Il Settebello chiude al sesto posto la 32esima edizione dei campionati europei di pallanuoto, a Belgrado. Vince con merito la Spagna 8-7 (2-1, 4-2, 1-3, 1-1), avanti 6-3 e 8-6 a 4'16 da giocare, con l'Italia che comunque ha avuto le occasioni per pareggiare nuovamente dopo aver agganciato il 6-6. Partita vera, dura fisicamente; ulteriore importante verifica in vista del cammino verso il torneo preolimpico in programma al centro federale di Trieste dal 3 al 10 aprile.
La cronaca. Gli azzurri cominciano molli, imprecisi sotto porta e nulli in superiorità numerica. Concedono due controfughe alla Spagna per il 2-0 di Malarach e Molina e tornano in scia trasformando un doppio uomo in più con Giorgetti a 6'57 (2-1; 1/4).
Gli iberici però raggiungono il +3 nel secondo tempo, segnando in superiorità numerica due volte con Munarriz (3-1 e 5-3) e a uomini pari con Minguell dal centro (4-2) e con Elchenique dal perimetro (6-3). Rispondono in superiorità numerica Di Fulvio (2-3, 2/5) e in doppia Giorgetti (3-4, 3/6).
La palla non gira neanche nel terzo tempo; poco movimento e conclusioni per lo più individuali. Soprattutto non c'è velocità; ma cala anche la Spagna, mentre sale di tono la difesa azzurra. Finiscono la partita anzitempo prima Espanol e poi Aicardi, espulsi con sostituzione. In occasione della prima sanzione Figlioli segna un rigore sulla scia della superiorità numerica; della seconda l'Italia difende una doppia e poi riduce ulteriormente lo strappo con Gallo che realizza dai cinque metri il -1 a 4'36 (6-5). Il pari è di Luongo ancora in superiorità numerica a 7'11 con Minguell fuori per limite di falli; ma dura appena 40" perché Tahull (3/8) porta al quarto tempo sul 7-6.
Ancora tanti errori limitano il gioco nell'ultimo periodo in cui, dopo due errori spagnoli in superiorità (3/10) e tre italiani (4/12), Molina segna dal perimetro l'8-6 e Giorgetti replica nello stesso modo a 2'20 da giocare (8-7). Nel frattempo Roca aveva commesso il terzo fallo grave, ma l'Italia non ne aveva approfittato (4/13).
La partita resta viva fino alla fine. Gli azzurri difendono un uomo in più (3/11) e una veloce ripartenza su controfallo; poi a 1'07 giocano la 14esima superiorità numerica (terzo fallo di Fernandez). Il cittì Campagna chiama time-out, la palla scorre veloce sull'arco, ma a un passo dalla porta non riesce la deviazione a Di Fulvio. L'ultima speranza si spegne su una conclusione disperata dai cinque metri di Giorgetti, autore di una tripletta, a 3" dalla fine.
Il commento del cittì Campagna. "La squadra ha mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, com’è giusto che sia alla fine di un campionato europeo. Speravo che la Spagna giocasse al 100% perché sono queste le partite che ci faranno crescere e da cui possiamo analizzare effettivamente gli errori. Molti di questi giocatori, fortunatamente o sfortunatamente, vincono le partite in campionato con largo scarto e spesso avviene anche in nazionale; ciò significa che c’è qualità del gioco, c’è qualità dei giocatori, però sotto stress bisogna ancora crescere. Lo abbiamo dimostrato in negativo nel quarto di finale con il Montenegro e anche questa partita ha mostrato elementi su cui lavorare. Il bilancio non è disastroso; non mi faccio mai condizionare dal risultato, perché guardo il giocatore nella sua completezza, nella sua crescita fisica e mentale, nella capacità di sopportare carichi di lavoro e stress. La qualificazione olimpica resta l’obiettivo prioritario. Non bisogna darla per scontata. Tra due mesi dovremo essere in piena forma. Il progetto va avanti, il quadro è abbastanza delineato, so dove lavorare: sulle gambe, sulle braccia e sulla testa. Ora c’è subito la World League con Italia-Russia il 16 febbraio a Torino; poi ci vedremo per verifiche ogni quindici giorni. Svolgeremo un collegiale tra fine febbraio e inizio marzo e dopo la Coppa Italia lavoreremo sino al preolimpico”.
