.

instagram

.
.

Cesare Rubini. Indimenticabile

Federazione
images/joomlart/article/f822bd27075a98e11948d9a521c4c048.jpg

Con lui lo sport entra di diritto nei libri di storia. A Roma, al Foro Italico, nel Salone d’Onore del Coni, è stato presentato il libro di Oscar Eleni e Sergio Meda su Cesare Rubini dal titolo “Indimenticabile. Cesare Rubini, un guerriero dello sport”.
Il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente della FIN Paolo Barelli e il Vice Presidente della FIP Antonio Laguardia, insieme agli autori, hanno presenziato la cerimonia. In sala molti tra i principali esponenti del sport italiano ed internazionale. A rappresentare la pallanuoto nazionale il Commissario Tecnico del Settebello campione del mondo a Shanghai 2011 e vice campione olimpico a Londra 2012 Alessandro Campagna, il tecnico della Nazionale Under 20 campione del mondo a Szombathley 2013 Nando Pesci, i campioni olimpici di Roma 1960 Gianni Lonzi e Salvatore Gionta, il Presidente e il Vice Presidente della Lazio Massimo Moroli e Tommaso Pesapane e Mario Marsili, ex compagno di Sandro Campagna nel Settebello che vinse l’oro ai Giochi del Mediterraneo ad Atene 1991.


IL LIBRO. Il volume racconta in modo scorrevole, che cattura il lettore fino a renderlo partecipe, una leggenda sportiva, un esempio, un atleta eclettico e dalle immense doti tecniche e un dirigente fermo, lungimirante e dalla sconfinata passione. Un eroe del Novecento. Rubini è l’unico atleta italiano che figura in due Hall of Fame statunitensi, quelle della pallanuoto e della pallacanestro. E’ stato pluricampione italiano in entrambe le discipline, ha vinto scudetti da allenatore, è stato campione olimpico a Londra 1948 e medaglia di bronzo a Helsinki 1952 e campione d’Europa a Montecarlo 1947 con lo storico Settebello.
La pallanuoto è stato il suo primo, grande, amore. Fin dagli anni della gioventù, in cui, oltre a vestire la calottina azzurra, ha militato in club storici come la Canottieri Olona, la Rari Nantes Napoli, la Rari Nantes Camogli e la AS Roma, ha sempre avuto profondo rispetto delle regole e dei ruoli. E’ stato allenatore ma soprattutto istruttore, atleta ma soprattutto compagno di squadra. Con la Nazionale di pallanuoto ha disputato 84 partite e 42 volte in veste di capitano.
Il suo curriculum è ricco di trofei ed esperienze internazionali. La sua bacheca è un vanto per le Federazioni nazionali che ha degnamente rappresentato in carriera. Cesare Rubini è una figura unica nel panorama sportivo italiano, straordinario atleta di pallanuoto e pallacanestro, allenatore e dirigente di società, che ha rivesto il ruolo di direttore tecnico della Nazionale di basket e successivamente l’incarico di consigliere della FIP. Il 2 novembre avrebbe compiuto 90 anni.
La sua “straordinaria partita” si è conclusa a febbraio del 2011, a causa di una broncopolmonite che ne ha indebolito il fisico ma non ha fiaccato testa e cuore, sempre rivolti ai grandi amori della sua vita. La pallanuoto era tra questi ed anche durante gli anni d’oro della pallacanestro non ha mai interrotto quel cordone ombelicale che lo legava al mondo dell’acqua e alla Federazione Italiana Nuoto.


GLI AUTORI. ”Con questo libro abbiamo voluto raccontare agli appassionati e ai curiosi di sport, in particolare ai giovani che non hanno avuto modo di conoscerlo, chi era Cesare Rubini - dicono gli autori Elena e Meda – e potremmo scriverne un altro, tanto è stata ineguagliabile e impressionante la sua figura”.


DICONO DI LUI. Il Presidente della FIN Paolo Barelli: “Ci sono diversi modi per raccontare lo sport, i suoi valori e i suoi protagonisti. Questo offre a tutti, giovani e meno giovani, l’opportunità di riscoprire un personaggio, un uomo, un atleta e un allenatore che si è ritagliato un ruolo straordinario nello sport italiano del Novecento diventandone leader e modello. Personaggi come Cesare Rubini meriterebbero pagine nei libri di storia del nostro Paese per quello che hanno rappresentato, al di là dei successi ottenuti e del proprio valore atletico”. Il CT del Settebello Alessandro Campagna: “Una figura straordinaria, atleta unico, capace di primeggiare tanto nella pallanuoto quanto nella pallacanestro, personaggio affascinante, tecnico brillante e grande motivatore. L’aspetto motivazionale rimane uno dei più importanti nella preparazione di un evento e nell’allenamento di una squadra. Io sono il primo a ripetere ai miei giocatori l’importanza di far parte della Nazionale e stimolarli a prendere ad esempio i grandi campioni che con i loro successi e i loro comportamenti hanno scritto la storia della pallanuoto in particolare e dello sport in generale. Tra le cose che mi legano a Cesare Rubini c’è la calottina numero 5 con la quale lui ha vinto le Olimpiadi di Londra 1948 e, un po’ di anni dopo, io ho vinto le Olimpiadi di Barcellona 1992”. Il Presidente del CONI Giovanni Malagò: “Era e rimane unico. Ho l’intima convinzione che lo sport non sarebbe stato lo stesso senza di lui”. Il Presidente della FIP Giovanni Petrucci: “Punto di riferimento e orgoglio di almeno quattro generazioni”. Il Vice Presidente della FIP Antonio Laguardia: “E’ una pietra miliare dello sport. Una figura che non si può dimenticare e va portata ad esempio”. Il vate del basket azzurro, ex CT della Nazionale, pluri campione d’Italia con le squadre di club Valerio Bianchini: “Per noi allenatori, vederlo all’opera era uno spettacolo meraviglioso. Ricordo che quando chiamava il timeout tutto intorno si fermava e tutti aspettavamo di sentire cosa dicesse alla squadra. E’ stato molto di più di un allenatore tradizionale. Ci ha fatto entrare in Europa, ci ha dato una immagine nuova, ci ha avvicinato alla NBA. Ha precorso i tempi”.