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Mondiali di Shanghai Pellegrini, oro d'Italia

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Vince la finale dei 400 sl in 4'01"97 e si conferma campionessa del mondo. Scozzoli in finale dei 100 rana col record italiano di 59"83. La 4x100 sl maschile quarta in 3'12"39. Le interviste ai protagonisti

SHANGHAI
L'oro della tranquillità, della consapevolezza. Federica Pellegrini stravince i 400 stile libero con una naturalezza che atterrisce le avversarie, esalta gli appassionati e regala all'Italia la prima medaglia d'oro ai 14esimi campionati mondiali delle discipline acquatiche - in svolgimento a Shanghai - dopo l'argento di Martina Grimaldi nella 10 chilometri e i bronzi di Tania Cagnotto dal metro e di Alice Franco nella 25 chilometri.
La "divina" tocca la piastra in 4'01”97 (passaggi 29”01, 59”77, 1'31”01, 2'02”30, 2'32”71, 3'02”60, 3'32”69), in linea con il tempo nuotato agli Europei di Eindhoven del 2008, già record mondiale, poi picconato dai record mondiali con il costume gommato in 4'00"41 e 3'59"15, che l'ha resa la prima e unica atleta capace di nuotare la distanza sotto al muro dei 4 minuti.
Pellegrini, che a metà gara vira settima, conclude con oltre due secondi di vantaggio sulla seconda, l'olimpionica britannica Rebecca Admilton che l'aveva battuta a Pechino, autrice di 4'04”01; terza la francese Camille Muffat in 4'04”06.
"Sono felicissima - asserisce la veneziana di Spinea che il 5 agosto compirà 23 anni, tesserata per il Circolo Canottieri Aniene ed allenata dal tecnico francese Philippe Lucas, già guida di Laure Manaudou - Ho gestito la finale come la batteria. I primi duecento metri d'attesa e poi in accelerazione. La tattica ha pagato. Ho vinto con una distanza di vantaggio". Federica non ha avuto neanche il tempo di attende lo sparo. Chiamata dallo speaker per ultima delle finaliste (il cerimoniale della presentazione prevede l'ingresso degli atleti in ordine decrescente dall'ottavo tempo al primo delle semifinali), si presenta con pantaloni della tuta Italia Jaked/Carpisa/Yamamay, maglietta blu a maniche lunghe e cuffioni. "Cercavo di concentrarmi - racconta l'autrice del grande slam sui 200 stile libero tra Olimpiadi di Pechino 2008, Mondiali di Roma 2009 ed Europei di Budapest 2010 - Ascoltavo Lady Gaga, un personaggio sobrio e introverso come me", asserisce sorridendo. Poi il via. "Non ho avuto neanche il tempo di capire; ho sfilato in fretta pantaloni e calzini e sono partita". Non senza aver battuto la mano sulla gamba, sul petto e sulla fronte. Gesto che indica sempre di ricorrere ad attenzione, potenza e generosità. Uscita dall'acqua, visibilmente soddisfatta, disegna un cuore con gli indici delle mani verso la telecamera. "Era per il mio preparatore atletico Andrea Scattolini. Noi spesso ci diciamo scherzando 'Ti lovvo'. Così gli ho dedicato il successo". Ma la dedica arriva anche al team. "Desidero ringraziare la Federnuoto che mi ha messo nelle migliori condizioni per lavorare; dedicare il successo a tutti coloro che mi sono stati vicini in questi due anni pieni di cambiamenti, che hanno avuto fiducia in me. Questo successo mi è sembrato più facile dei precedenti; probabilmente per la serenità interiore che mi accompagna, per l'equilibrio con cui sto affrontando questa fase della mia vita", continua la campionessa e primatista mondiale dei 200 e 400 stile libero, che ha conquistato 44 titoli nazionali (11 agli estivi, 21 ai primaverili e 12 agli invernali) e 28 medaglie internazionali in carriera, le prime con l'argento nei 100 stile libero e il bronzo con la staffetta mista agli Europei Juniores del 2003. Prossimo obiettivo ripetersi sui 200 stile libero. "I 200 li vivo visceralmente - conclude l'azzurra, autrice di sei record mondiali sulla distanza tra il 2007 e il 2009, prima del bando dei costumoni e dell' 1'52"98 che resterà in cima al ranking per molti anni -  non sarà semplice ripetersi perché il livello è molto cresciuto e perché sono l'avversaria da battere, ma ovviamente darò il massimo per difendere il titolo mondiale conquistato a Roma". Come Tania Cagnotto, anche Federica Pellegrini ha conquistato la medaglia nel quarto mondiale consecutivo. Record comune delle nostre leggende viventi. Premiata dal Presidente della Federnuoto Paolo Barelli, nonché Segretario Onorario della Federation Internationale de Natation, sul gradino più alto del podio canta l'inno di Mameli mentre si alza il tricolore, orgogliosa e felice, protetta dall'abbraccio dell'Italia intera.
Molto soddisfatto anche Philippe Lucas: "Federica è stata perfetta tecnicamente e tatticamente. Ha ottenuto una bella vittoria. Una conferma del lavoro svolto, che sarà molto utile anche nei 200. Ora deve restare calma, riposare, resettare tutto e conservare energie. Nei 200 si ricomincia. Mi fa piacere dare continuità al lavoro di Alberto Castagnetti, grande uomo e allenatore. Confermarsi è sempre difficile, ma siamo pronti e abbiamo lavorato bene grazie alla Federazione Italiana Nuoto che ci ha dato tutto ciò che abbiamo chiesto". Lucas, pantaloncini e maglietta dell'Italia, ha il viso luminoso, soddisfatto. "La finale di Federica era un test anche per me. Lo sapevo già, ma questo risultato ribadisce che entrambi abbiamo dato il massimo".
