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Olimpiadi. Setterosa, l'argento e la gloria

Pallanuoto
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Le tredici leonesse di Fabio Conti, che festeggia l' indimenticabile partita numero 200 sulla panchina della Nazionale, riportano l'Italia della pallanuoto femminile sul podio olimpico dodici anni dopo il primo, storico, successo del Setterosa allenato da Pierluigi Formiconi. In vasca come allora Tania Di Mario, che fu capocannoniere del torneo con 14 gol e che segna a 28 secondi dalla sirena l'ultima rete della sua leggendaria carriera.  
Nella finale della XXXI Olimpiade di Rio le azzurre perdono 12-5 con le campionesse olimpiche e mondiali degli USA, ma Giulia Gorlero, Chiara Tabani, Arianna Garibotti, Elisa Queirolo, Federica Radicchi, Rosaria Aiello, Tania Di Mario, Roberta Bianconi, Giulia Emmolo, Francesca Pomeri, Aleksandra Cotti, Teresa Frassinetti e Laura Teani meritano gli applausi di tutto lo sport italiano. 
 
IL COMMENTO DEL CT FABIO CONTI. "Il risultato è giusto; complimenti agli Stati Uniti che sono una corazzata. Noi abbiamo provato con tutte le energie che avevamo a fermarle e non ci siamo riusciti. Bisognava non lasciarle andare via; successivamente abbiamo cercato di reggere l'urto. Sono state più brave, ma queste ragazze hanno compiuto un miracolo sportivo, perchè all'inizo del quadriennio e anche della stagione nessuno avrebbe immaginato di giocare la finale olimpica. Noi siamo stati bravi in questo torneo e ci siamo lasciati dietro squadre come l'Ungheria, l'Australia, la Spagna e la stessa Russia che abbiamo battuto facilmente due volte e che ha centrato il podio. Una finale persa fa sempre male, ma questo argento per noi vale tantissimo. Preparare una finale olimpica, venirla a giocare in questo palcoscencio è un privilegio che rimane per tutta la vita. Abbiamo giocato con la gioia e la felicità che ci ha contraddistinto durante tutto il torneo. L'argento è il coronamento di quattro anni di lavoro, durante i quali abbiamo registrato una crescita lenta e costante e abbiamo raccolto il bronzo mondiale ed europeo. Gli Stati Uniti sono il punto di arrivo, il riferimento per il prosieguo del lavoro da compiere. Ripartiremo dal centro federale di Ostia, la nostra casa. Da lavoro, sudore, studio per diminuire il gap dalle campionesse olimpiche. Desidero ringraziare tutto lo staff, le società che hanno condiviso il progetto nazionale con disponibilità, la Federazione Italiana Nuoto per il sostegno che ci ha sempre assicurato e tutte le ragazze, presenti e assenti a Rio, che hanno reso possibile la conquista di una meravigliosa medaglia d'argento".


USA-Italia 12-5
USA: Hill, Musselman 1 (rig.), Seidemann 1, Fattal 2, Clark, Steffens 1, Mathewson 1, Neushul 3, A. Fischer, Gilchrist, M. Fischer 2, Craig 1, Johnson. All. Krikorian.
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti, Queirolo, Radicchi 2, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 1, Emmolo 1, Pomeri, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Buch (Esp).
Note: parziali 4-2, 1-2, 4-0, 3-1. Negli Usa in porta dall'inizio la n. 13 Johnson. Nel terzo tempo, a 3'21", Johnoson para un rigore a Bianconi. Nel quarto tempo, a 5'28", cambio di portiere negli Usa: entra Hill. Superiorità numeriche: Italia 0/3 + un rigore fallito e USA 1/2 + un rigore. Spettatori 5000 circa.


