Il direttore tecnico delle Squadre Nazionali di nuoto, Cesare Butini, ha preso parte al Golden Medal Swimming Coaches Clinic, organizzato dalla Federation Internationale de Natation in occasione dela seconda edizione dell' Aquatics Convection, svoltasi a Mosca. Segue il report.
L’elenco dei relatori era di altissimo livello: il primo intervento è stato di Roman Barnier (Florent Manaudou), seguito da Graham Hill (Chad le Clos), Haitao Lui (Jia Liuyang), Matthew Brown (Emily Seebohm), Todd Schmitz (Missy Franklin), Xu Guoyi (Shiwen Ye), Dirk Lange (Cameron van der Burgh), Ferenc Kovacshegyi (Eva Ritzov), Yuri Sugiyama (Katie Ladecky), Frank Busch (DT della nazionale statunitense, in sostituzione di Bob Bowman).
Da tutte le relazioni, alcune delle quali più con un taglio organizzativo logistico, si evince che la centralità delle varie filosofie dell’allenamento è la tecnica di nuoto. Tutti i relatori intervenuti gesticono grandissimi campioni e dispongono di ottime condizioni di allenamento tranne Todd Schmitz, che segue la Franklin solo una sola volta alla settimana in vasca da 50 metri e divide la corsia con altri 4 compagni di squadra. Inoltre, sempre a causa delle scarsa disponibilità della vasca, è costretto a nuotare il sabato e la domenica dalle 5 alle 7 del mattino per raggiungere il giusto volume settimanale.
Tutti organizzano la settimana di lavoro su 8/10 sedute dal lunedì al sabato, tranne le due cinesi che sono le uniche a svolgere allenamenti distribuiti per l’intera settimana (11 sedute). Il tecnico cinese della campionessa olimpica dei 200 farfalla ha esposto alcune tracce degli allenamenti effettuati durante i loro camp training in altura (2/3 in un anno), che sono molto simili ai nostri modelli; cambia completamente l’interpretazione dei lavori con uno spostamento importante verso lavori di intensità più alta e con maggiore produzione di lattato.
Da tutte le esposizioni emerge una filosofia che cerca di esaltare le caratteristiche e le attitudini degli atleti, su cui viene costruito il giusto modello di allenamento.
Barnier ha illustrato la tecnica di nuotata del suo atleta, per altro già consolidata nei velocisti top, che è caratterizzata da una trazione molto profonda; Lange ha illustrato la sua filosofia che si basa, oltre che su un duro ed articolato lavoro in palestra, sul giusto bilanciamento tra la quantità (aerobico) e l'estrema qualità (finalizzato alla gara). Molto interessante è stato lo studio analitico dei set di gara di Van Der Burgh (15/25/35/50 mentri - frequenza ed ampiezza) che sono stati confrontati con quelli del nostro Scozzoli. Per Schimitz il lavoro, anche se molto estensivo, deve essere vario (utilizza anche serie molto lunghe con frazionamenti da 25) e secondo lui è importante non dimenticare che l’atleta è una teenager con tutti i problemi che ne conseguono. Per ultimo molto interessante l’intervento del Direttore della squadra USA Frank Busch che ha parlato dell’importanza dei particolari tecnici legati soprattutto alla partenza con annessi video ed esercizi.
In conclusione - premesso che tutti allenano grandi campioni con motivazioni personali di altissimo profilo e che alcuni di loro li conoscono da sempre (Graham Hill/Chad le Clos) - le filosofie di allenamento aprofondite, anche se differiscono in alcuni aspetti, hanno un fattore comune: il lavoro duro ma personalizzato e l'ottimo rapporto di condivision con i loro atleti.
per ulteriori info consulta il sito della FINA
L’elenco dei relatori era di altissimo livello: il primo intervento è stato di Roman Barnier (Florent Manaudou), seguito da Graham Hill (Chad le Clos), Haitao Lui (Jia Liuyang), Matthew Brown (Emily Seebohm), Todd Schmitz (Missy Franklin), Xu Guoyi (Shiwen Ye), Dirk Lange (Cameron van der Burgh), Ferenc Kovacshegyi (Eva Ritzov), Yuri Sugiyama (Katie Ladecky), Frank Busch (DT della nazionale statunitense, in sostituzione di Bob Bowman).
Da tutte le relazioni, alcune delle quali più con un taglio organizzativo logistico, si evince che la centralità delle varie filosofie dell’allenamento è la tecnica di nuoto. Tutti i relatori intervenuti gesticono grandissimi campioni e dispongono di ottime condizioni di allenamento tranne Todd Schmitz, che segue la Franklin solo una sola volta alla settimana in vasca da 50 metri e divide la corsia con altri 4 compagni di squadra. Inoltre, sempre a causa delle scarsa disponibilità della vasca, è costretto a nuotare il sabato e la domenica dalle 5 alle 7 del mattino per raggiungere il giusto volume settimanale.
Tutti organizzano la settimana di lavoro su 8/10 sedute dal lunedì al sabato, tranne le due cinesi che sono le uniche a svolgere allenamenti distribuiti per l’intera settimana (11 sedute). Il tecnico cinese della campionessa olimpica dei 200 farfalla ha esposto alcune tracce degli allenamenti effettuati durante i loro camp training in altura (2/3 in un anno), che sono molto simili ai nostri modelli; cambia completamente l’interpretazione dei lavori con uno spostamento importante verso lavori di intensità più alta e con maggiore produzione di lattato.
Da tutte le esposizioni emerge una filosofia che cerca di esaltare le caratteristiche e le attitudini degli atleti, su cui viene costruito il giusto modello di allenamento.
Barnier ha illustrato la tecnica di nuotata del suo atleta, per altro già consolidata nei velocisti top, che è caratterizzata da una trazione molto profonda; Lange ha illustrato la sua filosofia che si basa, oltre che su un duro ed articolato lavoro in palestra, sul giusto bilanciamento tra la quantità (aerobico) e l'estrema qualità (finalizzato alla gara). Molto interessante è stato lo studio analitico dei set di gara di Van Der Burgh (15/25/35/50 mentri - frequenza ed ampiezza) che sono stati confrontati con quelli del nostro Scozzoli. Per Schimitz il lavoro, anche se molto estensivo, deve essere vario (utilizza anche serie molto lunghe con frazionamenti da 25) e secondo lui è importante non dimenticare che l’atleta è una teenager con tutti i problemi che ne conseguono. Per ultimo molto interessante l’intervento del Direttore della squadra USA Frank Busch che ha parlato dell’importanza dei particolari tecnici legati soprattutto alla partenza con annessi video ed esercizi.
In conclusione - premesso che tutti allenano grandi campioni con motivazioni personali di altissimo profilo e che alcuni di loro li conoscono da sempre (Graham Hill/Chad le Clos) - le filosofie di allenamento aprofondite, anche se differiscono in alcuni aspetti, hanno un fattore comune: il lavoro duro ma personalizzato e l'ottimo rapporto di condivision con i loro atleti.
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