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Mondiali di Shanghai Fede e Fabio immensi

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Pellegrini vince i 200 sl in 1'55"58 ed entra nella leggenda. Heemskerk detonata dalle sue ambizioni. Scozzoli d'argento nei 50 rana col record italiano di 27"17. Si gonfia il medagliere degli Azzurri: 2 ori, 3 argenti, 2 bronzi

SHANGHAI
Ancora loro. Immensi. Federica Pellegrini e Fabio Scozzoli rendono memorabile la quarta giornata delle gare di nuoto alla 14esima edizione dei campionati mondiali, in svolgimento a Shanghai. La divina vince i 200 stile libero in 1'55"58, diventando la prima atleta della storia a vincere i 200 e 400 stile libero in due edizioni iridate consecutive. Scozzoli è dargento nei 50 rana con il record italiano di 27"17. Luca Dotto, esordiente ai Mondiali, giovedì parteciperà alla finale dei 100 stile libero col settimo tempo di ingresso di 48"44, eliminato Filippo Magnini per un errore in virata: è undicesimo in 48"50 con 4/100 di troppo. Il medagliere azzurro si gonfia: i 2 ori di Fede nei 400 e 200 stile libero; 3 argenti, i 2 di Scozzoli nei 100 e 50 rana e quello di Martina Grimaldi nella 10 chilometri; 2 bronzi, quelli di Tania Cagnotto dal trampolino 1 metro e di Alice Franco nella 25 chilomeri.  
 