Play by play


LA PARTITA. La zona italiana sembra funzionare e sventa il primo affondo. Radicchi con un tiro potente e preciso replica al gol di Methewson. Il Setterosa alterna la difesa M alla zona totale e cerca di limitare il raggio d'azione della Steffens. Gli Stati Uniti pressano alte e per le azzurre è difficile far arrivare la palla al centro. Neushul con una facile palomba al termine di una ripartenza, Craig e Fischer in 49 secondi siglano il 4-1 a stelle e strisce. Dopo due tempi l'Italia è in partita (5-3 USA): Radicchi con un'altra bomba dalla distanza e Bianconi che prende in controtempo tutta la difesa, Johnson compresa, rialzano la testa. Ma gli Usa tornano in gol con Fattal, in grande giornata. Nella seconda metà di gara esce fuori tutto lo strapotere fisico delle campionesse americane che, unito alla tecnica individuale e alla qualità delle conclusioni, piazzano il break risolutivo. Le azzurre non si tirano indietro, nenache dopo che Bianconi si vede respingere il rigore da Johnson. Nel terzo periodo vanno a segno Fattal, Neushul, Seideman e Steffens (quest'ultimo è il primo e unico gol in superiorità numerica della partita); per l'Italia ruggisce Emmolo. Nel quarto periodo c'è il massimo vantaggio degli USA sul 12-4 e poi arriva l'ultimo gol azzurro, l'ultimo del match, dell'Olimpiade e della carriera di Tania Di Mario.  


DA ATENE A RIO. Ad Atene 2004 l'Italia trionfò in finale con la Grecia 10-9 dopo i tempi supplementari (7-7 dopo i regolamentari), in semifinale superò gli Stati Uniti 6-5 e nei quarti l'Ungheria 8-5 e nel suo girone vinse con la Grecia 7-2 e il Kazakistan 8-6, dopo aver perso la partita d'esordio con l'Asutralia 6-5. Anche questa volta il percorso è stato di 5 vittorie su 6: successi con Brasile 9-3, Australia 8-7 e Russia 10-5 nella fase preliminare, poi vittorie con la Cina 12-7 nei quarti e con la Russia 12-9 in semifinale, prima della sconfitta in finale con gli USA, sempre a medaglia nella storia dei Giochi: 2 ori, 2 argenti e un bronzo.       

LE FANTASTICHE 13 DI RIO. Giulia Gorlero, Chiara Tabani, Arianna Garibotti, Elisa Queirolo, Federica Radicchi, Rosaria Aiello, Tania Di Mario, Roberta Bianconi, Giulia Emmolo, Francesca Pomeri, Aleksandra Cotti, Teresa Frassinetti e Laura Teani. Sono le nostre Regine di Rio. Hanno riportato la pallanuoto femminile sul podio olimpico dodici anni dopo la vittoria di Atene, alla prima partecipazione azzurra al torneo femminile dei Giochi. Quella di Rio 2016 è la prima Olimpiade per sei ragazze: Chiara Tabani (21 anni di Prato, difensore della Mediostar Prato), Arianna Garibotti (26 anni di Catania, attaccante della Despar Messina), Elisa Queirolo (25 anni di Santa Margherita Ligure, difensore del Plebiscito Padova), Rosaria Aiello (26 anni di Catania, centroboa del Despar Messina), Francesca Pomeri (23 anni di Osimo, difensore della Città di Cosenza) e Laura Teani (25 anni di Bergamo, portiere del Plebiscito Padova). E' la seconda per cinque di loro: Giulia Gorlero (25 anni di Imperia, portiere della Despar Messina), Federica Radicchi (27 anni di Roma, difensore della Despar Messina), Roberta Bianconi (26 anni di Rapallo, difensore della Olympiakos), Giulia Emmolo (24 anni di Imperia, attaccante mancino della Olympiakos), Aleksandra Cotti (27 anni di San Giovanni in Persiceto, centrovasca del Rapallo). E' la terza per il vice-capitano Teresa Frassinetti (30 anni di Genova, centroboa della Rari Nantes Bolgiasco) ed è la quarta per il capitano Tania Di Mario (37 anni di Roma, attaccante della Ekipe Orizzonte Catania). La finale con gli Stati Uniti è stata l'ultima partita della carriera per Di Mario e l'ultima in nazionale per Frassinetti. 


