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Gianni sono 80! Auguri Cavaliere

Pallanuoto
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Nel novembre 2016 quando si celebrò il cinquantenario dell’alluvione di Firenze, Gianni Lonzi apparve in tv ricordando quei tragici eventi e commentò: “Ma sa che le dico? Il piacere di aver aiutato quella gente mi ha accompagnato per cinquant’anni”. All’epoca Gianni, per tutti il "Cavaliere", era ancora un nazionale del Settebello con cui aveva conquistato il titolo più ambito: l’oro olimpico, davanti al pubblico di casa di Roma 1960. “In seguito capii che era qualcosa di grosso, ma lì per lì per me era solo acqua”. Acqua che aveva invaso e spazzato via una città. Per questo, quando vide le persone intrappolate sui tetti delle case, i loro sguardi terrorizzati, non ci pensò due volte a tuffarsi e soccorrerle confermando il valore sociale degli sport acquatici, strumento base per la salvaguardia della vita umana. Lonzi salvò più di 40 persone e ricevette una medaglia al valor civile in Comune a Firenze. Forse la medaglia più bella di una vita spesa per lo sport e per la pallanuoto.
Gianni nasce a Firenze il 4 agosto 1938 giocando tre stagioni a Recco insieme all'amico fraterno Caimano Eraldo Pizzo (80 anni anche lui lo scorso 21 aprile), prima d’indossare per 11 anni la calottina della sua RN Florentia e infine del Camogli. A Roma nel 1960 conquista quell'oro dodici anni prima della futura moglie Antonella Ragno che ancora non conosceva. Gioca altre due Olimpiadi (Tokio '64, Città del Messico '68) prima di sposare nel 1969 Ragno che, dopo la nascita del figlio Lorenzo, torna in pedana e vince l'oro olimpico nel fioretto alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Due olimpionici, due ori uniti per tutta la vita. Un'esistenza spesa per la pallanuoto. Lonzi vince anche da commissario tecnico del Settebello in un triennio da urlo. Nel 1976 riporta sul podio olimpico gli azzurri dopo 16 anni di assenza con l'argento a Montreal; due anni più tardi diventa campione del mondo a Berlino 1978.
Dalla Gazzetta del 15 agosto 1978: "Gianni Lonzi fa il bagnino, il carpentiere, lo sceneggiatore, il buttafuori. A Roma le porte non si reggono a galla, i galleggianti sono acquistati facendo la colletta, esercizio prolungato della virtù della pazienza". In Germania la squadra ha difficoltà contro l'Australia, trova l'acuto di De Magistris in semifinale contro gli Usa dopo essere stata sotto 4-1 (Lonzi rischia il collasso e scoppia in un pianto finale) e nel girone finale esce vincitrice contro Ungheria, Jugoslavia e Urss davanti al nuovo Presidente del Coni Franco Carraro. L'oro chiude tre anni al vertice culminati anche col bronzo europeo di Jonkoping 1977.
La pallanuoto diventa la sua vita, con l'obiettivo di portarla in tutto il mondo come ambasciatore: Europa, America, Australia, Africa, Emirati Arabi. Da responsabile della commissione tecnica della Fina alla ricerca sempre di nuove frontere per diffondere la disciplina tanto amata. Nel 2017 l'addio alla Federazione mondiale (restando a capo di quella europea) senza rimpianti, quasi in silenzio: "Io non sono un politico, non mi sono occupato degli aspetti politici del Congresso. Ho sempre e solo pensato al nostro sport. Ho avuto tanto, senza dubbio, ma penso di aver anche dato molto al movimento".
Questa notte grande festa sulle rive dell'Arno, non più gonfio e impetuoso, ma dolce e calmo come quando inizò a giocare nella lontana estate del 1947, per celebrare un mito della pallanuoto che nel 2009 è stato inserito nella International Swimming Hall of Fame scolpendo per sempre il suo nome nella leggenda. Auguri Cavaliere!