"Manuel si è svegliato. Fisicamente è una roccia - sottolinea il presidente della Federnuoto Paolo Barelli - Sta migliorando visibilmente ora dopo ora e sta dimostrando di essere pronto ad affrontare il futuro con la stessa determinazione che lo spingeva in allenamento oltre i suoi limiti. E' cosciente della situazione con un senso di consapevolezza fuori dal comune e ben più maturo della sua giovane età. Nei prossimi giorni lascerà la terapia intensiva dell'ospedale San Camillo e sarà trasferito in reparto. Nel frattempo ci siamo attivati affinché inizi la riabilitazione in un centro di avanguardia. Stiamo valutando con la famiglia la struttura che possa assisterlo nel modo migliore. Non importa dove sarà. Siamo pronti ad andare anche in capo al mondo. Manuel è stato raggiunto dalla solidarietà di istituzioni e mondo sportivo, dall'affetto e dalla commozione dell'Italia intera. Ne ha sentito la forza e sa di poter contare su una famiglia premurosa, pronta a sostenerlo e ben più numerosa di quanto immaginasse. E' diventato il figlio, il fratello, il nipote di tutti coloro che non accettano di vivere in un ambiente ostaggio della violenza. Adesso occorrerà l'aiuto di tutti nell'ambito delle proprie possibilità e competenze. In questo momento Manuel è l'atleta più importante della Federazione Italiana Nuoto", conclude Barelli che in mattinata, insieme al papà Franco e alla mamma Rossella, ha parlato con Manuel Bortuzzo che, finalmente stubato e senza l'ausilio di aiuti strumentali, si è gradualmente svegliato prendendo coscienza con la realtà circostante e con un esemplare spirito combattivo ha rincuorato la madre "Fatti coraggio", inviato un simpatico messaggio ai compagni di allenamento Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti "Quando torno vi faccio un culo così!" e detto al presidente Barelli che per lui adesso "comincia un altro allenamento".
Bortuzzo. Barelli: "Speriamo in un miracolo" (5 febbraio)
"Speriamo in un miracolo, chiediamo il massimo rispetto per la privacy e confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura affinché consegnino alla giustizia i responsabili del vile agguato avvenuto nella notte tra sabato e domenica". Il presidente Paolo Barelli, che ha appena lasciato l'ospedale San Camillo di Roma con la famiglia di Manuel Bortuzzo, non perde le speranze. "Bisogna continuare ad essere fiduciosi e a lottare - sotttolinea - Intanto sento doveroso ringraziare anche a nome di papà Franco, di mamma Rossella e dei fratelli Michelle, Jennifer e Kevin l'ospedale San Camillo, le forze dell'ordine e tutti coloro che stanno inviando messaggi di affetto e solidarietà Continueremo ad offrire la migliore assistenza possibile al giovane Manuel e alla sua famiglia e auspichiamo che questo dramma possa diventare un monito per un futuro diverso. Una serata tra amici non può trasformarsi in tragedia".
Manuel Bortuzzo è fuori pericolo di vita, ma purtroppo molto probabilmente non camminerà più. Lo dichiara il professore Alberto Delitala, direttore del Dipartimento di Neuroscienze del San Camillo di Roma, in una conferenza stampa, tenuta insieme all'anestesista Emiliano Cingolani, responsabile del reparto di Rianimazione. "Abbiamo effettuato una valutazione bioelettrica della conducibilità midollare e riscontrato una lesione midollare completa. Questo purtroppo vuol dire che con le attuali conoscenze della scienza neurologica al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe - spiega il prof. Delitala - A 48 ore dal termine dell'intervento toracico il decorso post operatorio è soddisfacente. Le condizioni sono stabili. Manuel è ancora sedato e con ventilazione artificiale. Contiamo di risvegliarlo nei prossimi giorni, ma da studi effettuati il paziente ha perso la mobilità". Manuel continua a lottare.
Bortuzzo in prognosi riservata. FIN vicina (3 febbraio)