Dopo l'oro di Federica, il nuoto italiano sfiora un'altra impresa, che purtroppo rimane solo un sogno per un secondo scarso. La staffetta 4x100 stile libero maschile - quarta alle Olimpiadi di Pechino 2008 e ai Mondiali di Roma 2009 e quinta agli Europei di Budapest 2010 - è ancora di legno in 3'12”39 con Luca Dotto (48”56), Marco Orsi (48"57), Michele Santucci (48"01) e Filippo Magnini (47"31). Davanti a loro l'Australia di Magnussen (pazzesco 47"49 in prima frazione), Targett, Abood e Sullivan in 3'11”00; la Francia di Bernard, Stravius, Meynard  Gilot in 3'11”14 e gli Stati Uniti di Phelps, Weber-Gale, Lezak e Adrian in 3'11”96, campioni olimpici e dei panpacifici, e mondiali in uscita. Un incremento cronometrico enorme compiuti dagli staffettisti italiani, che un anno fa avevano nuotato in 3'15"18 dietro alla Russia, oro continentale in 3'12"46 ed oggi quinta in 3'12"99, e alla Francia, argento continentale in 3'13"29. "Con questo tempo di andava sul podio in tutte le manifestazioni - asserisce Luca Dotto, 21 anni compiuti il 21 aprile e già 9 medaglie internazionali in carriera dal 2007, 5 in staffetta e 4 individuali - Resta la consapevolezza di essere cresciuti, ma anche tanta amarezza. Noi cresciamo e gli altri sparano 3'11". Santucci, 22 anni compiuti il 30 maggio, suo compagno di squadra alla Larus insieme a Filippo Magnini, prova a rincuorarlo. "Eccetto Pippo, che è tornato ai livelli delle medaglie d'oro mondiali, io sono del 1989, e Dotto e Orsi del 1990. L'età è dalla nostra parte. L'obiettivo è il podio olimpico. Ricominceremo a lavorare con la stessa intensità". Orsi, tesserato per Fiamme Oro Roma ed Uisp Bologna e già 10 medaglie internazionali dal 2007, è il più affranto di tutti. "Ho nuotato al di sotto delle mie possibilità"; ma è subito soccorso da Re Magno, 41 medaglie internazionali in carriera e capace di vincere due volte consecutive il titolo iridato, come le leggende Aleksandar Popov e Matt Biondi: "Il 3'12"39 è un tempo di altissimo livello. Voglio che sia chiaro il messaggio. Domani voglio leggere sui giornali che l'Italia ha disputato una finale della 4x100 straordinaria. Mi spiace molto per i ragazzi. Per la loro crescita una medaglia sarebbe stata un ulteriore stimolo. Ma bisogna valutare questo quarto posto con obiettività: avremmo firmato alla vigilia per il 3'12"39 e saremmo stati sicuri di salire sul podio". Intanto passa Pieter van den Hoogenband - campione olimpico e primatista mondiale dei 100 stile libero dell'era senza costumi di nuova generazione e capace di battere nella finale olimpica di Sydney persino Ian Thorpe nei 200 stile libero - che si complimenta con Magnini. "Ai ragazzi devo dire grazie, bravi. A tutti. Orsi compreso. In staffetta il livello si riequilibra sempre. Stasera è andato un po' meno forte lui; la prossima volta capiterà a me. Ma alla fine c'è sempre chi compensa. Questa è la forza della staffetta: dà sempre il reale valore della squadra. Stiamo crescendo e sono sicuro che alle Olimpiadi ci divertiremo".
Come si sta divertendo Fabio Scozzoli, qualificato alla finale dei 100 rana, in programma domani sera, con il record italiano di 59”83 (28"10 ai 50) e il terzo tempo delle semifinali. Un primato che rompe il muro del minuto e cancella il precedente limite gommato di 59”85 che aveva ottenuto il 6 luglio 2009 alle Universiadi di Belgrado. Meglio di lui il vice campione olimpico norvegese Alexander Dale Oen in 59"37 e il quattro volte campione olimpico giapponese Kosuke Kitajima in 59"77. Alle sue spalle il primatista mondiale, l'australiano Brenton Rickard in 1'00"04. "Finalmente sono riuscito a rompere il muro del minuto - afferma il ravennate di stanza ad Imola, che compirà 23 anni il 3 agosto, è tesserato per CS Esercito e Imolanuoto ed è allenato dal tecnico federale Tamas Gyertyanffy – Rispetto all' 1'00"41 con cui ho conquistato il bronzo agli Europei di Budapest ho compiuto un netto miglioramento. Secondo Tamas ci sarei potuto riuscire già lo scorso anno. Ho disputato una gara quasi perfetta. Domani dovrò ripetermi; sono convinto che tra il bronzo e il settimo posto ci sarà uno scarto minimo. Non credo sia possibile prendere Dale Oen e Kitajima, ma in gara non pensi ad altro se non a dare il massimo. Vedremo, sono molto curioso anch'io di capire se posso, al momento, essere ancora più veloce". Primatista italiano in vasca lunga (59”83) e vasca corta (57”01), nel settembre scorso si è fatto tatuare il logo degli Europei di Budapest sul polso della mano sinistra. "Perché le prime volte sono importanti, ti trasmettono le emozioni più forti, ti indicano la via e bisogna sempre ricordare di seguirla".
Nelle altre finali in programma si impongonoil coreano Tae Hwuan Park nei 400 stile libero - da cui Samuel Pizzetti, pur stabilendo il primato personale in 3'47”12, è rimasto escluso per 24/100 - con il tempo di 3'42”04, con quasi un secondo di vantaggio sul cinese Sun Yang (3'43”24) e più di due sul tedesco primatista del mondo Paul Biedermann (3'44”14); e la staffetta olandese della 4x100 stile libero femminile con Dekker, Kromowidjojo, Veldhuis ed Heemskerk in 3'33"98, avanti a Stati Uniti (3'34"47) e Germania (3'36"05).
  