TANIA DI MARIO. E' difficile immaginare una pallanuoto senza Tania Di Mario in vasca, ma dovremo abituarci. Il capitano del Setterosa lascia nel momento più bello, da campionessa matura, a 37 anni e dopo 378 presenze in azzurro: vent'anni di carriera senza altri limiti da superare. Campionessa di tutto con nazionale e club, ha giocato quattro olimpiadi bagnando gli esordi internazionali con la medaglia d'oro: agli europei di Prato 1999, ai mondiali di Fukuoka 2001 e alle Olimpiadi di Atene 2004 con la vittoria della classifica dei marcatori. In carriera sette mondiali (oro a Fukuoka nel 2001, l'argento a Barcellona 2003 e il bronzo a Kazan 2015) e otto europei (oro a Prato 1999, Lubiana 2003 ed Eindhoven 2012; argento a Budapest 2001 e Belgrado 2006, bronzo a Belgrado 2016). L'aspetta un futuro all'Orizzonte Catania, società in cui la romana cresciuta nel Vis Nova gioca dal 1997 e con cui ha conquistato sette volte la coppa dei campioni e 13 volte lo scudetto. Si dividerà tra attività dirigenziale e allenatore delle più piccole a cui desidera trasmettere tutta la sua esperienza. Laureata in economia e commercio, ha posticipato le aspirazioni familiari chiedendo al fidanzato Raffaele di aspettare che coronasse l'ultimo suo sogno: la medaglia olimpica per chiudere da dove aveva cominciato. 


I PORTIERI GIULIA GORLERO E ASHLEIGH JOHNSON. Nella stessa piscina la statunitense colored Simone Manuel pochi giorni fa ha conquistato l'oro nei 100 stile libero; Johnson le stava dietro e non di troppo prima di dedicarsi alla pallanuoto. I loro personali in età adolescenziale differivano per un decimo, ma riteneva il nuoto noioso e la palla più divertente. Così il passaggio tra i pali, che ne sta celebrando le qualità grazie alle quali divide la prima posizione nella speciale classifica delle statistiche con Giulia Gorlero. E' la prima volta che una pallanotista afroamericana si prende il proscenio. Tra lei e Gorlero c'è un mondo di differenza; l'unica similitudine è l'efficacia in porta. Gorlero, già premiata come miglior portiere europeo, respira pallanuoto da sempre. Prossima ai 26 anni, che festeggerà il 26 settembre, è cresciuta tra selezioni regionali, poi nazionali, alla RN Imperia capitanata dalla sorella Gloria, società della sua città con cui ha conquistato lo scudetto e coppa LEN prima di passare alla Despar Messina. Molto diversa la storia di Johnson, che viveva in un condominio con piscina a Redland, nella periferia di Miami. Quello specchio d'acqua destava troppa preoccupazione alla madre infermiera, trasferitasi dalla Giamaica. Così la iscrive, insieme ai tre fratelli, ai corsi di nuoto. La pallanuoto è arrivata solo dopo. Dal 2015 questa 21enne di 186 cm vince tutto e per preparare l'Olimpiade si è pure presa un anno di stop all Princeton University.


IL TORNEO PERFETTO. Un mantra. Un desiderio. Un sogno. L'obiettivo del cittì Fabio Conti, che aveva un pensiero ricorrente: il percorso netto. Lo ha manifestato prima dello scontro diretto con gli Stati Uniti. Vincere tutte le partite, che ha definito "sei finali olimpiche", dall'esordio alla medaglia. Allora l'argento sembra infrangere il desiderio, invece no perché "abbiamo disputato il torneo perfetto - tiene a ribadire - abbiamo vinto nettamente cinque partite e disputato la finale olimpica. Abbiamo giocato per vincere, non ci siamo riuscite ma lo spirito della squadra è da premiare e ricordare. Abbiamo coronato il nostro sogno. Di questa Olimpiade ricorderò la finale per tutta la vita, non un'altra partita malgrado la sconfitta".


STATI UNITI. Le statunitensi hanno conquistato la medaglia in tutte le edizioni olimpiche: argento a Sydney 2000 e Pechino 2008, bronzo ad Atene 2004 col Setterosa campione e oro a Londra 2012 e Rio 2016. Inoltre sono la selezione che ha conquistato il maggior numero di medaglie ai campionati mondiali: ben 7, 4 d'oro, una d'argento e due di bronzo. Hanno vinto anche 10 delle 13 edizioni della World League.


