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Europei. Italia-Russia 13-10 d'autorità

Pallanuoto
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Ottima difesa e versatilità in attacco. L'Italia batte la Russia 13-10 (3-2, 3-1, 5-4, 2-3) nella seconda giornata della 15esima edizione dei campionati europei di pallanuoto, in svolgimento alla piscina Alfred Hajos di Budapest, e resta in corsa per il primato del girone B che la qualificherebbe direttamente alle semifinali. Le campionesse d'Europa in carica raggiungono anche il +6 (13-7) con ben nove giocatrici di movimento in gol: quattro reti di Bianconi, doppietta di Di Mario che raggiunge 300 presenze in Nazionale, Radicchi, Garibotti, Motta, Emmolo, Palmieri, Cotti e Frassinetti.
Aggressive in difesa, pronte a colpire in controfuga e sugli esterni, abili a conquistare falli al centro e ad entrare dal perimetro, il Setterosa contro la Russia è stato quasi perfetto, eccetto la prima fase in superiorità numerica (il primo gol nel terzo tempo dopo tre errori) e gli ultimi cinque minuti condizionati da un giustificabile calo di attenzione.
Le azzurre torneranno in vasca domenica alle 16 contro le campionesse del mondo e vice campionesse olimpiche della Spagna, che hanno perso con la Russia 10-9 e battuto la Francia 18-4. Basta un punto per essere certi del primo posto; oppure perdere con uno scarto di due gol.


La cronaca. L'Italia difende bene senza ricorrere al fallo grave, attacca bene in parità, non sfrutta due occasioni in superiorità numerica e chiude il primo parziale sul 3-2. Il Il Setterosa passa con la mancina Emmolo dopo 1'17 e una superiorità numerica fallita. Sbilanciata, subisce il pari in controfuga con una combinazione Ryzhkova-Grineva a 3'26, ma Di Mario risponde immediatamente in progressione a 3'48 e dal perimetro colpisce Motta a 4'44 per il primo strappo del match (3-1). Iarondaykina replica con un tap-in a 5'10; le azzurre falliscono la seconda superiorità numerica e Gorlero salva il vantaggio in chiusura di parziale.
Ottima difesa e versatilità in attacco consentono all'Italia di raggiungere il +3 nel secondo parziale che si apre con un errore per parte in superiorità numerica; poi Prokofieva fallisce clamorosamente la controfuga del possibile pari che si spegne sulla traversa e Frassinetti dai due metri riporta le azzurre sul +2 (4-2) a 2'20. La Russia trasforma la prima superiorità numerica della partita (1/2) con Grineva a 4'42, ma l'Italia colpisce due volte: appena 16 secondi dopo con uno strettissimo diagonale incociato di Garibotti e con una conclusione di Palmieri dai cinque metri a 5'38 per il +3 (6-3). In chiusura di tempo c'è un altro errore clamoroso di Grineva, che assistita sul secondo palo, con Gorlero superata, appoggia fuori.
Si va al terzo parziale col vantaggio di tre gol e una superiorità numerica da difendere. Assolto il compito, comincia uno spettacolare botta e risposta tra le squadre, con l'Italia che allunga sul +4, la Russia che accorcia fino al -2 (9-7) e il risultato di 11-7.
Le azzurre segnano tre volte con Bianconi in superiorità numerica dopo tre errori di squadra (7-3 e 10-7) e su rigore (9-5), con capitan Di Mario su rigore (8-4) e con Cotti per la palombella dell' 11-7. Entrambi i rigori conquistati da Frassinetti. La Russia replica con Abdriziakova (7-4), Karimova (8-5)  e du gol di Prokofyeva (9-6 e 9-7) di cui uno su rigore. (9-7).
Nel quarto parziale il Setterosa non si limita a gestire, ma si porta sul +6 con Garibotti per il 3/7 in superiorità numerica (12-7) e con Bianconi che trasforma il rigore conquistato da Palmieri (13-7). La difesa blinda il risultato per metà tempo, poi accusa una flessione che consente alla Russia di ridurre il gap con tre gol in superiorità numerica (5/11) di Karimova, Iarondaykina e Borisova (13-10).


