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Mondiali. Il bilancio del dt Butini

Nuoto
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Il direttore tecnico Cesare Butini interviene in conferenza stampa per stilare il bilancio del nuoto ai campionati mondiali, in svolgimento al Palau Sant Jordi di Barcellona. Seguono gli estratti essenziali ad una sessione dal termine delle gare.

BILANCIO. "Il bilancio della nostra partecipazione al mondiale è in linea con le aspettative. Siamo arrivati a Barcellona con una squadra che sapevamo non poteva andare oltre una-due medaglie. Immaginavamo che potessero essere ascritte alle prestazioni del nostro atleta più rappresentativo nel ranking mondiale, ovvero Fabio Scozzoli. Purtroppo Fabio ha mancato la medaglia nei 100 rana per pochi centesimi, ma ciò non significa che fosse sbagliata la preparazione. Ovviamente ci spiace per la prematura eliminazione nei 50. A questa previsione sono subentrate altre situazioni. Federica ha deciso col suo entourage di nuotare i 200 stile libero. Noi le abbiamo garantito l'iscrizione, l'abbiamo invitata a provarci e siamo contenti della scelta che l'ha portata a conquistare l'argento. Ma questi campionati del mondo hanno messo in evidenza anche altri atleti capaci quanto meno di confermarsi in finale come Ilaria Bianchi, Gregorio Paltrinieri e Luca Dotto o di raggiungerla per la prima volta come Mattia Pesce, Martina De Memme e Matteo Rivolta. Il delfinista, classe 1991, è alla prima ribalta internazionale dopo l'esordio con medaglia ai campionati europei di Debrecen e la partecipazione alle Olimpiadi. Lui fa parte di quel gruppo di giovani atleti da cui ci aspettiamo molto in futuro".


LA SQUADRA. "Dopo l'anno zero di Londra, siamo all'anno uno. Abbiamo compiuto un piccolo passo in avanti, definendo coi tecnici federali e societari un programma quadriennale che prevede l'integrazione di giovani, che possano crescere insieme alle staffette ed a livello individuale. Al centro del progetto vi sono le società e i tecnici, attraverso il loro coinvolgimento diretto nel corso della stagione e degli appuntamenti principali. Qui ci sono tutti i tecnici dei nostri atleti di alto livello, ovverso coloro che li seguono nel corso di tutta la stagione a garanzia della qualità e della continuità del lavoro. I risultati dei campionati mondiali evidenziano come il numero dei finalisti e semifinalisti sia cresciuto. Ci sono stati tre record italiani, che sarebbero potuti essere quattro se la staffetta 4x100 mista femminile non fosse stata squalificata per un eccesso di generosità all'ultimo cambio e nove primati personali. Ciò significa che il movimento sta crescendo. Credo che analizzare solo il numero di medaglie corrisponda ad un'analisi parziale. Anche perché abbiamo inserito in squadra molti atleti giovani che, seppur con buone qualità, non hanno ancora lo spessore internazionale. La valutazione prestativa deve essere realistica e partire dal livello potenziale degli atleti".

CRITERI DI QUALIFICAZIONE. "Argomento dibattuto spesso. Riteniamo che non si possono fare paragoni con situazioni impiantistiche e movimenti numerici diversi come gli Stati Uniti. Ad esempio la Gran Bretagna ha provato ad emulare il loro sistema e non ha raccolto nulla. Invece è importante capire perché alcuni atleti, al contrario di altri, non sono riusciti a eguagliare o migliorare il primato stagionale. E' un discorso individuale e stileremo una casistica su cui ragionare".

LIVELLO ITALIA. "I risultati ai campionati mondiali sono l'espressione del movimento. Abbiamo conquistato 12 finali. Alle Olimpiadi Londra ne erano state 8. Ai Mondiali di Shanghai 10. Ribadisco che il termometro di una squadra non sono le medaglie. Ma le prestazioni generali legate alle capacità individuali. Dalla prossima stagione finalizzeremo il nostro intervento su un numero di circa 20 atleti per accrescerne le potenzialità affinché si esprimano sempre in crescendo con l'obiettivo di arrivare al top alle Olimpiadi di Rio de Janeiro".

FATTORE STANCHEZZA. "Non credo che esista un problema di stanchezza. Abbiamo svolto dei test che ci hanno dato responsi diversi. Gli atleti che non raggiungono il loro obiettivo cercano le ragioni, parlando con la stampa appena usciti dalla vasca. Analizzano le prime sensazioni, ma non hanno ancora il tempo di approfondire la prestazione. Non tutti hanno la lucidità necessaria per sintetizzare in pochi secondi una prestazione. In zona mista non ci sono certamente le condizioni per una serena disamina della prestazione".


MEETING INTERNAZIONALI. "Avete accennato ad Ilaria Bianchi - dice rivolgendosi ai giornalisti presenti - Lei, così come molti altri atleti di interesse nazionale ad alto livello, ha partecipato a gare internazionali. Nella fattispecie a tre tappe di coppa del mondo, oltre che a meeting in vasca lunga. Non credo che manchi il confronto internazionale. Questo argomento l'abbiamo affrontato insieme agli altri tecnici all'indomani delle Olimpiadi. Abbiamo quindi calendarizzato una serie di meeting a cui partecipare in stagione. Crediamo molto in questo aggiornamento. A marzo abbiamo incontrato 40 tecnici societari ed abbiamo sottolineato quanto la competizione sia importante in fase di allenamento quale test di verifica e non solo di finalizzazione del lavoro. Chiaramente non per tutti gli atleti vale la stessa programmazione. Bensì è necessario individuare per i singoli atleti degli interventi mirati al fine di migliorarne criticità".


STILI. "Abbiamo una buonissima staffetta 4x100 mista maschile che ha nel dorso la sua frazione più fragile. La 4x100 stile libero maschile si è confermata tra le prime al mondo. Le staffette femminili della 4x100 stile libero e mista, malgrado la squalifica, sono da finale. Dobbiamo ritrovare specialisti per la 4x200 stile libero maschile che ha fatto il suo, senza cotroprestazioni, ma ha dimostrato di non essere competitiva ad alto livello. Non ci sono più i Rosolino e Brembilla, intorno ai quali abbiamo cresciuto Beccari, Cappellazzo, Cercato, Pelliciari. Pertanto è necessaria un'opera di ricerca ancora più minuziosa per trovare talenti su cui costruire un progetto. Anche la 4x200 femminile ha potenzialità. E' un gruppo giovane che ruota intorno a Federica Pellegrini ed ha ampi margini di crescita".


GLI ULTIMI TRE QUADRIENNI OLIMPICI. "Noi siamo molto realistici e conosciamo la nostra nazionale. Negli ultimi tre cicli olimpici non abbiamo avuto solo Federica Pellegrini, ma abbiamo prodotto sette campioni mondiali e medagliati olimpici. Quando gli atleti si sono affacciati alla ribalta nazionale, i tecnici societari e federali hanno dimostrato di averli accresciuti e gestiti nel migliore dei modi portandoli alla conquista di prestigiose medaglie. Barcellona è il primo passo di un programma quadriennale e i primi risultati sono arrivati. Del resto non siamo arrivati a Barcellona per ottenere risultati molto distanti da quelli raggiunti. Basta guardare i ranking stagionali alla vigilia delle manifestazioni, controllare internet, per verificare lo stato generale del nuoto a livello internazionale. Noi siamo realisti e non ci copriamo dietro un paio di campioni, ma lavoriamo per allargarne la rosa e farsì che gli atleti esprimano il massimod delle loro potenzialità".


foto di Andrea Staccioli / deepbluemedia.eu