Amara pillola statistica. La Spagna non batteva l'Italia ai campionati europei da Kranj 2003 e proprio da allora gli azzurri non chiudevano la rassegna al di sotto del quinto posto.
Spagna-Italia 8-7
Spagna: Aguilar, Munarriz 2, Lopez Escribano, Roca, Molina Rios 2, Minguell 1, Sziranyi, Espanol, Tahull 1, Fernandez, Mallarach 1, Echenique 1, Lopez Pinedo. All. Hernandez.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 1, N. Gitto, Figlioli 1 (rig.), Giorgetti 3, Bodegas, Giacoppo, Gallo 1, C. Presciutti, S. Luongo 1, Aicardi, Baraldi, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Putnikovic (Srb) e Ivanovski (Mng).
Note: parziali 2-1, 4-2, 1-3, 1-1. Nella Spagna in porta il n. 13 Lopez Pinedo. Ammonito per proteste nel primo tempo a 6'57" il tecnico della Spagna, Hernandez. Espulsi con sostituzione nel terzo tempo Espanol (S) a 2'30" e Aicardi (I) a 3'09". Usciti per limite di falli Minguell (S) nel terzo tempo a 7'11", Roca (S) e Fernandez (S) nel quarto tempo a 4'35" e a 6'53". Superiorità numeriche: Italia 4/14 + un rigore realizzato e Spagna 3/11. Spettatori 500 circa.
Tabellino online
Risultati e tabellini delle finali
Foto Deepbluemedia.eu
Tutti i podi del campionati europei maschili
1926 Budapest: Ungheria, Svezia, Germania
1927 Bologna: Ungheria, Francia, Belgio
1931 Parigi: Ungheria, Germania, Austria
1934 Magdeburgo: Ungheria, Germania, Belgio
1938 Londra: Ungheria, Germania, Olanda
1947 Monte Carlo: Italia, Svezia, Belgio
1950 Vienna: Olanda, Svezia, Jugoslavia
1954 Torino: Ungheria, Jugoslavia, Italia
1958 Budapest: Ungheria, Jugoslavia, URSS
1962 Lipsia*: Ungheria, Jugoslavia = URSS
1966 Utrecht: URSS, Germania Est, Jugoslavia
1970 Barcellona: URSS, Ungheria, Jugoslavia
1974 Vienna: Ungheria, URSS, Jugoslavia
1977 Jonkoping: Ungheria, Jugoslavia, Italia
1981 Spalato: Germania Ovest, URSS, Ungheria
1983 Roma: URSS, Ungheria, Spagna
1985 Sofia: URSS, Jugoslavia, Germania Ovest
1987 Strasburgo: URSS, Jugoslavia, Italia
1989 Bonn: Germania Ovest, Jugoslavia, Italia
1991 Atene: Jugoslavia, Spagna, URSS
1993 Sheffield: Italia, Ungheria, Spagna
1995 Vienna: Italia, Ungheria, Germania
1997 Siviglia: Ungheria, Jugoslavia, Russia
1999 Firenze: Ungheria, Croazia, Italia
2001 Budapest: Jugoslavia, Italia, Ungheria
2003 Kranj: Serbia e Montenegro, Croazia, Ungheria
2006 Belgrado: Serbia, Ungheria, Spagna
2008 Malaga: Montenegro, Serbia, Ungheria
2010 Zagabria: Croazia, Italia, Serbia
2012 Eindhoven: Serbia, Montenegro, Ungheria
2014 Budapest: Serbia, Ungheria, Italia
2016 Belgrado: Serbia, Montenegro, Ungheria
* due argenti
Medagliere europeo maschile (prime cinque posizioni)
1. Ungheria 12-6-6 = 24
2. Jugoslavia / SCG / Serbia 7-9-5 = 21
3. Russia 5-3-4 = 11
4. Italia 3-2-6 = 11
5. Germania 2-3-3 = 8