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Olimpiadi di Londra L' Italia è d'argento

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Il Settebello superato in finale 8-6 dalla Croazia che vince il primo titolo olimpico. Bronzo alla Serbia che batte 12-11 il Montenegro. I commenti del cittì Campagna, del capitano Tempesti e del presidente Barelli. La photogallery

LONDRA
Bravi lo stesso, anzi bravissimi! Il Settebello gioca alla pari la finale olimpica di Londra con la Croazia, parte di slancio, lotta senza esclusione di colpi. Alla fine perde 8-6 ma per l'Italia, che è tornata a disputare una finale olimpica dopo 20 anni, è un argento che vale oro. Nella finale per il terzo posto, diretta dall'italiano Massimiliano Caputi insieme al greco Georgios Stavridis, la Serbia supera 12-11 il Montenegro (3-2, 1-3, 4-5, 4-1). 
   
La partita. La Croazia si presenta alla finale imbattuta; nelle sette partite precedenti ha sempre vinto. L’Italia ha perso solo con la Croazia e pareggiato con la Grecia nel girone eliminatorio. Tempesti e Pavic sono i due portieri migliori per rendimento del torneo. Fischio d’inizio alle 17.02. La prima palla è di Fiorentini. La prima espulsione è per l’Italia. Il primo gol è di Valentino Gallo dopo 38” di gioco. Gallo ci riprova ma stavolta Pavic para con le braccia alte. Seguono quattro ottime parate di Tempesti negli angoli, anche in inferiorità numerica. L’Italia non sbaglia con l’uomo in più e alla seconda occasione, dopo 5’05”, Felugo realizza il 2-0. Buljubasic con un guizzo dimezza le distanze: tiro nell’angolo sinistro di Tempesti. Inizia il secondo tempo. Felugo prova dai cinque metri, poi esce per 20” e nell’azione di superiorità la Croazia pareggia con Jokovic su assist di Sukno. Gitto conquista palla in difesa e nuota sulla sinistra del campo. Fermato il nostro attacco. Riparte la squadra di Ratko Rudic e Tempesti para facilmente su Barac. Dopo un ottimo due su due, l’Italia non sfrutta le ultime due superiorità in attacco. Dopo 13’55” c’è così il primo vantaggio della Croazia con Barac. Sul palo il tiro di Felugo e gli Azzurri arrivano a metà gara sul -1. Si riparte ed è di nuovo azzurra la prima palla (la fa sua Figlioli). E subito Maurizio Felugo approfitta di Sukno che perde la posizione e tira per il 3-3. La Croazia, che finora non c’era riuscita, va in gol in superiorità: è trascorso un minuto e Boskovic ha riportato avanti la sua squadra. Trascorrono quaranta secondi e Boskovic si ripete su rigore (5-3). Dopo 19’28” Campagna chiama il primo timeout. Si arriva al quarto tempo con l’Italia capace di 2/5 con l’uomo in più. Dopo 56 secondi il gran gol di Jokovic con un missile dalla distanza per il 6-3. Non è valida (secondo gli arbitri) la replica immediata di Gallo. Doppia espulsione a sei minuti dalla fine e il tiro di Figlioli è neutralizzato da Pavic. Icovic fa 7-3 con la doppia superiorità quando mancano 4’20” al fischio della sirena. L’Italia si sblocca! Giogetti torna a segnare con l’uomo in più. Ancora quattro minuti da giocare. L’Italia gioca il tutto per tutto: Sukno però realizza l' 8-4 poi Presciutti per la nuova replica italiana (8-5) e il gol di Felugo a filo di sirena, in superiorità, che fissa il risultato.
 
Il tabellino
 
Croazia-Italia 8-6
Croazia: Pavic, Buric, Boskovic 2 (1 rig), Dobud, Jokovic 3, Buljubasic 1, Muslim, Buslje, Sukno 1, Barac 1, Hinic, Obradovic, Vican. All. Rudic.
Italia: Tempesti, Perez, Gitto, Figlioli, Giorgetti 1, Felugo 3, Giacoppo, Gallo 1, Presciutti 1, Fiorentini, Aicardi, Premus, Pastorino. All. Campagna.
Arbitri: Borrel Sanchez (Spagna) e Juhasz (Ungheria)
Note: parziali 1-2, 2-0, 2-1, 3-3. Uscito per limite di falli Buljubasic (C) dopo 5’15” del quarto tempo. Superiorità numeriche: Croazia 4/8 + 1 rigore e Italia 4/11.
 
