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Congresso LEN. Barelli non si candida e lascia la presidenza dopo 10 anni di successi

Federazione
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E' un giorno triste per il nuoto europeo. Il presidente Paolo Barelli, sostenuto con oltre l'80% di consensi non più tardi di 15 mesi fa, non si ricandida al Congresso anticipato di Francoforte e lascia l'incarico dopo aver preso una LEN in stracci nel 2012 e averla trasformata in una potenza sportiva ed economica. 

"Non mi sono candidato per un ulteriore mandato perché non condivido la politica della federazione mondiale che ritiene di poter gestire gli organismi continentali come se fossero dei suoi dipartimenti - sottolinea il presidente Paolo Barelli - In questi 10 anni di presidenza ho lavorato, con il bureau e con la partecipazione delle federazioni nazionali, per trasformare una LEN presa alla carità in una confederazione indipendente dal punto di vista economico. Come dimostrano i nostri bilanci e la distribuzione di oltre 9 mln, ci siamo riusciti ponendo al centro della nostra attività il benessere degli atleti, la promozione e diffusione delle discipline acquatiche e garantendo l'accesso di tutte le federazioni ai nostri eventi che abbiamo portato in oltre 50 città di 25 Paesi. L'Europa è diventata una potenza degli sport acquatici per risultati agonistici e finanziari, per immagine e organizzazione - conclude Barelli - Non mi sono ricandidato e lascio perché non avrei mai consentito alla LEN di essere assoggettata alla FINA. Spero che l'indipendenza della LEN non venga sottomessa a logiche di politica internazionale e che il benessere degli atleti, lo sviluppo delle discipline natatorie e la promozione della cultura dell'acqua restino sempre il faro dei progetti futuri. Purtroppo nutro forti perplessità che ciò avvenga". 

  pdf La LEN di Barelli in numeri

Segue il monito di Paolo Barelli in assemblea.

Cari amici colleghi,

ritengo che ogni momento di difficoltà crei delle opportunità. Noi oggi abbiamo la possibilità di uscire da questo LEN Congress con chiarezza: considerare positivo il buon lavoro fin qui svolto da LEN e dal LEN Bureau o affidare la LEN ad altri che ambiscono di arrivare a gestirla attraverso modalità violente sotto la regia esterna della nuova leadership di FINA.

Del resto cosa mai è accaduto dalle elezioni della LEN dell'8 novembre 2020 concluse con il sostegno delle federazioni nazionali che ha superato l'80%?

Abbiamo continuato a lavorare, guidati dal LEN Bureau che avete eletto, per affrontare la pandemia con determinazione e risolutezza. I risultati parlano chiaro. Ci siamo riusciti in modo esemplare. Infatti siamo l'unico organismo continentale di FINA ad aver disputato ogni singolo evento o campionato programmato, in piena sicurezza ed elargendo contributi a federazioni e premi ad atleti solo negli anni 2020 e 2021 per un totale di quasi 3 mln di euro.

Il nostro modo di operare non è cambiato dal mio insediamento nel 2012. Da allora abbiamo ripianato una situazione finanziaria che non consentiva neanche la gestione ordinaria della LEN, passando da 250.000 € ad oltre 5 mln di liquidità e destinando dal 2015 ad oggi 9 mln di risorse a federazioni ed atleti. Abbiamo alimentato i contributi anno dopo anno, con criteri di merito trasparenti; abbiamo promosso la partecipazione di ogni federazione ai nostri eventi, che hanno coinvolto oltre 50 città di 25 Paesi; abbiamo aumentato l'appeal e il valore commerciale dei nostri macro-eventi che hanno toccato città importanti come Berlino, Londra, Glasgow, Edimburgo, Budapest, Belgrado, Barcellona, Herning, Netanya, Copenhagen, Kazan e, tra pochi mesi, saranno di scena a Roma e Spalato. Fino al 2012 spesso le candidature per ospitare gli eventi LEN andavano deserte, quasi dovevamo cercare ospitalità caritatevole, come avvenuto nel 2012 con Debrecen ed Eindhoven. Invece adesso generiamo grande interesse tra istituzioni, sponsor, media e televisioni e tutti gli eventi sino al 2024 hanno già una casa.

Dunque, cosa è cambiato dal novembre 2020? Inutile girarci in tondo. Il 5 giugno 2021 è cambiato il vertice della FINA che, anziché promuovere politiche di partnership, inclusione e coinvolgimento, preferisce interessarsi di LEN in modo diretto utilizzando alcune persone “yes-men” che fino ad ora nulla hanno fatto per la nostra comunità, dopo che noi abbiamo l'abbiamo resa leader sulla scena mondiale per gestione economica e risultati. Una vocazione quella di alcune persone di FINA già nota ed espressa fin dal 2014.

Per meglio comprendere la situazione, vi devo inoltre confidare che chi oggi siede nei posti di vertice della FINA ha addirittura espresso nei miei confronti anche la volontà di "uccidermi" probabilmente per avere il campo libero nel controllo di LEN. Chi lo desidera può chiedermi di vedere il documento.

Ebbene, questa è la verità; consegnare e sottomettere LEN alla FINA utilizzando persone già perdenti in precedenti LEN Congresses.

In 10 anni abbiamo costruito insieme una LEN forte e solidale ed ora c’è chi vuole acquisirla per interessi, smania di potere e ambizione personali.

Le accuse mosse contro il Bureau e contro di me le abbiamo minuziosamente e dettagliatamente esaminate ben prima delle elezioni del 2020 e le autorità svizzere faranno chiarezza definitiva. Queste accuse hanno rappresentano il Cavallo di Troia di chi vuole ingannarvi mascherando un vile atto politico.

Diffidate delle menzogne; guardatevi dalle promesse prive di contenuti e integrità.

Io non voglio invece speculare nei riguardi di chi recita il ruolo di leader della inappropriata azione contro il LEN Bureau eletto poco più di un anno fa. So perfettamente che il candidato alla presidenza è oggetto, secondo alcuni media, di un'inchiesta da parte della giustizia portoghese per questioni legate a truffe nell'ambito della propria attività universitaria; che è stato protagonista di un video di autoerotismo circolato durante i campionati europei di Glasgow 2018; che è artefice del ritiro della candidatura di Lisbona cui LEN aveva assegnato in buona fede i campionati europei di nuoto in vasca corta del 2021. Trovo davvero curioso leggere sul suo profilo di candidatura che intenderebbe portare in LEN “…democracy, integrity, transparency…”.

La LEN è oggetto di interesse e azioni poco trasparenti. Proteggiamola. Siamo noi ad averne costruito le fondamenta in 10 anni di sacrifici. Il nostro bilancio è il nostro garante; i risultati dei nostri atleti la nostra forza.

Lascio il LEN Congress, insieme ai miei colleghi del Bureau, per consentire la prosecuzione dei lavori. Non mi candido alla presidenza per dissidi con la FINA e con l'auspicio che l'autonomia della LEN sia sempre garantita e tutelata. 

Con soddisfazione mi occuperò della mia federazione nazionale e degli altri miei molti impegni personali.