Il Setterosa si ferma ai quarti di finale. Non basta la tripletta della Di Mario. Il 7 agosto nella semifinale per i posti dal quinto all'ottavo c'è la Cina, battuta ai rigori dall'Australia
LONDRA
Le campionesse d’Europa si fermano ai quarti. Le ragazze del Setterosa, le allieve di Fabio Conti, sono state superate dagli Stati Uniti 9-6 e martedì 7 agosto affrontano la Cina nella semifinale per l’assegnazione dei posti dal quinto all’ottavo. La Cina che ha perso con l’Australia 20-18 dopo i rigori (16-16 dopo i supplementari e 14-14 dopo i tempi regolamentari).
La partita. L’Italia è subito aggressiva. Dopo 16 secondi guadagna un rigore che Tania Di Mario realizza con freddezza. Trascorre meno di un minuti e Federica Radicchi fa 2-0 con un tiro dalla lunga distanza. Gli Usa non ci stanno. A metà tempo dimezzano lo svantaggio con la Rulon servita da Brenda Villa in superiorità (era uscita Aniko Pelle). L’Italia sa soffrire e soprattutto riesce a ripartire e sfruttare le occasioni che le capitano: a 5’29 c’è il gol di Roberta Bianconi in superiorità. Le americane replicano con Melissa Seidemann sempre in più (era uscita per 20 secondi Casanova, secondo fallo). A tre secondi dalla fine del primo periodo arriva la doccia fredda: fuori Radicchi e gol del difensore Mathewson in superiorità per il 3-3. Si riparte e questa volta sono le statunitensi a segnare per prime: di nuovo Melissa Seidemann e di nuovo in superiorità e dopo di lei segna la centroboa Steffens per il +2 americano. Al 12’36” di gioco arriva anche il gol di Brenda Villa con un tiro dalla distanza su assist di Windes. Secondo tempo da dimenticare per le azzurre (0-3) ma resta ancora mezza partita da giocare. Comincia la terza frazione. Dopo 50 secondi è fuori la Craing, Fabio Conti chiama il primo timeout, tutte sotto la panchina; si gioca ma il tiro di Simona Abbate è bloccato. Dopo il black out la luce si riaccende al ventesimo minuto di gioco: ci pensa Tania Di Mario, di nuovo su rigore (fallo commesso da Maggie Steffens). Nell’ultima frazione si rimette tutto in gioco ma la Rulon sfrutta subito una superiorità numerica (fuori Abbate) e sigla il 7-4 che allontana le azzurre. Trascorre un minuto e quando ne mancano 6 alla fine della partita Brenda Villa sigla la doppietta per l’8-4 (era fuori ancora Abbate). Tania Di Mario con un tiro dalla distanza accorcia le distanze ma l'urlo di gioia dura poco perché nell’azione successiva Melissa Seidemann riporta gli Usa sul +4. A 10 secondi dalla fine Aleksandra Cotti fissa il risultato sul 9-6 con un tiro dalla distanza.
I commenti. Il Ct Fabio Conti. “Ogni partita è diversa dall’altra. Oggi abbiamo giocato una zona totale in difesa e ancora una volta abbiamo avuto più espulsioni rispetto alle avversarie. Solo deluso dagli arbitri; non mi lamento della direzione di gara in questa partita ma nel torneo in generale. Però non voglio creare alibi. Gli Usa, vice campionesse olimpiche a Pechino, sono più forti di noi in questo momento e lo hanno dimostrato. Noi dovevamo fare meglio nel girone di qualificazione”.
Tania Di Mario. “Troppa paura di vincere. Siamo deluse. In attacco avevamo più personalità ma bisognava essere più forti in difesa. E’ stata questa la chiave della partita”.
Aniko Pelle. “Gli Stati Uniti hanno preso vantaggio con il loro gioco fisico e i loro tiri da fuori che sono stati molto efficaci. Volevo aiutare la mia squadra ma sono riuscita a segnare solo un gol in tutto il torneo”.
Il tabellino
Stati Uniti-Italia 9-6
Stati Uniti: Armstrong, Petri, Seidemann 3, Villa 2, Wenger, M. Steffens 1, Mathewson 1, J. Steffens, Windes, Rulon 2, Dries, Craig, Anae. All. Krikorian
Italia: Gigli, Abbate, Casanova, Radicchi 1, Pelle, Lapi, Di Mario 3 (2 rig), Bianconi 1, Emmolo, Rambaldi, Cotti 1, Frassinetti, Gorlero. All. Conti
Arbitri: Alexandrescu (Romania) e Ciric (Serbia)
Note: parziali 3-3, 3-0, 0-1, 3-2. Uscita per limite di falli Windes (Usa) 4’39” del quarto tempo. Espulso per proteste nel quarto tempo Fabio Conti (all. Italia). Superiorità numeriche: Usa 6/12 e Italia 1/12 + 2 rigori. Spettatori 4000 circa.
DOMANI ALLE 20.40 SPAGNA-ITALIA. Il match che chiuderà il gruppo A del torneo olimpco maschile è la "Partita" con la P maiuscola. L'ultimo incontro si è disputato lo scorso giugno ad Almaty in World League e gli spagnoli vinsero 9-7 ai rigori in semifinale. Lo scorso anno invece il 10-6 ai quarti di finale, che regalò la qualificazione olimpica al Settebello, poi campione del mondo a Shanghai. Gli azzurri si imposero con 4 reti di Figlioli, 2 di Presciutti, e una di Giorgetti, Aicardi, Gallo e Felugo per quella che è stata l'ultima vittoria mondiale contro gli iberici da Roma 1994, quando gli azzurri vinsero ancora 10-5 in finale e conqusitarono il secondo titolo iridato della storia. Successo che chiuse il Grand Slam del Settebello di Rudic, che due anni prima conquistò il nostro terzo ed ultimo alloro olimpico vinto a Barcellona nel 1992: il 9-8 con l rete decisiva di Gandolfi, dopo sei supplementari nell'impianto del Montjuic davanti al Re di Spagna Juan Carlos, che schiantò il sette di Manuel Estiarte, il Maradona della pallanuoto, e stampò nella nostra memoria quello che può esser considerato l'Italia-Germania 4-3 delle piscine. In vasca allora c'èrano l'attuale CT Sandro Campagna, il suo vice Amedeo Pomilio e il team manager Francesco Attolico. In totale otto incontri olimpici con quattro vittorie azzurre, un pareggio e tre sconfitte. Il primo match a Hlesinki 1952 vinto 2-1, fino alla sconfitta per 4-5 di Atene 2004.
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