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Barelli: "Europei di successo. Ora salviamo sport e piscine"

Federazione
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Medaglie 67 con 24 ori, in gare olimpiche 37; vittoria del medagliere più che doppiando la Gran Bretagna al secondo posto come mai avvenuto nella storia. Oltre 120 ore trasmesse da Raidue, Rai Sport + HD e Sky Sport al netto di programmi di approfondimento, rubriche e repliche, con share che hanno toccato il 19,9% e 1.649.000 telespettatori; 472 operatori della comunicazione accreditati. Oltre 55mila gli spettatori presenti con un incasso di circa un milione e centomila euro. Poi la festa dei master con 5120 gli atleti provenienti da 38 nazioni, per 302 competizioni in programma con 8927 presenze-gara: ex campioni, professionisti, semplici praticanti di ogni genere, età, condizione sociale e di salute, legati dalla passione per le discipline acquatiche, da amicizie nate a bordovasca, dalla voglia di divertirsi e di star bene. I campionati europei di Roma ci hanno fatto divertire, regalando 4 settimane di emozioni condensate nello straordinario scenario del Parco del Foro Italico, al Lido di Ostia e ai centri federali sul litorale laziale e a Pietralata.
E' stata la prima volta della routine individuale maschile di nuoto artistico con Giorgio Minisini protagonista; la prima volta dei tuffi dalle grandi altezze agli europei con Alessandro De Rose ed Elisa Cosetti di bronzo; la prima volta di un europeo tanto sentito e diventato contemporanemente motivo di acclamazione e riflessione: "Sì perché lo Stato continua a non dedicare l'adeguata attenzione allo sport in Italia benché sia vanto attraverso la ciclicità di successi internazionali e garantisca benessere sociale grazie all'attività motoria che viene assicurata da società e associazioni sportive ormai vicine al fallimento", sottolinea Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto e capo gruppo alla Camera di Forza Italia. "Sono ormai due anni che chiedo ai colleghi parlamentari, al Governo e alle istituzioni preposte maggiore sensibilità e concretezza per individuare misure idonee che assicurino la ripresa e il prosieguo delle attività fortemente compromesse dalla pandemia e dai rincari energetici - continua Barelli - I risultati sportivi sono importanti, ma rappresentano solo il risultato finale di un processo che, attraverso la pratica sportiva, garantisce benessere, abbassa la spesa medica, previene malattie e favorisce cure a problemi di salute".
Il nuoto peraltro è uno sport che salva la vita, propria e degli altri. "In un paese peninsulare è evidente l'importanza di saper nuotare e per imparare sono necessarie piscine, tecnici formati, capacità di insegnamento che si apprendono. Tutto questo rischia di diminuire sensibilmente come dimostra la chiusura di circa 250 impianti natatori sui 2000 operativi a causa del covid e dei rincari energetici. Un dramma che colpisce la società in maniera trasversale: persone che hanno perso il lavoro, utenti di ogni età e condizione di salute che non possono più svolgere attività motoria o riabilitatoria. E' necessario un intervento se non risolutivo, che almeno attenui la condizione emergenziale in cui vivono i gestori di impianti, prevalentemente di piscine. Mi aspetto che nel Decreto Aiuti 2 vi siamo misure rilevanti al servizio dello sport", conclude Barelli che nel frattempo stima i benefici degli europei: "Lo sport merita rispetto e attenzioni adeguate. Gli europei élite e master hanno generato un indotto di circa 300 milioni e portato a Roma oltre 25.000 persone. Lo sport in Italia incide per il 3% sul PIL, appassiona la metà della popolazione e coinvolge direttamente 15.5 milioni di praticanti; solo il nuoto potrebbe raggiungere i 6 milioni con la previsione di un incremento di oltre 500.000 persone grazie all'esposizione dei campionati europei. Lo sport è salute e il nuoto lo ha appena dimostrato".

Foto DBM
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