FEDERICA PELLEGRINI NELLA LEGGENDA. Le mancava vincere i 200 e 400 stile libero in due campionati mondiali consecutivi per scrivere la storia del nuoto internazionale, per entrare nella leggenda. Lei non aveva dubbi. Noi sì. Eravamo preoccupati, per la prima volta dal 2008, da quando ha cominciato a vincere i 200 stile libero e non ha smesso più. Confidavamo nelle immense, sconfinate risorse di Federica Pellegrini, ma avevamo visto anche l'olandese Femke Heemskerk vincere le semifinali in 1'55"54 (26"90, 28"66, 29"71, 30"27), 88/100 in meno di Federica.
Caratteristiche da centista, bronzo ai recenti campionati europei di Budapest e oro con la staffetta olandese alle Olimpiadi di Pechino e qui, a Shanghai, Heemskerk spariglia le sicurezze di noi profani, ma non della divina. Perché i 200 stile libero sono la sua gara; ne conosce i segreti e le insidie; l'han fatta improvvisamente diventare una fuoriclasse con l'argento alle Olimpiadi di Atene 2004, piangere con l'argento ai Mondiali di Montreal 2005; le han regalato il primo di record mondiale della carriera nelle semifinali ai Mondiali di Melbourne 2007 chiusi col bronzo e aperto le porte dell'Olimpico a Pechino 2008; l'han resa campionessa del mondo a Roma 2009 e stavano per renderla leggenda a Shanghai.
Federica Pellegrini studia le semifinali con Philippe Lucas, traccia le linee guida, i passaggi, sa che non dovrà inseguire l'olandese perché rschierebbe di scoppiare, sa che dovrà avere pazienza, sa che è lei la numero uno, quella da battere, capace di vincere a Roma che con il record mondiale gommato di 1'52"98 che chissà quanti anni durerà; che detiene quello in tessuto in 1'55"45 (27"88, 29"28, 29"26, 29"03), oro agli Europei di Budapest quando era allenata dal tecnico federale Stefano Morini.
Scoccano le 18.32 locali. Il momento della verità. Federica appare concentrata e determinata all'ingresso da star in piscina. Lo sparo dà il via. Heemskerk passa al primo intermedio in testa in 26"63; Pellegrini è settima in 27"62. Ai 100 metri l'olandese è ancora prima in 55"61 (28"98) con l'azzurra che risale in quinta posizione in 57"04 (29"42). Ai 150 metri continua l'incedere di Heemskerk in 1'25"51 (29"90), ma Federica è terza a 67/100 (29"14) e mette le gambe. Sale, sempre di più, mentre l'olandese si pianta. A 20 metri dall'arrivo la supera e chiude in 1'55"58 con l'ultima vasca da 29"14. Heemskerk implode: settima in 1'57"63 con ultimi 50 da 32"12, quasi tre secondi in meno. Detonata dalle sue stesse ambizioni.
Dopo Federica Pellegrini ci sono l'australiana Kylie Palmer in 1'56"04 (27"58, 57"11, 1'26"64) e la francesce Camille Muffat, già bronzo nei 400, in 1'56"10 (27"63, 57"10, 1'26"38).
La divina compie un capolavaro e non lo nasconde. Sa di essere la più grande di tutti i tempi; non lo dice lei, ma la storia dei 200 e 400 stile libero. "Sono molto orgogliosa di essere la prima atleta ad aver vinto i 200 e 400 stile libero in due edizioni consecutive dei mondiali - racconta la 23enne veneziana di Spinea, tesserata per il CC Aniene, autrice del grande slam tra il 2008 e il 2010 e di sei record mondiali della distanza in vasca olimpica - Aver nuotato le semifinali nella stessa batteria di Femke è stato un bene; lei si è scoperta e io ho potuto studiarla e prepararmi alla sfida. Sapevo che sarebbe passata forte e che non avrei dovuto seguirla, così come sapevo che con una gara regolare l'avrei ripresa nell'ultima vasca. Alla fine mi ha visto arrivare ed ha spinto così tanto da esplodere. Sono contenta anche perché ho ricevuto una nuova conferma: è la prima volta che vinco una gara in rimonta, passando dal settimo al primo posto con un graduale miglioramento". Determinante l'apporto di Lucas. "Abbiamo lavorato bene. Mi ha trasmesso tranquillità, sicurezza e preparato bene, ma l'unico punto fermo del mio futuro sarà il centro federale di Verona". Come per i 400, anche i 200 stile libero meritano una dedica particolare. "Per quegli scapestrati della 4x100 stile libero che mi hanno invitato a fare le corna se avessi vinto. Promesso e fatto". La prossima gara di Pellegrini sarà la staffetta 4x200. "Preferisco la staffetta agli 800 stile libero. In molti pensano sia un errore, credono che potrei nuotare per il bronzo, ma io non la sento ancora mia come gara e preferisco mettermi in discussione con le mie compagne sapendo che possiamo staccare il pass olimpico". Ora anche donna squadra. "Federica è stata bravissima - racconta il tecnico Lucas - La nostra intesa è cresciuta giorno dopo giorno. Non è stato difficile allenarla. E' un'atleta che lavora duro e segue le indicazioni. Per rendere al top Federica deve sentirsi protetta, stimata e bisogna trasmetterle fiducia. Dal ritiro di Canton è sempre stata serena, distesa. Il suo stato d'animo ha certamente contribuito a farla esprimere al massimo. Sapevamo che sarebbe stata una gara molto difficile, non solo muscolare e di tecnica, ma anche molto tattica. Siamo stati bravi a prevedere come sarebbe andata e lei è stata straordinaria".
 
