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Mondiali. Verso la finale Italia-Spagna, domenica alle 20 su Raitre

Pallanuoto
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Nambu University Grounds di Gwangju, 27 luglio 2019. Ore 19.45 locali, il Settebello torna sul trono mondiale dopo otto anni. Schiantata proprio la Spagna 10-5, peraltro per la seconda volta in finale dopo Roma 1994. Quarto mondiale dopo Berlino 1978, Roma 1994 e Shanghai 2011, il secondo con Sandro Campagna, che ne ha vinto uno anche da giocatore nel 1994 a Roma, tornato alla guida dell'Italia alla vigilia dei mondiali di Roma 2009 dopo il biennio 2001-2002.
Domani 3 luglio alle 20.00, in diretta su Raitre, un'altra pagina da scrivere, da vivere e incastonare nelle perle della leggenda della squadra più titolata dello sport azzurro, che contro gli iberici trentant'anni fa giocò e vinse una finale olimpica dai contorni epici.
Era il nove agosto 1992. Parco Olimpico del Montjuïc, Barcellona. È la giornata conclusiva dei Giochi della XXV Olimpiade, tutti gli spagnoli reclamano la proverbiale chiusura in bellezza della rassegna a cinque cerchi più trionfale della storia iberica. Tra i diciottomila spettatori accorsi sul promontorio che sorveglia la costa, ci sono anche Re Juan Carlos e il Principe Felipe, fiduciosi di assistere al "partido perfecto" delle furie rosse guidate dal fuoriclasse assoluto Manuel Estiarte, catalano, ex giocatore di Pescara e Savona, e dal compagno di attacco di Miki Oca. Al cospetto di una nazionale già fortissima c'è l’Italia di Ratko Rudic. C'è Sandro Campagna, cittì del Settebello. C'è il mancino Amedeo Pomilio, suo assistente. La partita è un lungo brivido che si risolve al sesto tempo supplementare. Ferretti prende fallo, Campagna vede con la coda dell'occhio Gandolfi, ottimamente smarcatosi sulla sinistra: palla sotto le braccia del portiere: 9-8 fatal. L’Italia conquista il terzo titolo olimpico, a 32 anni di distanza dal successo di Roma 1960 e si prende la medaglia d'oro davanti al re.
Due anni dopo l'altra "perla" in finale: allo Stadio del Nuoto di Roma gremito da oltre diecimila spettatori il 10 settembre del 1994 si gioca la finalissima del settimo mondiale della storia. Ancora il Maradona della pallanuoto, Estiarte contro Campagna. Stavolta il match non ha storia, il Settebello trionfa 10-5 in una partita stradominata.
La Spagna ha iniziato un nuovo ciclo cinque anni orsono con il catalano David Martin, due Olimpiadi (2008, 2012) un argento e un bronzo mondiale e un bronzo europeo da giocatore. Anche uno score invidiabile con importanti vittorie contro gli azzurri tra cui la contestatissima semifinale europea a Barcellona 2018 vinta 8-7 con il gol non assegnato, perché segnalato fuori la linea di porta, di Figlioli a 5" dal termine che lasciò strascichi e polemiche oggi annulate dall'utilizzo del Var.
Capitano e idolo incontrastato il trentatraseienne Felipe Perrone, giocatore universale nato a Rio de Janeiro, ma spagnolo acquisito che con la calottina roja ha conquistato un argento a Gwangju, Roma 2009 e un bronzo a Melbourne 2007. Il dieci spagnolo, ex Savona e Pro Recco, continua a dispensare fosforo e pallanuoto: battuti gli azzurri in rimonta 14-12 nel girone (Italia avanti 10-6), la Spagna ha atteso un turno in meno e si è sbarazzata ai quarti non facilmente del Montenegro, bronzo europeo, per 7-6. Di nuovo come tre anni fa in semifinale poi spazzata via la Croazia, bronzo iridato, per 10-5, in un match senza storia con Granados Ortega autore di una quaterna. In porta ha salutato il mito Lopez Pinedo, sostituito da Aguirre. L'attacco ha totalizzato 59 reti e il 43% di efficacia contro i 76 gol degli azzurri (46%) che hanno una partita in più.
L'Italia ha invertito lo scalpo degli avversari rispetto a Gwangju: nei quarti di finale battuta l'Ungheria, in semifinale la Grecia; tre anni fa fu esattamente l'opposto. Del Lungo, Di Fulvio, Echenique, Di Somma, Dolce, Nicosia sono i campioni del mondo in carica ad indicare la via alle new entry Damonte, Iocchi Gratta, Bruni, Cannella e Marziali. Non c'erano invece gli esperti Fondelli e Nicholas Presciutti che avevano trascinato il Settebello al bronzo olimpico di Rio de Janeiro.
Una mattinata di studio e video, poi tutti in vasca alla piscina adiacente l'Alfred Hajos dove si sono svolte le gare iridate di sincro, per una doppia sessione di scioglimento, tiri e schemi. Coach Campagna, il grande stratega azzurro (campione olimpico, mondiale ed europeo da giocatore; un argento ed un bronzo olimpico da allenatore del Settebello che ha portato anche al titolo iridato nel 2011 e 2019 e a due argenti e un bronzo europeo) traccia la linea: "Io guardo all'avversario che abbiamo di fronte con grande rispetto. Gli amarcord li lascio ai giornali ed alla gente. I ricordi legati a questa grande sfida nel passato contano poco, quello che conta sarà trovare la chiave giusta dal punto di vista tecnico, tattico e psicologico. Nessuna squadra ha vinto due mondiali di seguito nella storia; speriamo di poter difendere il titolo. Sarà una gara aperta e tutta da vivere. C'è da mantenere i nervi saldi. Loro sono molto consapevoli della loro forza e della loro qualità. Dovremmo esser noi a minare le loro certezze, con tattica e strategia".

