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Settecolli. Festa 7rosa. Poi 7bello show

Pallanuoto
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Il Settebello vicecampione olimpico partecipa alla festa della 51esima edizione del trofeo Settecolli Clear con un successo prestigioso. Battuti i campioni mondiali dell'Ungheria 10-8 con cui sta svolgendo un common training al centro federale di Ostia che segue l'allenamento collegiale a Budapest culminato col 10-10 del 7 giugno scorso. Dopo un inizio contratto, sotto 5-2, l'Italia gioca bene in attacco, cambia soluzioni offensive con continuità e piazza un break di 5-0 determinante per il successo. In evidenza Giorgetti, autore di un poker. Da rivedere la percentuale in superiorità numerica, alzata nella seconda metà della gara dopo il 3/11 all'intervallo lungo. Seguono le dichiarazioni del cittì Sandro Campagna: "Pubblico meraviglioso nonostante le notti mondiali del calcio. Grande emozione giocare davanti a 2500 persone. I ragazzi all'inizio hanno subito un po' la tensione. Poi si sono sciolti e sono usciti abbastanza bene alla distanza. Significa che la preparazione funziona. Manca un mese ai campionati europei di Budapest. C'è tanto da lavorare, ma siamo fiduciosi e questi test non possono che far crescere entrambe le squadre". 


Italia-Ungheria 10-8 TABELLINO


Italia: Tempesti, F. Di Fulvio, Nora, Figlioli 1, Giorgetti 4, A. Fondelli, Giacoppo, Gallo, Figari, S. Luongo 2, Aicardi 2, Baraldi 1, Vespa, Velotto. All. Campagna.
Ungheria: Nagy, Gor-Nagy, Madaras, Erdelyi 1, Vamos, Hosnyanszki, Angyal, Szivos 2, Da. Varga, De. Varga 2 (1 rig.), Bedo 1, Harai 1, Decker, Toth 1. All. Benedek.
Arbitri: Caputi e Riccitelli.
Note: parziali 2-3, 1-2, 4-0, 3-3. Superiorità numeriche: Italia 7/16, Ungheria 4/8 + un rigore realizzato. Usciti per limite di falli Da. Varga (U) e Madaras (U) nel quarto tempo. Spettatori 2500 circa.


RICORDANDO I GIOCHI OLIMPICI DI ATENE 2004. PREMIAZIONE SETTEROSA D'ORO


In occasione del Trofeo Settecolli - prima dell'amichevole tra Italia e Ungheria - il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha premiato, a dieci anni di distanza, le azzurre che hanno conquistato la medaglia d'oro nel 2004 ai Giochi Olimpici di Atene, battendo in finale la Grecia padrona di casa. Era la prima partecipazione alle Olimpiadi per il Setterosa, già due volte campione del mondo e quattro volte campione d'Europa. La cerimonia si è aperta con una sintesi-video della finale olimpica raccontata da Fabrizio Failla e trasmessa sul maxischermo dello Stadio del Nuoto, con la rimonta del Setterosa accompagnata dagli applausi del pubblico. Successivamente tutte le ragazze, il cittì Pierluigi Formiconi, il preparatore atletico Mario Andolfi e la fisioterapista Valentina Sacchi sono state premiate e omaggiate dalla Federnuoto. Ricordati anche l'assistente tecnico Mauro Maugeri, il team manager Giuseppe Aglialoro e il medico Nicola Armentano impossibilitati ad intervenire. In chiusura non poteva mancare il saluto di Tania Di Mario, capitano del Setterosa impegnato nella World League in svolgimento in Cina e capocannoniere del torneo olimpico di Atene, trasmesso in video e particolarmente toccante. Seguono il tabellino della finale olimpica e il report del sito federale di quella storica finale.
Olimpiadi di Atene, 26 agosto 2004

Il tabellino di Grecia-Italia 9-10 dts (7-7 regolamentari)
Grecia: Ellinaki, Asilian, Melidoni, Karapataki, Liosi 5, Kozompoli, Oikonomopoulou 1, Roumpesi, Moraitidou 3, Karagianni, Lara, Moraiti, Mylonaki. All. Iosifidis.
Italia: Conti, Miceli 3, Allucci, Bosurgi 1, Zanchi 1, Di Mario 1, Ragusa, Malato 1, Araujo, Musumeci, Grego 3, Toth, Gigli. All. Formiconi.
Arbitri: Kiszelly (Ung) e Margeta (Slo).
Note: parziali 3-2, 3-3, 0-1, 1-1; 2-2, 0-1. Nessuna uscita per limite di falli. Superiorità numeriche: Grecia 3/9, Italia 2/5. Ammonito Iosifidis (all. Grecia) nel terzo tempo. Spettatori 10.000 circa.

