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Pellegrini come Phelps Record da sogno

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Federica da leggenda, vola nella storia. Grinta e femminilita', ecco la campionessa del mondo. Il Presidente Barelli: "E' nella storia"

MELBOURNE
(ANSA) Esiste un pianeta in cui le terre emerse sono solo un'opinione. Deve essere un mondo di sola acqua quello in cui vivono atleti come Michael Phelps, Natalie Caughlin, Aaron Peirsol, e ora anche Federica Pellegrini: i mondiali di nuoto di Melbourne decollano a suon di record, e stavolta l'Italia non resta alla finestra, mette il suo piede nella storia, conquistando con l'azzurra piu' incredibile che la nazionale abbia mai avuto un primato mondiale che ha il sapore dell'impresa.
La notte australiana le sue stelle le vede cadere giu' una alla volta, fino a una fitta pioggia di primati: quattro quelli messi a segno nel terzo giorno di gare, e la Rod Laver Arena dimentica di essere il tempio del tennis, e si inchina all'acqua regina.
Come la bella Federica che in pochi istanti sale sul piedistallo, cancella il suo idolo Franziska van Almsick e diventa come il campione americano. Una recordwoman.
Federica Pellegrini entra nella storia; non ha nemmeno dovuto vincere la
medaglia per stabilire il primato mondiale: le e' bastato arrivare prima nella sua semifinale, con la Manaudou due corsie piu' la', ha viaggiato come un treno, con la naturalezza e la grinta dei piu' grandi campioni.
Il tempo e' da stropicciarsi gli occhi: 1'56''47, lei meglio della tedesca che aveva incantato ai mondiali di Roma. La sua e' un'impresa vera,
perche' se gli americani, o gli australiani, devono solo aggiornare i loro annuari fitti di record, per l'Italia che nuota l'obiettivo raggiunto dalla Pellegrini e' piu' che storico.
La ragazza veneta e' la terza a scrivere il suo nome tra i primatisti mondiali azzurri: prima di lei ci erano riusciti solo Novella Calligaris, trentaquattro anni fa, a Belgrado negli 800 sl, e Lamberti nell'89 a Bonn sempre nei 200 sl, e anche lui allenato da Alberto Castagnetti, al suo secondo crono iridato.
Nel mondo fatto solo di acqua si fa festa. Anche quello 'under' dell'Australia: qui pure la piccola Italia con la sua stella e' diventata una potenza del nuoto.
 
Il braccio verso l'alto, poi le mani congiunte a dire 'non e' possibile', il sorriso, infine le lacrime. Tutto in una notte, tutto in 1'56''47 che
lancia nella storia Federica Pellegrini: a  Melbourne non e' nata una stella, perche' quella ragazzina che ad Atene era riuscita a conquistare l'argento olimpico, e' solo cresciuta.
Meglio rinata come la fenice che si e' fatta tatuare alla base del collo. Al punto da diventare la donna piu' veloce del mondo nei 200 sl: la terza italiana a finire nel libro dei record del mondo, dopo Novella Calligaris e Giorgio Lamberti, l'azzurra che fa volare e sognare l'Italia che nuota.
Un primato che e' un'impresa, perche' la bella veneta se lo e' visto davanti, quasi andargli incontro, quel tempo stellare che non doveva nemmeno portarla all'oro: gia' perche' la vicecampionessa sulla distanza e' riuscita a fare quello che solo i mostri della piscina sanno fare. Un record in semifinale. Cancellando poi quello che e' sempre stato il suo idolo, Franziska Van Almsick, l'altra bambina prodigio che nella
seconda meta' degi anni '90 e' stata la regina indiscussa della
vasca. E delle copertine.
E pensare che Federica, nata a Mirano, ancora diciottenne, dopo i due argenti di Atene e Montreal, aveva  nei momenti piu' bui accarezzato l'idea di voltare pagina e chiudere con il nuoto. Poi il cambio di rotta, l'addio con il suo ex tecnico, Max Di Mito, il passaggio alla corte veronese di Alberto Castagnetti.
L'entusiasmo e' tornato insieme alla grinta, e la leonessa dell'acqua ha ripreso a ruggire. E non timidamente, perche' Federica sapeva di avere nelle gambe, nelle braccia, ma soprattutto nella testa, tempi da grande campionessa.
Nella piscina australiana ha lasciato tutti a bocca aperta, nuotando in scioltezza i 200 della sua vita: dietro tutte le campionesse, compresa la star delle star, la francese Laure Manaudou.
Un salto tra le stelle che e' proprio quello che l'azzurra aveva sempre voluto: le medaglie restano, ma i record fanno la storia. E lei, che ha fatto del nuoto una missione, la bella Federica che non rinuncia a un'ora di allenamenti, ma nemmeno alla sua femminilita', la giovane che ama i tacchi a spillo e i vestiti da sera, che ha la casa piena di leoni di peluche, il suo animale preferito, lei che non e' solo cloro e cronometro, che si dipinge le unghie prima delle sfide importanti, e poi si mette a capofitto in vasca per raggiungere il suo obiettivo, ha ottenuto cio' per cui valeva la pena nuotare.
Per questo aveva pianto di rabbia due anni fa ai mondiali canadesi: aveva vinto l'argento, ma non si era piaciuta. Perche' nella sua missione c'e' la sfida, alle sue potenzialita', alla sua grinta.
A Melbourne il mondo si e' dovuto inchinare ai suoi piedi, quelli di una ragazza che rimettendosi in discussione e' diventata la piu' grande di tutte: come ha dimostrato nelle quattro vasche da regina dell'acqua. Una progressione con la forza di una leonessa, e la grazia di una sirena: fino al tocco finale. Dietro la tedesca Annika Lurz, e la polacca Otylia Jedrzejczak, l'americanina Kate Hoff, anche Laure Manaudou. Tutte ai piedi di Federica, che brucia di 17 centesimi il primato di Franziska.
Prima di scendere in acqua la musica nelle cuffie, che non e' mai casuale. La fa sentire forte. E quando il tabellone luminoso che fa capolino tra le bandiere dei quasi 200 paesi presenti ha fatto lampeggiare la scritta world record il sogno  cullato nel cassetto e' diventato realta': la sirena dell'acqua e' diventata anche la piu' veloce. Nell'acqua deve tornarci per la caccia al titolo mondiale: prima era solo un'avversaria, adesso e' la recordwoman. E vuole correre veloce
verso l'oro, verso il mondo. La storia e' gia' sua.
  
''Merito a lei che ha compiuto un'impresa eccezionale, e al commissario tecnico Castagnetti che le ha dato una nuova dimensione di campionessa''.
Il presidente della Federnuto, Paolo Barelli, non contiene la gioia per il record del mondo dei 200 sl stabilito da Federica Pellegrini. ''E' entrata in una dimensione eccezionale - prosegue Barelli - perche' i 200 sono tra i piu' elevati dal punto di vista tecnico'".
Federica Pellegrini e' la punta di un movimento che per di piu' non ha i numeri delle superpotenze del mondo. ''Noi abbiamo un numero di atleti inferore ad altri paesi e credo che tutti si saranno stupiti. Lei ha dato il massimo, e quello che ha fatto e' eccezionale. Ma voglio fare i complimenti anche al centro federale e a Castagnetti: hanno rigenerato un'atleta''.