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Europei di Zagabria Italia-Spagna 7-6

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Battuti i vice campioni del mondo con un avvio fulminante e una solida difesa. Doppiette di Aicardi, Presciutti e Felugo. In rete anche il promettente Luongo. Campagna: "Vittoria meritata che infonde fiducia"

ZAGABRIA
Battere i vice campioni del mondo della Spagna è più di un esame superato: è la consapevolezza di una giovane e determinata Nazionale che risponde all'attesa divisa tra fiducia e scetticismo, la volontà di recuperare il gap che ci separa dalle potenze d'Europa che si materializza, l'auspicio di giocare alla pari con tutti che si realizza.
L'Italia sorprende, soffre e vince all'esordio dei campionati europei di Zagabria esibendo una difesa solida, a prova di 12 superiorità numeriche, un attacco efficace nonostante la squalifica di Figlioli, un dinamismo rodato e capace di creare spazi e raddoppi. E' un'Italia che piace, infonde fiducia e calamita simpatie. E' un'Italia in cui credere, a cui non si può chiedere tutto subito, ma con cui si può sperare di tornare su un podio internazionale molto presto, forse prima di quanto si pensi.
Il successo per 7-6 contro la Spagna nasce da lontano. Dal coraggio di cambiare di Campagna, dalla professionalità con cui i giocatori ne hanno seguito le direttive ed hanno abbracciato con sacrificio il progetto federale. Dalla voglia di emergere che c'è, si sente vivendo un gruppo unito, solidale, con compiti e ruoli definiti.
Ora sarebbe prematuro lanciarsi in pericolose e forse autolesioniste previsioni, ma la Nazionale ha dimostrato di avere enormi potenzialità e determinazione per concretizzarle. Vedremo se sarà così. Con pazienza, in attesa di conferme.
 
CRONACA. L'Italia del primo tempo è spumeggiante: piazza un fulminante break di 2-0 grazie ad Aicardi (36"), che sfrutta un controfallo spagnolo in attacco, e a Felugo, che raddoppia dal perimetro (1'15); tiene in difesa (1/4 con l'uomo in meno) e risponde con Presciutti (4'17) al 2-1 di Minguell (1/3 sn a 3'49), trasformando l'unica superiorità numerica ricevuta. Funziona tutto: la sincronia dei movimenti difensivi, la copertura ai due metri, il lavoro dei centroboa, gli inserimenti degli esterni a creare spazi. Nel secondo parziale la Spagna, fino a quel momento sorpresa dai movimenti dei nostri, copre con maggiore ordine ed accorcia il passivo con Xavier Garcia: 3-2 (2/5 sn) a 3'08. Ma è l'Italia che potrebbe arrivare a metà partita sul +2: prima Fiorentini, servito in solitudine ai due metri, spara su Aguilar; poi fallisce la seconda superiorità numerica a disposizione a dieci secondi dalla sirena per un fraseggio troppo precipitoso. Restano comunque le buone sensazioni trasmesse dal precedente parziale e l'avarizia degli arbitri a concedere superiorità numeriche agli azzurri (due contro le cinque avversarie). Il terzo tempo si apre con il 4-2 di Aicardi: un'azione tutta forza e opportunismo finalizzata con un diagonale dai 5 metri. Gli azzurri potrebbero anche allungare ulteriormente, ma gli arbitri, soprattutto l'ungherese Juhasz, continuano a concedere superiorità numeriche agli iberici che raggiungono il 4-3 con Espanol a 3'52 (3/8 sn). Dai e dai, è normale che arrivi il gol. Così come una sorta di mini comparazione, sfruttata da Luongo con un'improvvisa conclusione sull'angolo corto per il 5-3 e 2/5 (contro nove) in superiorità numerica a 7'03. A - 8 minuti l'Italia è sul +2 contro i vice campioni del mondo. C'è da soffrire, controllare e provare a chiudere il match. E gli Azzurri dimostrano di avere imparato a farlo. Subiscono la beduina di Valles per il 5-4 a 1'21 (primo gol preso a uomini pari), ma rispondono immediatamente con Presciutti, che ribadisce in rete con un perfetto diagonale un palo colpito da Gallo in superiorità numerica. La Spagna non demorde. Mallarach riporta ancora sotto la Spagna (4/11) a 3'40. Poi è la traversa a fermare un gioco di prestigio di Molina. E' il momento più difficile. Il frangente da superare con personalità: Deserti guadagna l'ottava superiorità numerica, Campagna chiama time-out e Felugo realizza il 7-5 a -2'. Ora bisogna solo contenere. Espanol, ancora con l'uomo in più, segna il 7-6 (5/12) a -0"45, ma l'ultimo assalto si ferma nei pressi dell'autorevole Tempesti. L'Italia batte la Spagna e torna a pensare "da grande".
  
IL COMMENTO DEL CT CAMPAGNA. "E' un successo importante che trasforma le velleità in aspettative, infonde sicurezza e fiducia ed alimenta l'autostima. E' solo la prima partita di un girone difficile. Tra circa 18 ore affronteremo i campioni d'Europa del Montenegro per un altro esame probante. Mi aspetto la stessa Italia, ma più costante in attacco. Con la Spagna abbiamo disputato un'ottima partita, giocando con attenzione e disciplina in difesa, ma, dopo un buon inizio, abbiamo incontrato difficoltà in fase realizzativa. Sicuramente la fatica, lo stress nervoso e la mancanza di un tiratore come Figlioli ci hanno condizionato. Abbiamo supplito a quei momenti con grinta, cuore e sacrificio. La vittoria è meritata. Dobbiamo continuare così, in crescendo".
 
Italia-Spagna 7-6 tabellino
Italia: Tempesti, Luongo 1, Gitto, Bertoli, Felugo 2, Giacoppo, Gallo, Presciutti 2, Fiorentini, Aicardi 2, Deserti, Pastorino. All. Campagna.
Spagna: Inaki Aguilar, Mario Garcia, Martin, Sziranyi, Molina, Miguell 1, Gallego, Espanol 2, Valles 1, Perrone, Mallarach 1, Xavier Garcia 1, Lopez. All. Rafael Aguilar.
Arbitri: Margeta (Slo) e Juhasz (Ung).
Note: parziali 3-1, 0-1, 2-1, 2-3. Nessuno uscito per limite di falli. Superiorità numeriche: Italia 3/8, Spagna 5/12. Spettatori 1000 circa. Italia con 12 giocatori a referto perla squalifica di una giornata inflitta a Figlioli nella Vodafone Cup.