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Mondiali. La vigilia di Italia-Spagna

Pallanuoto
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Stessa piscina. Bernat Picornell. Ventun'anni dopo. C'è attesa. C'è passione. Ci sono tutti gli ingredienti per vivere una partita d'altissimo grado di adrenalina. Non è la finale olimpica. Forse non ci sarà il re Juan Carlos. In palio c'è la semifinale del mundial di Barcellona, ma è impossibile non ricordare. Pagine indelebili. Di sport e storia italiana. Come il gol di Ferdinando Gandolfi che al sesto tempo supplementare, su assit di Massimiliano Ferretti, spense le trombe dei tifosi pronti alla festa in Plaza de Espana.
Da allora il Settebello ha vissuto alti e bassi. Fino al ritorno sulla panchina azzurra di Sandro Campagna e con lui di Francesco Attolico e Amedeo Pomilio. Tre degli invincibili. Tre degli artefici del grande slam con l'oro olimpico, europeo e mondiale tra il 1992 e il 1994. Tre che stanno rendendo nuovamente grande la pallanuoto italiana: d'argento ai campionati europei di Zagabria 2010, d'oro ai campionati mondiali di Shanghai 2011 e d'argento alle Olimpiadi di Londra 2012. Alle 21.45 di martedì c'è la partita. La presenta il commissario tecnico del Settebello, Sandro Campagna. “E' una partita che rievoca grandissime emozioni. Ho molti ricordi, molte fotografie della finale olimpica di 21 anni fa ma io, da allenatore come da giocatore, ho sempre pensato alla partita e all'obiettivo successivi. Per tutti noi questo è un quarto di finale da preparare nel dettaglio, bello da giocare e decisivo per il cammino nel mondiale. Un test notevole per compiere un ulteriore salto di qualità. Dobbiamo concentrarci sul gioco, senza pensare al clima o farci condizionare dall'arbitraggio, qualunque esso sia. La Spagna è una squadra forte, gioca in casa e vorrà certamente rifarsi della delusione del '92. Noi speriamo di dargliene un'altra a cui pensare per altri 21 anni. La Spagna ha avuto un ricambio generazionale e ha delle fortissime individualità. Ma ha anche delle debolezze. Abbiamo i mezzi e i numeri per giocare bene e vincere. Abbiamo assimilato concetti e schemi, dobbiamo affinare l'attacco con l'uomo in più e con i ragazzi meno esperti lavorare sotto l'aspetto psicologico. La pressione c'è, è giusto che ci sia, ma c'è anche la consepevolezza in noi stessi e nelle nostre potenzialità. Il pubblico si farà sentire e alla fine sarà la testa a fare la differenza. Un paragone tra la Nazionale del '92 e il Settebello attuale? Quello era un gruppo formidabile con delle teste calde, in questo ci sono giocatori che spiccano per le proprie doti tecniche ed atletiche”. Il conto alla rovescia è iniziato. Il cittì Campagna, il vice Amedeo Pomilio e il team manager Francesco Attolico saranno in panchina. Il nuovo Settebello in vasca a difendere il titolo mondiale e i nostri ricordi.