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Storia - La pallanuoto

1899

La pallanuoto, così come sarà per i tuffi, muove i primi passi italiani al Bagno di Diana di Milano per merito della società Nettuno che, nel 1899, diffonde la nuova disciplina presentata come "un football dell'acqua più faticoso e difficile, che richiede energia e resistenza fuor dell'ordinario". Da Roma, però, quasi ad animare una diatriba sulle radici della specialità fanno passare per esperimento quanto successo nella piscina milanese mentre si accredita la primogenitura romana secondo quello che scrive "Il Messaggero" il 23 giugno del 1900 "Per graziosa concessione avuta dal municipio del laghetto di Villa Borghese, si è riuscito ad introdurre a Roma il gioco della palla a nuoto (waterpolo)". I primi due tornei indetti dalla Federazione Italiana Rari Nantes alle Acque Albule di Tivoli nel 1901 e nel 1902 furono vinti dalla R.N.Roma per mancanza di avversari. Viene approvato il regolamento: la porta, formata da due pali ed una cordicella, si chiama "arco", il portiere è il "custode", il campo misura fra 20 e 30 metri, le squadre sono composte da sette giocatori. Le regole internazionali, esattamente undici, erano state elaborate già nel 1870 dalla London Swimming Association e la partita di water football durava 20 minuti mentre nel 1900 si parla di due tempi di 7 minuti e durante i falli, i giocatori devono rimanere fermi.

1903

Tornando in Italia, finalmente al terzo tentativo - il 20 settembre 1903 - il torneo di pallanuoto vede confrontarsi due squadre: Rari Nantes Roma e Romana Nuoto con la vittoria 3-0 dei primi. Sarà poi la Podistica Lazio nel 1906 ad affermarsi ed interrompere così il monopolio romanista.

1912

Ma il vero primo campionato italiano si disputa a Napoli nel 1912 con la vittoria 4-1 del Genoa sulla Partenope. Nel 1913 lo scudetto si assegna a Castelgandolfo tra quattro squadre iscritte, poi divenute tre per la rinuncia della R.N.Ostia. Classifica: Genoa p.3, Partenope 2, Lazio 1. Nel 1914, prima dell'interruzione per il conflitto bellico, terzo successo del Genoa (11 reti e nessuna subita) su altre due liguri, Partenope e R.N.Milano.

1920

Esordio della pallanuoto ai Giochi Olimpici nel 1920 ad Anversa con i nostri che accusano problemi per l'acqua gelata e perdono 2-1 al supplementare con la Spagna e 5-1 con la Grecia.

1921 - 1922

Comincia a delinearsi come motivo dominante del campionato la rivalità ligure-napoletana con l'affermazione nel 1921 e 1922 dell'Andrea Doria sulla Partenope e un sostanziale dominio ligure negli Anni Venti: bisognerà attendere il 1939 per vedere il primo scudetto partenopeo con il successo della Rari Nantes Napoli ( fino al 1950 ne accumulerà altri quattro), accredita dell'appellativo di Settebello creato dal suo capitano Mimì Grimaldi.

28 luglio 1923

Il 28 luglio 1923, dopo la glaciale esperienza delle Olimpiadi di Anversa, nasce la nazionale italiana che formata da 13 giocatori liguri, 2 napoletani e 2 milanesi perde 6-1 a Pavia con l'Ungheria. Quattro anni dopo, prima esperienza agli europei di Bologna cui faranno seguito le partecipazioni nel 1934 a Magdeburgo e nel 1938 a Londra. L'attività italiana degli anni Trenta vede una lunga striscia di successi della Rari Nantes Florentia.

1932

Nel 1932 i falli vengono definiti come falli ordinari, falli gravi e rigori.

1933

La Gazzetta dello Sport del 1 settembre 1933 fotografa crudamente il livello del gioco della nazionale italiana dicendo in occasione della sconfitta 12-1 con l'Ungheria: "abbiamo avuto agio di assistere allo spettacolo offerto da una squadra che veramente pratica la pallanuoto e non la solita lotta in acqua come è in uso presso di noi".

1946

Dopo la Seconda Guerra Mondiale nel 1946 riprende l'attività nazionale con il campionato che si disputa in mare a Rapallo tra sei squadre e il successo, dopo una decina d'anni, del Camogli. In campo internazionale nel 1947 prologo d'oro alla grande impresa olimpica di Londra con il successo agli europei di Montecarlo.

