Appuntamento con la storia alle 17.20. Da una parte Sun Yang, ventitrenne cinesone di quasi due metri campione olimpico ed iridato già nei 400 e 800 stile libero (argento nei 200), dall'altra Super Gregorio Paltrinieri da Carpi, ventenne stella del nuoto italiano dalla carriera in crescendo dopo il quinto posto alle Olimpiadi di Londra 2012, il terzo all'ultima edizione dei campionati mondiali nei 1500 stile libero a Barcellona e il secondo negli 800 stile libero mercoledì proprio dietro al Grande Imperatore. Saranno trenta vasche lunghissime dove bisognerà mettere testa, muscoli, gambe, braccia e cuore.
Nell'antipasto delle batterie, i due erano uno accanto all'altro. Si sono annusati, hanno giocato, si sono svelati e poi si sono nascosti. Il cinese campione olimpico della distanza è rimasto incollato fino ai 1100 metri, poi l'azzurro con la sua bracciata ad alte frequenze ha scavato il solco distanziando il rivale, dalla nuotata lunga, meno frenetica, chiudendo in 14'51"04 (3'55"50 ai 400, 7'54"05 agli 800, 11'51"53 ai 1200), prestazione in linea con la batteria delle Olimpiadi di Londra (14'50"11), unico precedente internazionale più basso al mattino; Sun Yang è terzo in 14'55"11 (3'55"59, 7'54"33, 11'53"29) e si lascia superare, senza voler reagire, dallo statunitense Connor Jaeger, in 14'53"34 (3'56"71, 7'55"46, 11'53"97). Sarà rivincita dopo gli 800 andati al cinese campione olimpico e mondiale in 7'39"96 (1'53"61, 3'50"27, 5'46"70), malgrado il record europeo di SuperGreg di 7'40"81 (1'53"42 ai 200, 3'50"09 ai 400, 5'46"29). Oltre ad evitare trabocchetti ed eventuali dismissioni tattiche, Paltrinieri dovrà cercare di strappare qualche secondo di vantaggio (3-4 dice lui; pure 5 ribadisce il tecnico federale Stefano Morini) prima di avvicinarsi agli ultimi 200 metri dove l'asiatico diventa incontenibile. Ne abbiamo avuto una riprova - qualora fosse necessario - negli 800 che hanno dimostrato il lavoro su fondo e resistenza effettuato da Sun Yang capace di vincere i 400 e conquistare l'argento nei 200: Paltrinieri ha provato ad allungare più volte, intorno ai 500 metri prima e 600 metri poi, ma quando volgeva lo sguardo per respirare avvertiva la presenza del cinese ai piedi e così è stato fino alla virata dei 700 quando ne ha subito il sorpasso.
I 1500 sono tutta un'altra storia, quella che Gregorio spera di riscrivere nell'ultima giornata di un campionato mondiale già ottimo (13 medaglie come non mai ai mondiali prima e podi in tutte le discipline), che al triplice fischio finale potrebbe diventare superlativo.