Il commento del cittì Conti. "A questo livello tutte le partite sono equilibrate; al di là del risultato, attendevo la prestazione. Sono soddisfatto perché le ragazze hanno rispettato le indicazioni tecniche: giocare con intensità e ritmo anche a costo di sbagliare qualcosa per esprimente un gioco più spavaldo rispetto allo scorso anno. In questo modo le ragazze entrano subito in partita; così come avvenuto in World League dove abbiamo conquistato l'argento". Domenica, alle 16, c'è lo scontro diretto con la Spagna, vice campione olimpica e campione mondiale, battuta 10-9 dalla Russia. In palio il primato del girone. "La vittoria della Russia sulla Spagna non conta nulla. Nella pallanuoto femminile ogni giorno possono cambiare i risultati. Anche oggi probabilmente le russe hanno subito il peso psicologico della posta in palio perché se avessere vinto avrebbe ottenuto la qualificazione diretta alle semifinali. La Russia è formata da un gruppo molto esperto seppur composto da giovani atlete; ma più che soffermarci a parlare degli altri, mi piace sottolineare l'unità del gruppo-Italia. Tutte hanno lavorato l'una per l'altra. Domani studieremo la partita e poi affronteremo la Spagna senza fare calcoli".
 
Il commento di capitan Di Mario. "Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile e che si sarebbe potuta complicare nel finale se gli arbitri non avessere gestito bene la foga delle russe. E' stata una bella prestazione. Abbiamo segnato, ci siamo caricate a vicenda e ci siamo trasmesse la sensazione che non ci avrebbero ripreso".


Di Mario nel club delle 300 presenze. Il capitano del Setterosa raggiunge le 300 presenze con la calottina del Setterosa. Nata a Roma il 4 maggio 1979, l'attaccante è la quarta atleta italiana a raggiungere il prestigioso traguardo dopo il capitano della Nazionale campione di tutto Carmela Allucci (349), il difensore Martina Miceli (340) e il portiere - tra i più forti di ogni epoca - Cristiana Conti (327). Nel corso della sua lunga militanza, l'azzurra ha conquistato l'oro olimpico ad Atene 2004 vincendo la classifica dei cannonieri, un oro e un argento mondiali, tre ori e due argenti europei.


Verso Italia-Montenegro, sabato alle 19. Il Montenegro diventa stato indipendente col referendum del 21 maggio 2006 e la dichiarazione del 3 giugno 2006. Il 22 ottobre 2007 viene promulgata ufficialmente la nuova Costituzione. Nel 2008 la squadra del Montenegro partecipa ai campionati europei di Malaga e vince il primo trofeo internazionale della sua storia, battendo in finale proprio la Serbia 6-5 ai tempi supplementari. In quella squadra già militavano i portieri Radic e Scepanovic, gli attaccanti Drasko Brguljan e il cugino Darko capocannoniere del campionato italiano con la Canottieri Napoli e figlio dell'arbitro internazionale, Paskovic, i tiratori Nikola e Mladjan Janovic, ii difensori centrali, tra i più forti al mondo, Ivovic e Jokic. Escluso il nono posto a Roma 2009 e il settimo a Shanghai 2011, i montenegrini hanno sempre raggiunto le fasi finali delle competizioni internazionali, vincendo la World league a Podgorica 2009, l'argento a Eindhoven 2012, quando persero contro la Serbia 9-8, l'argento in World league 2010 a Nis ed il bronzo a Čeljabinsk 2013.
L'ultima ed unica volta che l'Italia ha affrontato in una manifestazione continentale il Montenegro è stato agli europei di Zagabria. Successo 11-10 nel girone eliminatorio. Proprio in Croazia l'Italia del cittì Campagna aprirà la striscia di medaglie che l'ha portata a Barcellona. In quell'occasione fu argento. Poi oro ai mondiali di Shanghai e argento alle Olimpiadi di Londra. In acqua allora come oggi Stefano Tempesti, Stefano Luongo, Pietro Figlioli, Massimo Giacoppo, Valentino Gallo, Matteo Aicardi.
Il primo agosto dello scorso anno invece la cocente delusione della sconfitta nella semifinale dei mondiali di Barcellona. Il Montenegro passò 10-8 e ci estromise dalla corsa al titolo che detenevamo dalla precedente edizione di Shanghai.
Doppio il confronto nell'ultima World League: nel girone eliminatorio una sconfitta lo scorso 10 dicembre per 11-8 a Kotor, ed una vittoria a Bari l'11 marzo per 10-9 che non consentì ai nostri di scavalcare i balcanici per qualificarsi alla Super final di Dubai.


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fotogafie di Andrea Staccioli e Guido Barbagelata / Deepbluemedia.eu


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