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Europei. Italia-Montenegro 6-6 spettacolare

Pallanuoto
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L'Italia pareggia con il Montenegro 6-6 (2-0, 0-1, 2-3, 2-2) nella quarta giornata della 31esima edizione dei campionati europei di pallanuoto maschile, in svolgimento alla piscina Alfred Hajos di Budapest.
Gli azzurri, avanti sul 2-0, 3-1, 4-3 e 6-5, subiscono il pari a 15 secondi dal termine con Nikola Janovic che trasforma l'ultima superiorità numerica.
Con le difese quasi impeccabili, sono stati determinanti proprio i gol con l'uomo in più. Il Settebello ne trasforma tre con Fondelli su 14, il Montenegro quattro su 11. A segno per l'Italia anche Velotto (1-0), Di Fulvio (2-0) e Gallo (3-1).
Emozioni e spettacolo per un 6-6 che rimanda la definizione del girone all'ultima giornata, in programma lunedì, con il Montenegro che affronterà la Georgia, finora sempre battuta, e l'Italia che giocherà con la Grecia, momentaneamente terza ad un punto dalla coppia di testa. In caso di parità di punti tra Montenegro e Italia deciderà la differenza reti con gli azzurri avanti di 4 gol.
Il regolamento prevede che le prime dei gironi accedano direttamente alle semifinali; mentre le seconde e le terze si incrocino nei quarti.


La cronaca. L'Italia difende bene ai due metri, non lascia spazio sul perimetro, annulla due superiorità numerica e chiude il primo tempo sul 2-0. Dopo aver fallito tre occasioni con l'uomo in più, con Radic protagonista su Aicardi e Giacoppo, gli azzurri passano con Velotto a 6'31 - servito da Figlioli che sfrutta un'indecisione in ripartenza dei montenegrini - e con Di Fulvio, autore di una meravigliosa conclusione all'incrocio dei pali a 7'11.
Nel secondo tempo le squadre si annullano finché a 2 secondi dall'intervallo Mladan Janovic accorcia le distanze (2-1), approfittando di un errore individuale che gli consente di trovarsi da solo davanti a Tempesti. In precedenza ben sette superiorità numeriche fallite: quattro dall'Italia (0/7) - con Radic ancora in evidenza e Ivovic gravato di due falli sin dal decimo minuto - e tre dal Montenegro (0/5).
Il terzo tempo non rompe l'equilibrio. L'Italia passa sul 3-1 con Gallo dopo appena 27 secondi; ma subisce il ritorno di Jokic, servito all'esterno dal centro su un ritardo in copertura, e di Darko Brguljan, che realizza il primo gol in superiorità numerica dell'incontro dopo 13 errori per il 3-3. Seguono altri due gol con l'uomo in più per il nuovo vantaggio dell'Italia di Fondelli (1/11) e il pari di Ivovic (2/7).
Malgrado la stanchezza le difese continuano a reggere l'urto. Determinanti le superiorità numeriche. Dopo 1'15 il Montenegro compie il sorpasso, segnando il terzo gol consecutivo con l'uomo in più con Ivovic (3/8), ma pareggia Fondelli (2/12) a 1'52. Poi tre errori di cui uno azzurro e due montenegrini, finche si arriva all'ultimo minuto. L'Italia gioca la 14esima superiorità numerica e segna con Fondelli, autore di una tripletta, a 7'15; il Montenegro replica con Nikola Janovic a 7'45.


Il commento del cittì Campagna. "Nel corso della partita abbiamo avuto l'opportunità di aumentare lo scarto a nostro vantaggio e quindi mettere più pressione al Montenegro. Non ci siamo riusciti ed è colpa nostra. Comunque abbiamo giocato alla pari dei vice campione del mondo e d'Europa e sono soddisfatto della crescita evidenziata dalla squadra. Guardiamo avanti. Abbiamo superato la prima fase ed ora dobbiamo giocare le partite che contano con la qualità che abbiamo messo in vasca oggi, ma con maggiore lucidità. Intanto abbiamo una partita difficile con la Grecia che può ambire ancora al secondo posto e giocherà libera da pressioni perché ormai qualificata".


Verso Italia-Spagna femminile, domenica alle 16. Campionesse d'europa contro campionesse del mondo. Tanta gloria in acqua per due nazionali che hanno raccolto molto negli ultimi anni. Proprio ad Eindhoven 2012 l'ultimo confronto europeo vinto dalle nostre per 15-11, nella partita che riscattò la prima partita persa con la Grecia e suonò la carica per la sinfonia vincente delle tredici di Conti in terra olandese. La Spagna giunse quinta. Sei mesi più tardi i ruoli si invertirono e a Londra, con il Setterosa settimo, s'illuminò la stella delle iberiche che, guidate dai cannonieri Anni Espar e Jennifer Pareja, conquistarono l'argento olimpico perdendo la finale con gli Usa 8-5. La linea era tracciata e l'anno dopo in casa a Barcellona fu titolo mondiale con vittoria 8-6 sull'Australia e rivincita ai quarti con gli Usa (8-6).
Prima del fantastico biennio, e pur non godendo del palmares e dalla gloria degli maschi (un'olimpiade e due mondiali vinti), il sette iberico ha dimostrato una buona crescita soprattutto negli ultimi anni. L'unico trofeo internazionale in bacheca era l'argento continentale in casa a Malaga 2008, battute 9-8 dalla Russia in finale.
Imbattute a livello europeo. In totale sono sei incontri con le giallorosse e sono tutte vittorie: la prima partita in assoluto a livello europeo fu a Sheffield 1993 con vittroria 7-6 per le azzurre poi quarte alla fine. Cinquantuno i gol fatti, quarantatre subiti. La più importante e con maggior scarto fu il 15-10 a Belgrado 2006, quando il Setterosa guidato da Mauro Maugeri batte le spagnole in semifinale. Poi azzurre seconde dietro la Russia, e iberiche quarte sconfitte dall'Ungheria. Di quella squadra oggi in vasca capitan Tania Di Mario, Teresa Frassinetti, Arianna Garibotti, Federica Radicchi.


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fotogafie di Andrea Staccioli  / Deepbluemedia.eu


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