La Ligue Europeenne de Natation (LEN), in riunione a Dublino, ha approfondito, discusso e valutato le candidature volte ad organizzare la 36esima edizione dei campionati europei delle discipline acquatiche in programma nel 2022.
L'Italia - che compete con Russia e Germania - ha presentato una bid che ha riscosso apprezzamento per profondità, completezza e autorevolezza garantite anche dal sostegno manifestato dal Governo, dal Comune di Roma Capitale e dalla Regione Lazio attraverso documentazioni ufficiali allegate.
Le procedure di verifica da parte della LEN adesso prevedono una site-visit da tenersi entro un paio di settimane al fine di completare il processo di assegnazione che potrebbe avvenire nei giorni immediatamente successivi.
I campionati europei mancano dall'Italia dall'edizione capitale del 1983, che seguì Bologna 1927 e Torino 1954. La città di Roma quindi ospiterebbe per la quinta volta uno storico evento delle discipline acquatiche dopo le Olimpiadi del 1960 e i campionati mondiali del 1994 e 2009.
La candidatura della Federnuoto - sostenuta da Governo, Regione Lazio e Comune di Roma Capitale con cui sono stati condivisi progetti e ipotesi di fattibilità - nasce con obiettivi plurimi e parimenti sentiti: riportare in Italia una manifestazione internazionale rispondendo alla richiesta degli oltre 5 milioni di praticanti dopo il successo dei mondiali del 2009; promuovere ulteriormente le discipline natatorie coinvolgendo i migliori atleti europei capaci di conquistare il 42% delle medaglie mondiali assegnate all'ultima edizione iridata, a Gwangju 2019; alimentare la cultura dell'acqua e la prevenzione di incidenti per sommersione e annegamenti attraverso la diffusione degli strumenti atti a vivere con responsabilità il mare che bagna gli 8000 chilometri di coste del nostro paese e gli specchi d'acqua e fluviali; utilizzare l'eredità impiantistica lasciata dal mondiale del 2009 che, insieme alle 1400 società affiliate, rappresentano i motori per l'incremento dell'attività di base e per la formazione di atleti di eccellenza.
Oltre allo Stadio del Nuoto, al Parco del Foro Italico e alla location per i tuffi dalle grandi altezze - sedi di gare - verrebbero coinvolti molteplici impianti sul territorio per la fase di preparazione e tre impianti natatori: i centri federali di Pietralata e Ostia (dov'è previsto il nuoto di fondo) che sono la base logistica per atleti, tecnici e dirigenti delle squadre nazionali, e il polo natatorio di Valco San Paolo in via di ripristino. Il progetto europeo non prevede la costruzione di impianti nuovi, ma l'adeguamento degli esistenti per rendere la manifestazione del tutto sostenibile e contempla anche una serie di iniziative ad identità territoriale per valorizzare la città e la regione, accrescerne l'economia, l'offerta culturale e turistica e lo sport dalla base all'alto livello.
I campionati europei delle discipline acquatiche del 2022 - che rientrano nell'ambito della manifestazione multisportiva (European Championships) in programma ogni quattro anni attraverso il coordinamento della EBU - durerebbero due settimane e si svolgerebbero nel periodo estivo (date da definire entro la fine del 2019). Vi prenderanno parte 52 nazioni con il coinvolgimento previsto di 1500 atleti per 74 finali e 222 medaglie. Stimati 820 operatori della comunicazione, 100.000 spettatori in tribuna e oltre 200.000.000 di telespettatori.
Roma è a un passo, anzi ad ad una site-visit, dai campionati europei di nuoto, nuoto sincronizzato, nuoto di fondo, tutti e tuffi dalle grandi altezze del 2022.
foto deepbluemedia.eu