Settebello medagliati ai campionati mondiali (4 ori, 2 argenti, 1 bronzo)

CALI 1975
3. Italia: Alberani, Simeoni, Baracchini, Marsili, Castagnola, De Magistris, Ghibellini, Castagnola, Del Duca, D'Angelo, Scotti Galletta. CT Lonzi

BERLINO 1978
1. Italia: Alberani, Simeoni, Baracchini, Marsili, Fondelli, De Magistris, Ghibellini, Galli, Ragosa, Collina, Scotti Galletta. CT Lonzi

MADRID 1986
2. Italia: Trapanese, Misaggi, Pisano, Steardo, Campagna, Caldarella, Fiorillo, Giuseppe Porzio, Postiglione, Tempestini, Ferretti, D'Altrui, Averaimo. CT Dennerlein

ROMA 1994
1. Italia: Attolico, D'Altrui, Bovo, Giuseppe Porzio, Campagna, Roberto Calcaterra, Fiorillo, Franco Porzio, Pomilio, Gandolfi, Ferretti, Silipo, Averaimo. CT Rudic

BARCELLONA 2003
2. Italia: Gerini, Postiglione, Mangiante, Buonocore, Rath, Roberto Calcaterra, Tempesti, Angelini, Felugo, Alessandro Calcaterra, Goran Fiorentini, Silipo, Bencivenga. CT De Crescenzo

SHANGHAI 2011
1. Italia: Tempesti, Perez, Gitto, Figlioli, Giorgetti, Felugo, Figari, Gallo, Presciutti, Deni Fiorentini, Aicardi, Deserti, Pastorino. CT Campagna

GWANGJU 2019
1. Italia: Del Lungo, Di Fulvio, Luongo, Figlioli, Di Somma, Velotto, Renzuto Iodice, Echenique, Figari, Bodegas, Aicardi, Dolce, Nicosia. CT Campagna

Albo d'oro e piazzamenti Italia

Belgrado 1973: 1. Ungheria, 2. Urss, 3. Jugoslavia; Italia quarta
Cali 1975: 1. Urss, 2. Ungheria, 3. Italia
Berlino 1978: 1. Italia, 2. Ungheria, 3. Jugoslavia
Guayaquil 1982: 1. Urss, 2. Ungheria, 3. Germania Ovest; Italia nona
Madrid 1986: 1. Jugoslavia, 2. Italia, 3. Urss
Perth 1991: 1. Jugoslavia, 2. Spagna, 3. Ungheria; Italia sesta
Roma 1994: 1. Italia, 2. Spagna, 3. Russia
Perth 1998: 1. Spagna, 2. Ungheria, 3 Jugoslavia; Italia quinta
Fukuoka 2001: 1. Spagna, 2. Jugoslavia, 3. Russia; Italia quarta
Barcellona 2003: 1. Ungheria, 2. Italia, 3. Serbia&Montenegro
Montreal 2005: 1. Serbia&Montenegro, 2. Ungheria, 3. Grecia; Italia ottava
Melbourne 2007: 1. Croazia, 2. Ungheria, 3. Spagna; Italia quinta
Roma 2009: 1. Serbia, 2. Spagna, 3. Croazia; Italia undicesima
Shanghai 2011: 1. Italia, 2. Serbia, 3. Croazia
Barcellona 2013: 1. Ungheria, 2. Montenegro, 3. Croazia; Italia quarta
Kazan 2015: 1. Serbia, 2. Croazia, 3. Grecia; Italia quarta
Budapest 2017: 1. Croazia, 2. Ungheria, 3. Serbia; Italia sesta
Gwuangju 2019: 1. Italia, 2. Spagna, 3. Croazia

Foto di Giorgio Scala / DBM
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