1948

La vittoria alle Olimpiadi del 1948 (squadra: Buonocore, Bulgarelli, Rubini, Ognio, G.Pandolfini, Ghira, Arena, Majoni, T.Pandolfini, Toribolo, Fabiano. All.Valle) conquistata soprattutto con il 4-3 sull'Ungheria nelle eliminatorie con il gol decisivo "il più bello che mai ci sia stato dato di vedere" di Gildo Arena e la bella atmosfera che si respirava attorno ad una delle squadre italiane più forti di sempre in ogni disciplina sportiva, viene così descritta dal capitano Mario Majoni quando incontra il presidente del CONI Giulio Onesti: "Gli dissi che avremmo vinto la medaglia d'oro. Bene - disse lui - avrete un premio di un milione a testa: Alt, fermi tutti. Un momento, presidente, vado a chiamare gli altri bravacci. Lo dica davanti a loro. Un po' più reticente Onesti alla fine comunicò la notizia a tutti, ancora sospettosi perchè l'anno prima, campioni europei, avevamo avuto un orologio di latta, con incisa la scritta "Il CONI al campione". Non avevamo torto a non fidarci: tornati a Roma, ricevemmo un premio di 160 mila lire, dopo di che ci fu un educato "scambio verbale" con Onesti, il quale dovette risalire in fretta e furia sull'auto e ripartire prima che noi gliela cappottassimo!".

1950

Nel 1950 cambio importante nella fisionomia del gioco: viene consentito ai giocatori di muoversi dopo il fischio dell'arbitro e viene abolito il tiro diretto dai 4 metri dopo un fallo grave. La durata della partita diventa di 2 periodi di 10 minuti per passare nel 1961 a 4 periodi di 5 minuti fino agli attuali 4 tempi di 8 minuti.

dal 1948 al 2016

La grande impresa londinese dell’argento ai Giochi 2012 assieme al bronzo di Rio 2016 ha fatto, senza dubbio, da corollario alla splendida stagione della pallanuoto italiana che in 68 anni (da Londra 1948) è salita venticinque volte sul podio di Giochi Olimpici, campionati del Mondo e campionati d'Europa.
Il trittico di vittorie olimpiche vede il Settebello protagonista, dopo Londra 1948, ai Giochi di Roma 1960 (squadra: Rossi, D'Altrui, Pizzo, Lonzi, Lavoratori, Bardi, Parmegiani, Spinelli, Gionta, Ambron, Guerrini, Mannelli. All. Zolyomy) e a quelli di Barcellona 1992 (squadra: Attolico, D'Altrui, Bovo, G.Porzio, Campagna, Caldarella, Fiorillo, F.Porzio, Pomilio, Gandolfi, Ferretti, Silipo, Averaimo. All. Rudic).

anni Duemila

Nell'attività nazionale il ping pong di scudetti liguri-campani (il Recco, la Canottieri Napoli e il Posillipo con relativi successi nelle Coppe europee) con incursioni episodiche di Roma, Lazio, Florentia, Pescara e Brescia è stato avvicendato con il monopolio, in questi anni Duemila, della Pro Recco arrivato a tredici scudetti consecutivi.

1985

Bisognerà, però, aspettare quasi novanta anni per vedere un’attività regolamentata al femminile quando nel 1985 comincia il campionato che vedrà lo strapotere prima del Volturno, poi dell'Orizzonte Catania che vi aggiungerà svariate edizioni della Coppa dei Campioni e nelle ultime quattro edizioni del Plebiscito Padova.

dal 1991 al 2016

L'epopea del Setterosa, che ha segnato un periodo storico della disciplina in Italia, vede in 25 anni (dal bronzo degli Europei di Atene 1991 all'argento degli Europei di Belgrado 2016) le azzurre salire ben sedici volte il podio di una grande competizione internazionale.
La vittoria olimpica ai Giochi di Atene 2004 (squadra: Conti, Gigli, Ragusa, Miceli, Toth, Musumeci, Allucci, Di Mario, Bosurgi, Grego, Zanchi, Malato, Araujo. All. Formiconi) assieme all’argento di Rio de Janeiro 2016 ( squadra: Gorlero, Radicchi, Tabani, Bianconi, Emmolo, Frassinetti, Pomeri, Di Mario,Garibotti, Queirolo, Teani, Cotti, Aiello. All. Conti) segnano i momenti più alti dello sport al femminile e della pallanuoto in Italia.