FABIO SCOZZOLI D'ARGENTO. D'argento in argento. Fabio Scozzoli ambiva al podio, pensava di giocarsi la medaglia di bronzo con il norvegese Alexander Dale Oen nei 50 rana. Le prime due posizioni sembravano off limits. Soprattutto alla luce dei risultati delle semifinali, con il primatista del mondo, nonché campione mondiale in carica e bronzo nei 100 come a Roma 2009, il sudafricano Cameron van der Burg, autore di 26"90, e il brasiliano vice campione del mondo Felipe Franca da Silva a 5/100.
Il campione forlivese - che compirà 23 anni il prossimo 3 agosto - partiva dal 27"37: quarto tempo e primato personale grazie a un 1/100 in meno di quanto segnato in occasione della conquista della medaglia d'oro europea ed era alle spalle del norvegese Alexander Dale Oen, campione mondiale dei 100, in 27"33.
Serviva una gara imperiosa per agganciare il podio e qualche errore di cui approfittare. Ma arrivare quarti o quinti era una possibilità molto realistica.
A volte però la realtà offre spettacoli superiori alle aspettative. Soprattutto se poni al servizio della perfezione professionalita, competenza e sacrificio. Questo è il segreto di Fabio Scozzoli, neo vice campione mondiale dei 50 in 27"17, 3/100 in meno del record italiano che Alessandro Terrin ha stabilito ai campionati mondiali di Roma 2009 con il costume gommato. Scozzoli scalza van der Burgh che scivola al terzo posto in 27"19. Diventa campione il brasiliano Silva in 27"01. Fuori dalle medaglie Dale Oen, superato anche dal primatista europeo, il tedesco Hendrik Feldwehr (27"41 contro 27"43). "Sapevo che potevo limare due decimi al personale, ci sono riuscito; poi gli errori di van der Burgh e Dale Oen mi hanno aiutato a conquistare l'argento. Questa medaglia è goduria pura", commenta l'azzurro di Esercito e Imolanuoto, allenato dal tecnico federale Tamas Gyertyanffy, già vice campione mondiale dei 100. "I 50 sono una gara alla quale sono particolarmente legato; mi hanno riservato il primo oro internazionale della carriera: agli Europei di Budapest. Per ricordare le emozioni dell'inno ho perfino tatuato sul polso il logo della manifestazione, ma so che è una gara di passaggio verso i 100. Null'altro". Cultura del lavoro e inclinazione al sacrificio. Solo così si possono ottenere risultati secondo il campione forlivese. "Stamattina ho lavorato sugli ultimi dettagli, come l'uscita dal tuffo. Dovevo essere perfetto e ci sono riuscito. I meriti della mia crescita, della mia condizione di atleta e delle mie capacità sono da attribuire a Tamas Gyertyanffy. L'allenatore è il 70-80% dell'atleta. Certo, non tutti rispondono alla stessa maniera, ma senza l'allenatore l'atleta non esiste. Questa medaglia è una piacevole sorpresa, anche perché preparo i 50 solo in funzione dei 100 olimpici. A Londra non manca molto e voglio puntare al top. Ciò non significa che riuscirò a confermare o migliorare i risultati del mondiale, ma mi preparerò con grandi ambizioni".
Obiettivo comune per Tamas Gyertyanffy: "Fabio mi emoziona sempre; in lui vedo la realizzazione del nostro lavoro. E' un grande atleta: serio, meticoloso, preparato. Tra noi c'è grande fiducia e voglia di crescere. C'è stato un attimo in cui ho pensato che potesse addirittura vincere la gara, ma va già bene così. Ora valuteremo gli errori commessi per migliorare ancora".
Prima dell'argento di Fabio Scozzoli, l'Italia era salita solo una volta suo podio iridato nei 50 rana, con la medaglia di bronzo a Fukuoka 2001 del due volte campione olimpico Domenico Fioravanti. Nessuno come lui.
 