ATENE (report federale del 26 agosto 2004) - Il Setterosa entra nella leggenda dello sport italiano. All'Italdonne mancava soltanto l'oro olimpico dopo i due iridati e i quattro europei dal 1995 ad oggi. Un oro inseguito con determinazione, tenacia, sacrificio, dal "maledetto" torneo di Palermo dell'aprile 2000. Molte delle protagoniste di Atene probabilmente avrebbero smesso già da un po' se a Sydney fosse stato riservato un posto da protagonista come avrebbero meritato le campionesse del mondo e d'Europa in carica; invece no. Ci sono voluti altri quattro anni di passione e sudore, di rabbia e privazioni per conquistare ad Atene, terra delle Olimpiadi, l'ultimo applauso di una leggenda. La leggenda del Setterosa, impareggiabile realtà sportiva.
L'epica finale delle ragazze ha molte similitudini con quella di Barcellona 1992 vinta dal Settebello contro la Spagna di Estiarte e Re Juan Carlos. Lo Stadio del Nuoto gremito di 10mila persone, il Governo e il fiore all'occhiello dell'economia e dello spettacolo ateniese in tribuna. C'era tutto perchè il 26 agosto diventasse "festa nazionale di Grecia". Invece, alla fine di una combattutissima partita, gli applausi sono stati tutti per l'Italia, l'indomita Italia. Quella che non molla mai, che ci crede anche sotto 9-7 a 1'23" del primo supplementare. Sempre. Altrimenti non sarebbe da leggenda, non sarebbe il Setterosa d'oro.
Per salire sul gradino più alto del podio l'Italia ha scelto la strada più difficile perdendo la partita d'esordio con l'Australia. Gambe molli, testa annebbiata. Le prime notti al villaggio non le scordi. Così, perso il primo posto del girone, il Setterosa ha prima battuto l'Ungheria nei quarti e poi gli Stati Uniti in semifinale. Il meglio della pallanuoto. In finale le è toccata la Grecia padrona di casa, sorpresa del torneo e già sconfitta nel girone eliminatorio per 7-2. Sembrava tutto facile, ma non lo è mai quando giochi in condizioni ambientali impossibili.
Cinque minuti è le azzurre sono sotto 3-1, vantaggio che le elleniche mantengono sino al 4-2 d'inizio secondo parziale. Il ritorno dell'Italia però è prepotente e la Bosurgi in controfuga firma il 5-4 che segue le reti della Miceli, autrice anche dell'1-0, e della Zanchi. La Grecia non molla e in meno di un minuto torna avanti con le reti della Liosi e della Moraitidou, entrambe in superiorità numerica (alla fine sarà 3/9 per loro e 2/5 per noi). Il 6-5 di metà gara non rompe l'equilibrio che si protrae sino al finale dei regolamentari: 7-7 con tante emozioni e i gol in sequenza di Malato, Liosi e Miceli. Nei supplementari la Grecia dopo 1'23 è avanti di due con un diagonale della Liosi e un tiro fortunato della Oikonomopoulou che carambola sulla nuca della Conti dopo aver toccato la traversa. Sembra la fine. Invece è qui che esce l'Italia. Con prepotenza, voglia, rabbia. Grego e Di Mario pareggiano a chiusura di parziale, poi è ancora la Grego a segnare il gol partita con uno splendido colpo all'incrocio. "Oro, oro, oro", gridano le tredici del Setterosa, che si trascinano in vasca anche il guru Pierluigi Formiconi, il vice Mauro Maugeri, il team manager Peppino Aglialoro, il medico Nicola Armentano e la fisioterapista Valentina Sacchi. Un bagno di gioia sulle note di "Sono un italiano" di Toto Cutugno e la celebre canzone napoletana "Luna Rossa". A bordo vasca, a braccia alzate, il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli, il vice Lorenzo Ravina, il Presidente della Commissione Medico Scientifica Marco Bonifazi e il Segretario Generale Antonello Panza insieme al Presidente del Coni Gianni Petrucci e al Segretario Generale e Capo Missione dell'Italia Raffaele Pagnozzi.
Lacrime di gioia, per un sogno ambito ormai diventato realtà. "Abbiamo coronato un sogno - esclama Formiconi, ancora stravolto dalla tensione - Con questo oro chiudiamo da vincenti un ciclo irripetibile. Non dimenticatevi queste ragazze. Hanno sacrificato quattro anni della loro vita per raggiungere un traguardo difficilissimo. Hanno rinunciato alla famiglia, ai figli, a tutto per essere qui a festeggiare un sogno che poteva anche non realizzarsi. Solo con sacrifici e dedizione si raggiungono risultati - continua - La finale di oggi, poi, è stata terribile. La Grecia è stata una vera sorpresa. Noi siamo stati un po' condizionati dall'atmosfera che ha creato il pubblico. E' stata una grande partita e loro non hanno rubato nulla. L'arbitraggio è stato buono, anche se le greche hanno avuto il doppio delle nostre superiorità numeriche".
Entusista anche Paolo Barelli: "Per vincere si deve soffrire, lavorare duramente, ambire al massimo risultato possibile, credere nell'impossibile. La gara del Setterosa è un insegnamento per tutti, ne siamo fieri". Così come il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi che ha manifestato la sua gioia telefonando al Presidente del Coni, Gianni Petrucci: "Ho visto la partita in televisione - ha detto - mi sono emozionato. Le nostre ragazze sono state bravissime. Complimenti a tutte loro e al tecnico Formiconi per una vittoria meritata. Continuate così, mi state rendendo felice".


Consulta la brochure con tutte le schede delle azzurre che resero il Setterosa la squadra più forte e vincente della storia della pallanuoto femminile 


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