BRONZO ALLA RUSSIA. Sull'ultimo gradino del podio sale la Russia, che batte 19-18 dopo i rigori l'Ungheria campione d'Europa in carica nella finale diretta da Filippo Gomez insieme all'olandese Diana Dutilh-Dumas. I tempi regolamentari si erano chiusi 12-12, ma a 71 secondi dalla fine Rita Keszthelyi dava il vantaggio alle magiare, riprese in superiorità numerica da Simanovich a un secondo dal termine. Ancora partità dopo la prima serie di cinque rigori (17-17), fino all'errore decisivo di Kisteleki, dopo che la Lisunova aveva segnato il 19-18. Per la Russia è il secondo bronzo olimpico della storia, dopo quello di Sydney 2000.


IL SETTE VOTATO DA TECNICI E GIORNALISTI. Portiere Ashleigh Johnson (Usa); giocatrici di movimento Arianna Garibotti (Ita), Rita Keszthelyi (Hun), Madeline Musselman (Usa), Ash Southern (Aus), Barbara Bujka (Hun) e Maggie Steffens (USA) anche MVP del torneo.


Risultati delle finali

7° posto / Brasile-Cina 5-10 (2-2, 0-2, 0-2, 3-4)
bronzo / Ungheria-Russia 18-19 dtr (12-12 dopo i tempi regolamentari 3-3, 3-4, 3-1, 3-4) 
5° posto / Australia-Spagna 10-12 (5-4, 2-3, 1-3, 2-2)
oro / Stati Uniti-Italia 12-5 (4-1, 1-2, 4-1, 3-1)

Classifica finale

1. USA
2. Italia
3. Russia
4. Ungheria
5. Spagna
6. Australia
7. Cina
8. Brasile

Tutti i tabellini


IL SETTEROSA AI GIOCHI OLIMPICI - FORMAZIONI


Atene 2004 - Italia 1^. Cristiana Conti, Elena Gigli, Cinzia Ragusa, Martina Miceli, Noemi Toth, Maddalena Musumeci, Carmela Allucci, Tania Di Mario, Silvia Bosurgi, Melania Grego, Emanuela Zanchi, Giusi Malato, Alexandra Araujo.


Pechino 2008 - Italia 6^. Silvia Bosurgi, Chiara Brancati, Elisa Casanova, Tania Di Mario, Teresa Frassinetti, Elena Gigli, Martina Miceli, Maddalena Musumeci, Francesca Pavan, Cinzia Ragusa, Federica Rocco, Erzsebet Valkai, Manuela Zanchi.


Londra 2012 - Italia 7^. Simona Abbate, Roberta Bianconi, Elisa Casanova, Aleksandra Cotti, Tania Di Mario, Giulia Emmolo, Teresa Frassinetti, Elena Gigli, Giulia Gorlero, Allegra Lapi, Aniko Pelle, Federica Radicchi, Giulia Rambaldi Guidasci.


Rio de Janeiro 2016 - Italia 2^. Giulia Gorlero, Chiara Tabani, Arianna Garibotti, Elisa Queirolo, Federica Radicchi, Rosaria Aiello, Tania Di Mario, Roberta Bianconi, Giulia Emmolo, Francesca Pomeri, Aleksandra Cotti, Teresa Frassinetti e Laura Teani. Nello staff, con il commissario tecnico Fabio Conti, gli assistenti Paolo Zizza e Marco Manzetti, il consigliere federale e team leader Giuseppe Marotta, il team manager Barbara Bufardeci, il preparatore atletico Simone Cotini, la fisioterapista Simona Tozzetti, il medico Gianluca Camillieri e l'assistente video analisi Marco Russo. Un grazie alla psicologa Flavia Sferragatta; al medico Vincenzo Ciaccio, allo psicologo Diego Polani, al fisioterapista Alessandro Francini, al tecnico Luca Tarquini e al preparatore Valerio Viero per il contributo offerto nel corso del quadriennio.


I PODI OLIMPICI DELLA PALLANUOTO FEMMINILE


2000 Sydney / Australia, Stati Uniti, Russia
2004 Atene / Italia, Grecia, Stati Uniti
2008 Pechino / Olanda, Stati Uniti, Australia
2012 Londra / Stati Uniti, Spagna, Australia
2016 Rio de Janeiro /Stati Uniti, Italia, Russia


Foto A. Staccioli e G. Scala/Deepbluemedia.eu
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