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IL PUNTO DI CESARE BUTINI, TECNICO FEDERALE RESPONSABILE DELLA TRASFERTA. "Al di là del tempo e della medaglia d'oro, che si commentano da soli, la vittoria di Federica Pellegrini assume una valenza straordinaria per l'autorità e la consapevolezza con cui ha gestito la gara. E' stata esemplare, anche in batteria dove ha speso poco malgrado abbia ottenuto il miglior tempo, risparmiando le energie per il pomeriggio. Ormai affronta le gare con acume ed esperienza. Anche per questo abbiamo deciso insieme di programmare più collegiali con i gruppi delle staffettiste, affinché possa diventarne il collante e il riferimento in allenamento. Non sarà facile per nessuno starle dietro; a volte neanche gli uomini ci riescono. Bravissimo anche Fabio Scozzoli, che ha gestito molto bene entrambe le vasche tra partenza ed arrivi perfetti. In finale, per ambire al podio, dovrà almeno ripetersi. Due volte sotto al minuto, a prescindere dal piazzamento, sarebbe un risultato di altissimo livello. Prevedo un differenziale marginale tra il bronzo e il quinto/sesto posto. Peccato per la staffetta 4x100 stile libero maschile. Alla vigilia avremmo tutti firmato per il tempo che ha registrato e saremmo stati certi del podio. Invece restiamo con un quarto posto che se da una parte conforta per la crescita dei ragazzi e le prospettive che implica, dall'altra lascia l'amaro in bocca per la medaglia sfiorata. Notevole l'incremento cronometrico di Australia, Stati Uniti e Francia. Per quanto concerne le eliminatorie, merita un plauso Samuel Pizzetti. Forse ha ecceduto in generosità e perso brillantezza in chiusura, ma il suo primato personale indica un'ottima condizione in vista di 800 e 1500, le sue gare. Il nostro obiettivo resta disputare dieci finali. Finora ne abbiamo  due con l'oro di Federica Pellegrini e il quarto posto della staffetta veloce e ne abbiamo conquistata un'altra con Scozzoli nei 100 rana. La Nazionale vive una fase di transizione, di cambiamento, di ringiovanimento. Siamo partiti dagli atleti del 1989 per arrivare a quelli del 1994. Anche se per i giovani non dovessero arrivare risultati, l'esperienza iridata ne velocizzerà la crescita".
   
