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Dall'Italjunior alla Spagna Il viaggio di Coconi

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Al rientro dalla trionfale spedizione di Rio de Janeiro e alla vigilia della sua partenza per Madrid, il tecnico manifesta la propria soddisfazione per il lavoro svolto e illustra le prospettive per il futuro

ROMA
E' rientrato da poco a Roma. Negli occhi ancora vive le entusiasmanti vittorie ai Campionati Mondiali Juniores di nuoto, a Rio de Janeiro. Diciasette medaglie, nove d'oro, sei d'argento e due di bronzo. Eppure è tempo di cambiare. Il 4 settembre il tecnico Maurizio Coconi si trasferirà a Madrid, dove assumerà il controllo della nazionale assoluta spagnola che guiderà fino alle Olimpiadi di Londra 2012. In attesa del trasferimento, racconta le emozioni vissute alla guida dell'Italjunior e illustra le prospettive per il futuro.
Per tutto il movimento italiano sono stati dei Mondiali fantastici. Sensazioni?
"E' vero, abbiamo ottenuto risultati straordinari. Ci siamo trovati in una situazione nuova, la prima edizione del Mondiale juniores, abbiamo affrontato squadre che non conoscevamo e di grande valore come Stati Uniti e Cina. I ragazzi hanno gareggiato senza alcun timore reverenziale dando sempre il massimo. Inoltrè c'è stata l'incognita delle finali al mattino, ma neanche questo ha scoraggiato i nostri atleti. Molti hanno abbassato i rispettivi personali, alcuni hanno stabilito record juniores e cadetti. Sono stati splendidi".
Tra le tante vittorie, quale l'ha sorpresa di più?
"Sono rimasto senza parole quando ho visto il tempo con cui Ilaria Bianchi ha vinto i 100 farfalla. Già la medaglia d'oro era un grande successo, poi quel 59"57 ottenuto con semplicità e scioltezza in acqua aveva dell'incredibile. Senza dimenticare il 100 dorso di Damiano Lestingi, anche lui autore di una prestazione straordinaria. Sono estremamente soddisfatto in generale, nella rana maschile sembrava quasi un campionato italiano, non ce ne era per nessuno!"
Si appresta a guidare una nazionale assoluta dopo un lungo periodo alla guida di una juniores, le mancherà il lavoro con i giovani?
"Direi che mi mancherà l'Italia in generale, sia per qualità che per quantità di atleti di livello. Questi 14 anni di lavoro con i giovani mi hanno formato molto, mi sento pronto a guidare una nazionale assoluta. Tra l'altro gli atleti di punta della Spagna sono molto giovani".
Lascia un'Italjunior ai vertici del mondo per una Spagna da rilanciare. Per lei si tratta di una sfida?
"Vado in Spagna convinto che si possa far bene, altrimenti non avrei accettato. Per me non si tratta solo di una sfida, ma anche di un occasione di crescita personale. Ci sarà da lavorare molto, ma sarà una spendida avventura".
Quali saranno le priorità una volta arrivato in Spagna?
"Metterò le mie conoscenze a disposizione del movimento. Cercherò di far entrare i ragazzi in sintonia con la mia mentalità: la nazionale deve essere soprattutto un gruppo forte e coeso. Questa è stata la forza dell'Italjunior, e questo cercherò di trasmettere".
Se potesse portare con sé in Spagna qualcuno dei suoi ragazzi quale sceglierebbe?
"Porterei lo spirito che si respira in Nazionale, non un atleta. Porterei il livello, la qualità dell'intero movimento. I campioncini Italiani restano qui con voi, non preoccupatevi".
Lascia un'eredità importante. Cosa si sente di dire a quello che sarà il suo successore?
"Sono sicuro che la Federazione Italiana Nuoto saprà scegliere la persona più indicata a sostituirmi. Sicuramente non avrà bisogno dei miei consigli, ma saprà svolgere bene il suo mandato conservando la posizione di rilievo che il nuoto giovanile italiano ha conseguito nel corso degli anni".