E' stato sindaco di Riccione fino al 2014, contribuendo al connubio vincente, diventato ormai indissolubile, tra la cittadina romagnola e la Federazione Italiana Nuoto. Poi si è staccato dalla politica, dedicandosi ai suoi ragazzi del Centro 21, realtà che segue disabilità intellettiva. Massimo Pironi, 63 anni, è deceduto venerdì 7 ottobre nel terribile schianto avvenuto sull'A4, all'altezza di San Donà di Piave, mentre era alla guida di un pulmino dell'associazione con a bordo alcuni ragazzi e l'educatrice Romina Bonannini; cinque di loro purtroppo sono morti nel sinistro (un tamponamento ad un TIR in coda per un'interruzione dovuta a un cantiere autostradale) e con una sola superstite estratta dalle lamiere dopo un lunghissimo lavoro dei Vigili del Fuoco di Mestre. Pironi si stava dirigendo verso Udine per realizzare un nuovo progetto con i ragazzi della sua Associazione che dal 2014 erano diventati la sua seconda famiglia e la sua seconda vita, come lui stesso amava ripetere. Da Riccione avrebbero dovuto raggiungere Carnia per illustrare alcuni progetti a tutela dei disabili e dei giovani affetti dalla sindrome di down.
Tutto il mondo del nuoto si stringe alla famiglia di Massimo Pironi in questo momento di profondo dolore, nel ricordo di una persona di spiccata umanità, sempre pronta ad aiutare il territorio, il prossimo. La Federazione Italiana Nuoto perde un amico, un sostenitore, già presidente della Polisportiva Riccione, profondo conoscitore e promotore delle discipline acquatiche. Esprimono cordoglio e formulano le più sentite condoglianze Paolo Barelli, il vicepresidente vicario Andrea Pieri, i vicepresidenti Giuseppe Marotta e Teresa Frassinetti, il presidente onorario Lorenzo Ravina, il segretario generale Antonello Panza, il consiglio federale e l'intero movimento acquatico.