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Europei di Budapest Il bilancio di Bonifazi

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Parla il capo delegazione e coordinatore tecnico della Nazionale di nuoto. L'analisi generale dei campionati continentali. I progetti del prossimo biennio verso i Mondiali di Shangai e le Olimpiadi di Londra

BUDAPEST
Segue il bilancio di Marco Bonifazi, capo delegazione della missione e coordinatore tecnico della Nazionale di nuoto alla trentesima edizione dei campionati europei delle discipline acquatiche, per la quarta volta a Budapest. "Il bilancio complessivo è soddisfacente, perché da questi campionati europeo cercavamo risposte sul lavoro svolto e indicazioni in vista dei Mondiali di Shangai e soprattutto delle Olimpiadi di Londra, obiettivi delle prossime due stagioni. Il nuoto in acque libere, dopo il titolo mondiale conquistato a Montreal, si è confermato vincendo la classifica per Nazioni anche a Budapest in condizioni ambientali totalmente differenti, dimostrando poliedricità e capacità di finalizzazione. Abbiamo ricevuto ottimi riscontri nelle dieci chilometri olimpiche con le medaglie di Valerio Cleri, Martina Grimaldi e Giorgia Consiglio e da tutto il resto del gruppo nel quale stanno crescendo anche le seconde linee. I tuffi nel loro complesso restano una garanzia in termini di medaglie con Tania Cagnotto, Francesca Dallapè e la maturazione di Noemi Batki, dietro i quali resiste il trio Marconi con l'innesto ad alti livelli di Michele Benedetti e continuano a emergere giovani interessanti anche non presenti in Ungheria. Il nuoto sincronizzato - su cui abbiamo investito molto con l'ampliamento dello staff tecnico e l'inserimento della giaponese Yumiko Tomomatsu - non è riuscita ad arginare la crescita dell'Ucraina; ma parliamo di una Nazionale molto giovane, al primo europeo, che di certo evolverà nel corso del prossimo biennio. Quindi sono fiducioso. Il nuoto, invece, merita un approfondimento più articolato. Siamo in una fase assimilabile a quella attraversata durante il Mondiale di Barcellona 2003, che chiudemmo solo con il bronzo di Massimiliano Rosolino nei 200 misti. Ricordo che piovvero critiche, ma stavamo formando la base di lavoro che ha portato ai vertici mondiali i giovani Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Alessia Filippi, Luca Marin, Federico Colbertaldo, alla costruzione delle staffette maschili e femminili sempre protagoniste e al mantenimento del ruolo di leadership in Europa con Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto, Alessandro Terrin, Paolo Bossini, Loris Facci, Francesca Segat. Atleti ancora nel giro della Nazionale, a cui però sta sopraggiungendo il cambio generazionale. Pertanto questo Europeo dev'essere considerato transitorio e non bisogna analizzarlo solo dal punto di vista dei risultati. Alle conferme di Federica Pellegrini, lanciata verso un progetto ambizioso con Stefano Morini, si sono aggiunte la capacità di rinnovarsi di Filippo Magnini e le medaglie di Samuel Pizzetti, che sarà un ulteriore stimolo per Federico Colbertaldo, e di Fabio Scozzoli, che ha sorpreso per la velocità con cui è maturato. Abbiamo ricevuto ottime indicazioni anche dai velocisti e resta un pizzico di rammarico per gli 11 centesimi che ci hanno diviso dal bronzo nella 4x100, soprattutto dopo aver verificato le prestazioni individuali nei 100. Nel contempo sta cambiando anche il panorama europeo e la consapevolezza che bisogna intensificare il lavoro che aveva consentito alla nostra 4x200 maschile di conquistare l'oro europeo dal 2000 al 2008. Gli inserimenti di Maglia, Sciocchetti e Lestingi sono garanzia di crescita e siamo pronti ad intensificare il lavoro specifico".
La prossima stagione. "Rispetto alla rosa allargata dei campionati europei, in vista del Mondiale di Shangai renderemo più severi i tempi limite, definendoli in previsione del raggiungimento di una buona semifinale, pertanto intorno al dodicesimo posto, forse meno. Preferiremo la qualità alla quantità, proseguendo sul nostro modello di lavoro che implica il supporto tecnico logistico alle Società: riunioni programmatiche per promuovere la condivisione dei programmi federali e lo stesso linguaggio tecnico, verifiche del lavoro svolto in mini raduni, collegiali di preparazione finalizzati ai progetti sulla velocità, mezzofondo, dorso, delfino, rana, misti e staffette. Alla vigilia dei Mondiali di Shangai svolgeremo un lungo periodo di ambientamento, presumibilmente di tre settimane in una località vicina. Tra gli obiettivi vi è anche favorire il confronto costruttivo tra atleti e tecnici e alimentare l'esperienza internazionale dei giovani. In un momento di ricambio generazione bisogna avere pazienza, lavorare con entusiasmo nell'ombra, essere coscienti che i risultati immediati non sono proporzionali all'impegno profuso: così si costruiscono i campioni che auspichiamo diventino i Rosolino e Brembilla del futuro".
Il post Alberto Castagnetti. "Sono al 14esimo europeo. Prima da medico federale, poi da capo delegazione, ora anche da coordinatore tecnico della Nazionale di nuoto. A dieci mesi dalla scomparsa di Alberto credo che i nostri ricordi, le nostre emozioni meritino riservatezza. Ci ha lasciato un'immensa eredità tecnico-organizzativa. Stiamo cercando di codificarla, tramandarla, svilupparla per il bene del nuoto nazionale. Il mio incarico è ad interim proprio perché era importante non sconvolgere gli equilibri della struttura tecnica precedente. Abbiamo solo potenziato le responsabilità dei tecnici federali che guidano i progetti olimpici che coordino con la collaborazione del direttore sportivo Gianfranco Saini. C'è chi pensa che per me sia stato un peso accettare questo incarico, che l'abbia fatto perché sono 'un uomo di Federazione', ma non è così. Le attività della Federazione Italiana Nuoto rappresentano una gran parte della mia vita. Mi danno emozioni, mi rendono felice e mi divertono. Siamo un gruppo molto unito, proteso al sacrificio personale per il bene comune e abbiamo tutti lo stesso obiettivo: vincere insieme e formare classi natatorie che diffondano la passione per questo sport".
La rinuncia di Federica Pellegrini ai 400 stile libero. "Dispiace a lei. Dispiace a noi. Ma ci vuole rispetto. Accettare le difficoltà. Può accadere di ammalarsi, anche durante un Europeo. Anche alla vigilia di una gara importante e non c'è bisogno di fare gli eroi. Federica non deve dimostrare nulla. Purtroppo è stata colpita da influenza (febbre a 37°7-37°8), dolori articolari e mal di gola. Trattata con farmaci sintomatici, il riscaldamento che l'atleta ha effettuato questa mattina alle 7.30 non ha dato indicazioni positive, così abbiamo deciso di cancellarla dalle batterie per preservarne l'integrità".
La stagione transitoria di Alessia Filippi. "La Federazione investirà tutte le sue professionalità per recuperare un'atleta che negli ultimi due anni ha conquistato l'argento olimpico e l'oro mondiale. Alessia è una grande campionessa e merita rispetto e attenzione: siamo pronti a ricominciare insieme a lavorare dopo una stagione al di sotto delle aspettative, nella quale probabilmente aveva bisogno di recuperare energie fisiche e mentali".