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Ciao Paolo, ci mancherai

Federazione
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Si è spento, intorno alle 4 della notte appena trascorsa, Paolo De Crescenzo, maestro e filosofo della pallanuoto italiana. Il 67enne partenopeo è stato stroncato da un male incurabile. Era a casa sua a Varcaturo, assistito dalla compagna Cinzia, dai figli Brunella e Francesco, e dal fratello Massimo, anche lui allenatore di pallanuoto. I funerali saranno celebrati il 3 giugno alle 11 presso la Chiesa Santa Maria della Libera, in via Belvedere 113, a Napoli.

Se ne è andato uno dei protagonisti della leggendaria Canottieri Napoli allenata da Fritz Dennerlein, squadra capace di vincere 4 scudetti e la Coppa Campioni a cavallo tra gli anni '70 e '80. Laureato in economia e commercio, qualche anno sabbatico come promotore finanziario, ha studiato psicanalisi, psicoterapia, linguaggio del corpo. Un tecnico-filosofo che amava dire: "Ho una concezione della vita sportiva come strumento di conoscenza, possibilità di vedere il mondo. Il giocatore non è solo muscolo. Non ho mai cominciato una stagione con l'ansia del risultato, ma con la preoccupazione del contenuto con cui riempire ogni giorno di lavoro". Parole che suonavano come scuola di vita e di sport. La sua pallanuoto, la definiva con quattro aggettivi: "Affascinante, dura, leale, sommersa". 
Storico anche il palmares da alenatore di De Crescenzo. Diventato tecnico, nel 1985 a 35 anni vinse col Posillipo il primo di nove scudetti. Si sarebbe aggiudicato anche due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, due Coppe Italia e una Supercoppa Europea. Classe 1950 allenò anche la Pro Recco e l'Acquachiara presieduta da quel Franco Porzio che era stato suo allievo. Dal 2002 al 2004 alla guida del Settebello con cui stupì il mondo vincendo l'argento iridato ai mondiali di Barcellona 2003, fermato dai "fenomeni" ungheresi 11-9 solo dopo due tempi supplementari.
Intelligenza e signorilità che ne hanno contraddistinto il suo modo di vivere la vita e lo sport facendone un maestro per tante generazioni di atleti. Ci mancherai Paolo.


Il presidente della FIN Paolo Barelli, i presidenti onorari Salvatore Montella e Lorenzo Ravina, i vicepresidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, il segretario generale Antonello Panza, il consiglio e gli uffici federali, il presidente del GUG Roberto Petronilli, i dirigenti e tecnici federali delle squadre nazionali di pallanuoto e tutto il movimento degli sport acquatici formulano le più sentite condoglianze ai familiari ed amici e tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerlo.