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Addio a Spinola. Il cordoglio della Fin

Pallanuoto
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La pallanuoto azzurra piange Alberto Spinola, classe 1943, soprannominato Il Marchese per la sua classe in acqua e discendenza nobile. Lascia la moglie Josemi, figlia del presidente di lungo corso della Fin, Aldo Parodi, i figli Matteo di 44 anni e Michela di 47. Aveva un fratello nuotatore azzurro, Francesco specialista dei misti e del mezzofondo che scampò alla tragedia di Brema del '66 (nella foto Alberto a destra di Francesco). Alberto era uno di quei pallanuotisti per cui valeva la pena di stare come sardine appiccicati sulle gradinate del Porticciolo di Nervi (con lui secondo posto e etichetta di anti-Recco) o del Foro Italico, bandiera della Lazio con Guerrini. Giocò per il Settebello le Olimpiadi di Tokio del 1964, quelle del post oro Roma 1960, contribuendo al quarto posto finale della spedizione e segnando quattro reti in totale. Inoltre disputò due campionati europei: a Lipsia 1962 e Utrecht 1966. Della stessa squadra il mitico caimano Eraldo Pizzo che lo ricorda sui social: "Giocatore estroso, un commosso abbraccio alla famiglia". 
Ai famigliari e agli amici giungano le più sentite condoglianze del presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, dei presidenti onorari Lorenzo Ravina e Salvatore Montella, dei vice presidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, del segretario generale Antonello Panza, del consiglio e degli uffici federali, del presidente del Gruppo Ufficiali Gara Roberto Petronilli e di tutto il movimento pallnotistico azzurro.