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Settebello alle Olimpiadi Postiglione a cinque cerchi

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Con la qualificazione a Pechino 2008 ottiene la quinta partecipazione ai Giochi. La prima da nuotatore, poi sempre col Settebello. Come lui solo De Magistris e Cagnotto nella storia della Federnuoto

ORADEA
L'Italia si è svegliata alle Olimpiadi e anche il cielo di Oradea sembra più azzurro. Per tutti è un traguardo particolare, per Francesco Postiglione lo è ancora di più. Quella di Pechino 2008 per lui sarà la quinta Olimpiade. Un risultato storico; la Federazione Italiana Nuoto era stata rappresentata solo da altri due atleti in cinque edizioni ai Giochi: Gianni De Magistris nella pallanuoto e Giorgio Cagnotto nei tuffi. Nello sport italiano, invece, sono i fratelli Raimondo e Pietro D'Inzeo a vantare il maggior numero di partecipazioni olimpiche: rispettivamente con 8 e 7 edizioni negli sport equestri.
Di tutte le sue Olimpiadi Postiglione conserva l'esperienza "ma le gambe tremeranno anche a Pechino", dove l'emozione sarà tanta e arriverà con l'entusiasmo e la voglia di sempre. "Delle quattro esperienze precedenti conservo soltanto il buono e sono certo che a Pechino proverò la stessa emozione che provai nel '92 a Barcellona salendo sul blocchetto dei 200 rana - ricorda il vice capitano del Settebello - Quella è stata la gara olimpica dove ho stabilito il record italiano con il tempo di 2'15"97 qualificandomi alla finale B. Poi c'è stata Atlanta, nel 1996, col Settebello di Ratko Rudic campione olimpico. Di quell'Olimpiade ho a casa il bronzo: la mia prima e unica medaglia olimpica. Sydney 2000 invece è un ricordo in chiaroscuro: perdemmo con l'Ungheria nei quarti di finale e fui espulso senza aver neanche giocato, non riesco ancora a trovare spiegazioni! Infine Atene, nel 2004. E' stata una buona Olimpiade in un girone apparentemente facile che però ci ha lasciato fuori dai quarti a causa della sconfitta con i padroni di casa della Grecia. A Pechino l'obiettivo è migliorare il terzo posto di Atlanta con una medaglia di un metallo più pregiato. Io credo che sia possibile, perchè questa squadra ha grande personalità e potenzialità e può giocare alla pari con tutte, anche con Serbia, Montenegro, Ungheria e Croazia che adesso sono le regine".
E' d'accordo con i suo compagni: la partita con la Russia, squadra dalla grande tradizione, è stata la partita più difficile. Per tutti. "Per il semplice motivo che un torneo di qualificazione olimpica è particolare, fa storia a sé, e nessuno di noi vi aveva partecipato prima - sottolinea -  Si avverte molta tensione e stress e c'è grande attesa. L'ultimo episodio che ha dimostrato la difficoltà di questo torneo è stata l'eliminazione della Romania che giocava in casa e che è stata battuta dal Canada nei quarti di finale. La qualificazione dei canadesi riabilita il nostro pareggio, anche se in quella partita abbiamo giocato sottotono e non l'abbiamo interpretata con la stessa attenzione avuta con la Macedonia. E' stato un piccolo errore di valutazione che ha compromesso il cammino nel girone: altrimenti avremmo vinto qualificandoci con un giorno di anticipo".
Con la Russia, invece, si è visto il Settebello. "Abbiamo battuto una signora squadra - sottolinea Postiglione - che ha vinto l'argento a Sydney e il bronzo ad Atene. Abbiamo eliminato una concorrente che in pochi pensavano che sarebbe rimasta fuori dai Giochi. Siamo stati cinici e tranquilli. Si è vista la coralità della squadra, tutti hanno fatto bene la loro parte. Dalla circolazione della palla in attacco alle chiusure in difesa. Si vince e si perde sempre tutti insieme e ieri ha vinto il nostro gruppo di cui Malara è il punto di riferimento. Sembra paradossale, ma siamo stati più tranquilli e abbiamo ragionato di più con la Russia, anzichè con la Germania, dove pure avevamo iniziato bene. Forse perchè inconsciamente sapevano che era l'ultimo appello. Fatto sta che abbiamo ragionato e giocato da squadra esperta. Diciamo che nella partita di ieri i capelli bianchi di tutti noi hanno fatto la differenza". 
 
consulta scheda di Postiglione





Massimo Cicerchia
Nostro Inviato