I commenti.  Il CT Alessandro Campagna. “Anche oggi abbiamo disputato un'ottima partita, soprattutto nei primi due tempi. Non era facile contro questa Croazia. Ci è mancato qualcosa: lucidità, furbizia, piccoli dettagli che con la Croazia fanno la differenza. A livello di gioco, però, la differenza non c’è stata. Qualcosa da recriminare c’è: Giorgetti ha il labbro spaccato e abbiamo speso molto in termini energetici per affrontare la fisicità avversaria che gli arbitri hanno consentito; questa non è una polemica ma soltanto un dato di fatto”. Poi i complimenti alla squadra. “Sono orgoglioso del percorso che abbiamo intrapreso. Se qualcuno avesse detto due anni orsono che l'Italia avrebbe conquistato l'argento europeo, l'oro mondiale e l'argento olimpico gli avrebbero dato del pazzo. Invece abbiamo lavorato tanto, dimostrato che la pallanuoto italiana è ricca di talenti e qualità. Ringrazio tutto il mio staff, tutta la Federazione e soprattutto questi meravigliosi ragazzi che mi regalano emozioni continuamente”.
  
Il capitano Stefano Tempesti. “La sconfitta brucia, fa male, però abbiamo ottenuto un grandissimo risultato. La finale olimpica mancava all’Italia da 20 anni. Merito alla Croazia, onore a loro, ma tanti complimenti anche a noi che siamo cresciuti molto. Oggi ci è mancata forse un po’ più di freddezza nei momenti importanti. Eravamo partiti bene ma non siamo riusciti a reggere il loro ritorno. Abbiamo giocato contro una squadra eccezionale”. I ringraziamenti sono tanti. “Sono tante le persone che voglio ricordare: la Federazione e il presidente Barelli, la Pro Recco e il presidente Volpi, i dottori Castagna e Conti, tutti gli allenatori che mi hanno portato a questa medaglia, tutti i ragazzi che sono stati con noi durante la preparazione e quelli che erano in squadra negli anni passati e il ringraziamento più grande lo rivolgo alla mia famiglia”. 
  
I complimenti del Presidente Paolo Barelli. "Bravissimi! Quattro anni fa con Alessandro Campagna e il suo staff la Federazione ha avviato un progetto ambizioso che mirava alla valorizzazione dei giovani e al rilancio della pallanuoto azzurra ai livelli che più le competono. Ci siamo riusciti! Grazie all’impegno dei giocatori che hanno formato un gruppo coeso, al lavoro dello staff tecnico e sanitario in tutte le sue componenti, alle sinergie poste in atto con tecnici e società, abbiamo coronato il sogno. Oggi siamo tornati a disputare una finale olimpica, vent’anni dopo lo storico successo di Barcellona. Abbiamo applaudito il Settebello vice campione europei a Zagabria, campione del mondo a Shanghai e vicecampione olimpico ai Giochi. Insieme a tutti gli altri ottimi risultati che ha ottenuto lungo la strada per Londra. L’emozione vissuta in tribuna e l’atmosfera condivisa in questi giorni al fianco del Settebello rimarranno fotografie indelebili nella mia mente e nel mio cuore e sono certo che sarà così anche per tutti gli appassionati di questo splendido sport. Grazie a tutti".
   
IL RIENTRO IN ITALIA.
Gli Azzurri rientrano lunedì 13 agosto divisi in tre gruppi: Gallo e Perez a Milano Linate alle 12.30; Aicardi, Felugo, Figlioli, Fiorentini, Giorgetti, Gitto, Pastorino e Tempesti a Milano Linate alle 20.35; Presciutti, Giacoppo e Premus a Roma Fiumicino alle 19.55. Lo staff tecnico atterra a Roma Fiumicino alle 23.30.
  
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Massimo Cicerchia