Savioli. Le elleniche confermano il blocco che ha vinto il titolo a Shanghai ad eccezione del secondo portiere Diamantopoulou per Goula ed ha battuto l'Italia in semifinale 14-11. Agli europei di Zagabria, nel 2010, le azzurre persero nel girone 7-5 e in semifinale 10-5. Il primo sette europeo di Eindhoven è stato composto da Gigli, Abbate, Cotti, Emmolo, Di Mario, Bianconi e Casanova.
      
GIOVEDI' ITALIA-OLANDA ALLE 19 in diretta su Rai Sport 1. Precedenti e curiosità. Il primo incontro agli Europei risale al 1938 edizione di Londra con gli Orange che vinsero 4-3, e alla fine si classificarono terzi con l'Italia quinta. Da qui la striscia positiva olandese con il pareggio 3-3 a Montecarlo '47 e il 9-4 di Vienna '50. La prima vittoria azzurra in casa nell'edizione di Torino '54 per 5-3, con gli azzurri poi di bronzo. Da ricordare anche la vittoria per 6-5 a Sofia '85 con il Cittì Alessandro Campagna in acqua, mentre l'ultimo incontro ai continentali risale a Budapest 2001, un 10-4 perentorio nel girone eliminatorio. Alla Alfred Hajos, il Settebello poi perse la finale con la Jugoslavia 8-5 in quella fu l'ultima partita dell'attuale team manager Francesco Attolico tra i pali della Nazionale. L'Airone azzurro aveva 38 anni ed era alla 414esima presenza col Settebello, con cui aveva già vinto un oro e un bronzo olimpico, un oro mondiale e due europei. L'allenatore di quella squadra aveva conquistato l'ultima medaglia continentale per l'Italia prima del bis di Zagabria 2010: era Alessandro Campagna. Con loro in acqua il capitano azzurro a Eindhoven Maurizio Felugo, allora ventenne, che conquistò un prezioso argento alla sua prima esperienza internazionale col Settebello.
Ai Mondiali l'unico precedente risale all'edizione di Calì '75, vittoria azzurra 4-3 con il Settebello che conquistò poi il bronzo. 
Suggestivo e prestigioso il primo precedente olimpico: a Londra era il 7 agosto 1948 e il 4-2 finale determinò la prima vittoria alle Olimpiadi e la nascita dell'epopea del Settebello che ridiede dignità e orgoglio ad una nazione intera vessata dai postumi di una guerra mondiale ed in piena ricostruzione morale e materiale. Poi seguirono due pareggi per 3-3, il primo a Città del Messico '68 (azzurri quarti), il secondo a Montreal '76 con il Settebello che conquistò l'argento secondo nel gruppo finale dietro l'Ungheria, ma davanti proprio agli Orange terzi. Ma è l'ultimo precedente che rende i "tulipani" nostri portafortuna: vittoria 6-4 a Barcellona '92 nel Gruppo B, con il Settebello che entrò poi nella gloria vincendo la terza Olimpiade dopo la più incredibile delle finali vinta 9-8 contro i padroni di casa della Spagna dopo seI supplementari e davanti agli occhi di Re Juan Carlos. In acqua, manco a dirlo, Francesco Attolico, Amedeo Pomilio e Coach Alessandro Campagna oggi colonne portanti dello staff azzurro.
  
CURIOSITA' OLANDA. La nazionale di pallanuoto maschile olandese è la rappresentativa pallanuotistica dei Paesi Bassi nelle competizioni internazionali. Benchè oggi non viva di gloria e onori sportivi, in passato è stata una delle nazionali di punta di questo sport avendo vinto un titolo europeo (Vienna 1950), due bronzi olimpici sempre dietro gli azzurri a Londra 1948 e a Montreal 1976. Miglior risultato ai mondiali il quarto posto nel 1982 a Guayaquil in Colombia.
     
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