IL COMMENTO DI CLAUDIO ROSSETTO, TECNICO FEDERALE RESPONSABILE DELLA STAFFETTA VELOCE. "Sapevamo che ci saremmo dovuti inserire tra Australia, Francia e Stati Uniti per ambire al podio. Non ci siamo riusciti, malgrado l'ottimo risultato cronometrico che comunque diminuisce la distanza dal podio rispetto agli ultimi Giochi Olimpici, Mondiali ed Europei. Avevo chiesto ai ragazzi di non rischiare nei cambi e di pensare solo alla propria gara, senza lasciarsi condizionare dagli altri. Sono stati quasi impeccabili. Continueremo a lavorare per accrescere la staffetta, ambendo al podio olimpico: il nostro sogno. Il gruppo è compatto. Lavora bene. E' solidale, consapevole e incline al sacrificio. Ha in Filipo Magnini il punto di riferimento e in Luca Dotto, Michele Santucci, Marco Orsi e Luca Leonardi l'ossatura portante. L'esclusione di Leonardi dalla batteria non dev'essere intesa come una bocciatura. Il ragazzo attraversa un momento tecnico di leggera flessione. Inserirlo nel quartetto avrebbe significato chiedere ad un altro di compensarne le difficoltà. Sono certo che si riprenderà e lo dimostrerà già alle Universiadi. Questo quarto posto è una rinfrancante tappa di passaggio verso Europei ed Olimpiadi del prossimo anno; il tempo è la conferma del lavoro svolto e l'indicazione che la strada intrapresa è giusta".
  
LA CURIOSITA'. Fabio Scozzoli stabilisce il primo record italiano in vasca olimpica in una gara individuale dal bando dei costumi gommati. L'ultimo primato assoluto era stato realizzato da Joseph David Natullo il 13 agosto 2009 nei 200 farfalla in 1'55"94 ai campionati di categoria di Roma, nei giorni successi alla chiusura della 13esima edizione dei Mondiali FINA.
  
RIEPILOGHI STATISTICI
 

Medagliere Italia (1 - 0 - 0)
    
400 sl (24/7)
Federica Pellegrini, oro in 4'01"97
   
Record italiani (1)
               
100 rana M (24/7)
Fabio Scozzoli 59"83
  
Finali (2)
  
400 sl F (24/7)
Federica Pellegrini, oro in 4'01"97
     
4x100 sl M (24/7), quarta in 3'12"39
Luca Dotto (48”56), Marco Orsi (48"57), Michele Santucci (48"01) e Filippo Magnini (47"31)
          
Primati personali (3)
      
400 sl M (24/7)
Samuel Pizzetti 3'47"12
     
100 rana M (24/7)
Fabio Scozzoli 1'00"14 (senza costumone) in batteria
Fabio Scozzoli 59"83 (RI) in semifinale
     
Staffette qualificate alle Olimpiadi (1)
   
4x100 sl M con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci, Filippo Magnini




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