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Olimpiadi di Londra Italia-Croazia 6-11

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Prima sconfitta per il Settebello nel torneo olimpico. Azzurri sul 5-5 nel terzo, subiscono un parziale di 6-1. Prossimo incontro col Kazakhstan il 4 agosto alle 16.30. Domani il Setterosa alle 19.20 contro la Gran Bretagna

LONDRA
Oro e bronzo mondiale. In acqua il gotha della pallanuoto. Vince nettamente la Croazia per 11-6, brava a sfruttare le maggiori occasioni col uomo in più (6/11 più due rigori, contro il nostro 5/14) e piazzare un parziale di 6-1 negli utimi due quarti, quando gli azzurri erano stati bravi ad impattare con Giorgetti sul 5-5 ad inizio terzo quarto. Il punteggio è più pesante dello svolgimento della partita che ci ha visti in gioco fino al meno due del quarto tempo. Nulla è compromesso con il Settebello che è quarto nel Gruppo A a quattro punti come la Grecia, e che nel prossimo incontro se la vedrà col Kazakhstan il 4 agosto alle 16.30. Domani in acqua il Setterosa alle 19.20 contro la Gran Bretagna.
 
il tabellino Italia-Croazia 6-11
Italia: Tempesti, Perez, Gitto 1, Figlioli 2, Giorgetti 1, Felugo, Giacoppo, Gallo 2, Presciutti, Fiorentini, Aicardi, Premus, Pastorino. All. Campagna.
Croazia: Pavic, Buric 1, Boskovic 3, Dobud 1, Jokovic 1 (rig.), Buljubasic, Muslim, Buslje, Sukno 3 (1 rig.), Barac, Hinic, Obradovic 2, Vican. All. Rudic.
Arbitri: Juhasz (Ung) e Alexandrescu (Rom)
Note: parziali 3-4, 1-1, 1-3, 1-3 . Usciti per limite di falli nel quarto tempo Buslje (C) a 1'35, Boskovic (C) a 3'33 e Figlioli (I) a 4/38. Superiorità numeriche: Italia 5/14, Croazia 6/11 +2 rigori realizzati. Spettatori 4000 circa.
 
LA CRONACA. Inizio shock, con gli azzurri che vanno rapidamente sotto di tre gol: Buric colpisce dal lato (Tempesti non trattiene), Boskovic inizia il suo show personale da fuori (alla fine tripletta per lui), come Sukno che in controfuga fa 3-0 al quinto minuto. Il Settebello prova a riorganizzare la controffensiva e lo fa con le sue bocche da fuoco: Figlioli colpisce in superiorità e il mancino Gallo, al primo gol olimpico a Londra, sfonda dal lato corto sempre in extra player per il meno uno, ad un minuto dalla fine. Il quarto è scintillante. Prima Dobud insacca da sotto sulla respinta di Tempesti alla palomba di Sukno, e poi Figlioli ci riporta sotto con una bomba dai sette metri tutta istinto e potenza.
Nel secondo vincono le difese, con la Croazia che applica una zona stretta che lascia i nostri tirare da fuori. Felugo e Giorgetti sbagliano due superiorità ma dall'altra parte Tempesti è bravo su Obradovic, Buric e Barac sempre con l'uomo in più. Dopo tante occasioni passano i biancorossi con Boskovic a trenta secondi dalla fine; la reazione è fuminea e i nostri replicano alla grande con un ispirato Gallo che trova l'angolo stretto col mancino per il 3/6 in più.
Giorgetti apre le danze nel terzo, pareggiando 5-5 l'incontro con una bella conclusione dal lato dopo un palleggio prolungato, ma Boskovic è l'mvp di giornata e porta ancora avanti i suoi trovando la retina sotto l'angolo. Improvvisamente gli azzurri si spengono in attacco (sporchiamo l'uomo in più con tre superiorità consecutive sbagliate), mentre i croati capitalizzano con Sukno che fa doppietta in extra player e su rigore (fallo sul centroboa Dobud), per il più tre che chiude il parziale. Nell'ultimo quarto Gitto illude andando in gol su assit di Giorgetti (6-8, sorpreso al centro Pavic), ma il meno due non frutta la carica sperata: Felugo e Giorgetti falliscono due superiorità che potevano accorciare ancora il punteggio, mentre gli avversari si scatenano e colpiscono due volte con Obradovic da fuori e con Jokovic, che trasforma il rigore che fissa il punteggio finale.
 
