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Centenario. Un messaggio per Genova

Pallanuoto
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Il commissario tecnico Alessandro Campagna e il suo vice Amedeo Pomilio sulla panchina del Settebello; i tecnici Ratko Rudic e Alessandro Bovo su quella della selezione All Stars. I quattro campioni olimpici di Barcellona 1992 e autori del Grande Slam presentano l’evento di martedì 2 ottobre in programma dalle ore 18 alla Piscina Sciorba, a Genova. Al coro si unisce il portierone campione del mondo, argento e bronzo olimpico col Settebello e pluri campione d'Europa con la Pro Recco, nato a Prato e ligure di adozione, Stefano Tempesti.


Domani si presenta il centenario e si gioca la partita evento. Un messaggio per Genova.

 

ALESSANDRO CAMPAGNA. Non si contano le volte in cui sono passato sul ponte Morandi, come quando dormivano con l’Ortigia a Genova e l’indomani raggiungevamo l’aeroporto. L’ultima volta è stato in occasione della finale di Champions. Il ponte Morandi rappresentava l’unione delle due anime, anche pallanutisticamente parlando, di levante e di ponente, che da sempre formano la città.

 

AMEDEO POMILIO. La pallanuoto è tra le cose più belle di Genova e commemorare la tragedia che ha colpito tutta Italia, insieme alla città, con una partita di pallanuoto è il modo migliore. Farlo con i campioni del passato e del presente ha un valore ancora più grande che inizia con le partitelle nel porticciolo di Camogli e arriva alle grandi sfide del Recco in Champions League.

 

RATKO RUDIC. Genova, con la sua storia, ha prodotto grandi personaggi in tutti i settori, dalla scienza alla politica, dalla musica allo sport. E noi che viviamo di sport dobbiamo aiutare i nostri giovani. Ritengo che in questo caso la pallanuoto possa diventare un veicolo per superare la crisi, avviare la ricostruzione, ritrovare fiducia in noi stessi e nelle istituzioni.

 

ALESSANDRO BOVO.  Genova è la città dove sono nato e come tutti i genovesi sono rimasto sconvolto. Queste sono cose che non devono accadere e la speranza è che non avvengano più. Mi auguro che si adoperino nel minor tempo possibile per ripristinare la normalità. Il dolore rimane, nessuno potrà più restituirci gli affetti perduti, però bisogna darsi da fare per rialzarci al più presto. 

 

STEFANO TEMPESTI. Genova è la città che mi ha adottato insieme a Recco. Mi si è spezzato il cuore come il ponte Morandi. E' stato un dolore terribile. Mi è passata la vita davanti ripensando quante volte alla settimana ci sono passato. Quel ponte rappresenta uno snodo cruciale ed è come se fosse crollato un pezzo della mia vita.