IL CITTI' CAMPAGNA. E' stata una partita difficile. Abbiamo iniziato davvero male. Sotto 3-0, siamo tornati bene sul 5-5. Poi abbiamo perso l'opportunità di segnare più gol nei seguenti extra-man. Abbiamo avuto tre occasioni sulla fine del terzo quarto e non siamo riusciti a ridurre il divario. Dopo di ciò, è inziato a crescere ad allargarsi la forbice nel punteggio ma la partita è finita solo negli ultimi minuti. Questa è una battuta d'arresto data dalla stanchezza. Vediamo di reagire per chiudere bene il girone di qualificazione.
 
NICCOLO' GITTO. Il momento decisivo della partita è stato all'inizio, quando siamo andati sotto e siamo riusciti a recuperare sempre faticando. Non vedo l'ora di affrontare il Kazakistan sabato e sono fiducioso. Stiamo bene e ci siamo allenati e preparati bene in Italia. Abbiamo un grande allenatore e un ambiente da grande squadra. Sono fiducioso per il prosieguo del torneo.
 
PIETRO FIGLIOLI. Penso che ci siano mancate un po' le energie. Sapevamo quello che dovevamo fare, ma queste cose succedono. Nel terzo quarto stavamo perdendo e abbiamo reagito bene. E' l'Olimpiade e tutti vogliono vincere. Siamo campioni del mondo e tutti vogliono batterci. E' un torneo lungo e non cambia nulla. Possiamo ancora vincere le prossime due partite, ma dobbiamo fare il nostro gioco.
   
CAMPAGNA, ATTOLICO, POMILIO E RUDIC: 10 ANNI INSIEME. A Ratko Rudic è legato il periodo più vincente della storia della Nazionale italiana di pallanuoto. Rudic da giocatore conquistò la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Mosca con la Jugoslavia, nel 1980, per poi diventarne allenatore e vincere i titoli olimpici nel 1984 a Los Angeles e nel 1988 a Seul. Nel 1990 arrivò sulla panchina italiana che portò al grande slam coi successi ai Giochi di Barcellona 1992, ai Mondiali di Roma 1994 e agli Europei di Sheffield 1993 e Vienna 1995; seguirono le medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e agli Europei di Firenze 1999, fino all'eliminazione nei quarti di finale delle Olimpiadi di Sydney contro l'Ungheria, poi vincitrice di tre edizioni consecutive, che concluse la decade di successi della pallanuoto italiana. Terminata l'esperienza italiana, Rudic è stato ingaggiato dagli Stati Uniti che hanno raccolto i frutti del suo lavoro con l'argento olimpico conquistato a Pechino 2008. Intanto era tornato in Croazia, con cui ha conquistato l'oro e i bronzi iridati a Melbourne 2007, Roma 2009 e Shanghai 2011 e l'oro europeo a Zagabria 2010. Tra i pilastri della squadra che realizzò il grande slam vi erano il portiere Francesco Attolico, l'universale Alessandro Campagna e il mancino Amedeo Pomilio, attualmente team manager, allenatore e secondo della Nazionale. Allievi che ha reso grandi campioni e tecnici. Campagna, che ha giocato 409 partite con la Nazionale, è diventato il secondo di Ratko Rudic nella stagione 1996-97; tra il 1998 e il 2000 ha poi allenato la Nazionale juniores conquistando la medaglia d’oro ai Mondiali, l’argento e il bronzo agli Europei e l’argento alle Universiadi. Nel dicembre 2000 è stato promosso alla guida del Settebello con il quale nel 2001 ha vinto le medaglie d'argento agli Europei di Budapest e ai Giochi del Mediteraneo di Tunisi. Dal 2003 al 2008 è stato allenatore della Grecia con la quale ha conquisato la medaglia di bronzo ai Mondiali di Montreal 2005. Nominato Commissario Tecnico della Nazionale il 17 novembre 2008, Campagna ha portato il Settebello al bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009, agli argenti degli Europei di Zagabria 2010 e della World League di Firenze 2011 e all'oro ai Mondiali di Shanghai 2011. 
  
DOMANI TOCCA AL SETTEROSA. Alle 18.20 locali (+1 ora in Italia) va di scena il Setterosa contro la Gran Bretagna per decidere il terzo o il quarto posto del Girone B. In caso di vittoria delle campionesse europee si prospetta un quarto di finale alle 14.50 locali domenica 5 agosto contro la Spagna, gli Usa o l'Ungheria. E' il primo incontro con la nazionale inglese che ha preso parte a due Mondiali e sette Europei, senza mai raggiungere posizioni di prestigio. A Londra il suo debutto olimpico: due sconfitte con la Russia 7-6 e con l'Australia per 16-3.
 
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Valerio Salvati