LE SEMIFINALI DEI 100 STILE LIBERO. Tutti aspettavano Filippo Magnini, invece l'Italia in finale sarà rappresentata da Luca Dotto. Maledetta virata, maledetti quattro centesimi. Re Magno - campione mondiale a Montreal 2005 e Melbourne 2007 - perde l'occasione di tornare sul podio iridato per un errore banale, che ne compromette la progressione. Un peccato enorme se consideriamo lo straordinario stato di forma in cui verte il dominatore della distanza dal 2005 al 2007, prima dell'avvento dei costumoni che hanno agevolato la galleggiabilità dei fisici pesanti e costruiti.
Magnini, autore di uno straordinario 48"36 (23"80 ai 50 metri) in batteria - migliore prestazione nelle eliminatorie della carriera, nonché terzo tempo complessivo, decimo crono personale e secondo senza costume gommato - chiude in 48"50 (23"39), all'undicesimo posto. In finale invece c'è chi non ti aspetti dopo le eliminatorie concluse al 13esimo posto in 48"79 (23"40), ovvero Luca Dotto, il volto nuovo della velocità italiana, compagno di squadra di Re Magno (insieme a Michele Santucci, staffettista della 4x100 sl) alla Larus Nuoto, tesserato anche per la Forestale, ed allenato da Alessandro Mencarelli e dal tecnico federale Claudio Rossetto. Il 21enne di Tombolo è settimo in 48"44 (23"19), 14 centesimi in meno del personale stabilito agli assoluti di Riccione. In finale se la vedrà coi mostri sacri della velocità: l'australiano James Magnussen, 20 anni, unico sotto i 48" in 47"90 (23"08), seguito dallo statunitense Adrian Nathan (48"05, passaggio 22"58), dal francese William Meynard (48"25, 23"33), dal canadese Brent Hayden (48"30, 22"97) - campione mondiale ex aequo con Magnini nel 2007 - dal campione mondiale Cesar Cielo (48"34, 22"77), dall'olandese Sebastiaan Verschuren (48"41, 23"49) e dal francese Fabien Gilot (48"46, 22"77).
"Sono molto deluso per l'errore commesso in virata - asserisce Magnini - Sono arrivato lungo, ho cercato di recuperare la posizione nei primi metri successivi alla virata, ma ho perso intensità. E' un vero peccato, perché sto benissimo e in finale avrei potuto scendere sotto i 48 secondi, tempo con cui secondo me si va a podio. Comunque non sono deluso per l'andamento del campionato mondiale. Shanghai mi ha restituito ai vertici del nuoto. Magnini è tornato ed è pronto a sfidare tutti sui 100 e ad accrescere la staffetta". Molto soddisfatto Dotto che però sottolinea come "nuotare senza Pippo in finale mi dipiace molto, con lui al mio fianco mi sarei sentito molto più sicuro". "Ho ottenuto il personale e so che possono limare ulteriormente il mio tempo, magari avvicinare il 48"2. Comunque l'obiettivo era raggiungere la finale e migliorare. Sono riuscito in entrambe le cose. Domani mi divertirò e basta. Darò tutto e vedremo cosa succede. La finale dei 100 è piena di sorprese ed io non ho nulla da perdere. Scaricherò tutto. Se penso che fino a un paio d'anni fa vedevo la finale dei 100 stile libero in televisione e ora ci metto il naso dentro mi vengono i brividi".
 
RIEPILOGHI STATISTICI
  
Medagliere Italia (2 - 2 - 0)
    
400 sl (24/7)
Federica Pellegrini, oro in 4'01"97
 
100 rana (25/7)
Fabio Scozzoli, argento in 59"42 RI
    
50 rana (27/7)
Fabio Scozzoli, argento in 27"17 RI
 
200 sl (27/7)
Federica Pellegrini, oro in 1'55"58  
 
Record italiani (3)
                
100 rana M
Fabio Scozzoli 59"83 (24/7)
Fabio Scozzoli 59"42 (25/7)
    
50 rana M
Fabio Scozzoli 27"17 (27/7)
    
Finali (5)
     
400 sl F (24/7)
Federica Pellegrini, oro in 4'01"97
       
4x100 sl M (24/7), quarta in 3'12"39
Luca Dotto (48”56), Marco Orsi (48"57), Michele Santucci (48"01) e Filippo Magnini (47"31)
            
100 rana M (25/7)
Fabio Scozzoli, argento in 59"42 RI
    
200 sl F (27/7)
Federica Pellegrini, oro in 1'55"58
 
50 rana M (27/7)
Fabio Scozzoli, argento in 27"17 RI
 
Primati personali (7)
          
400 sl M
Samuel Pizzetti 3'47"12 in batteria (24/7)
        
100 rana M
Fabio Scozzoli 1'00"14 (senza costumone) in batteria (24/7)
Fabio Scozzoli 59"83 (RI) in semifinale (24/7)
Fabio Scozzoli 59"42 (RI), argento in finale (25/7)  
     
50 rana M
Fabio Scozzoli 27"37 in semifinale (26/7)
Fabio Scozzoli 27"17 (RI), argento in finale (27/7)
  
100 sl M
Luca Dotto 48"44 in semifinale (27/7)
     
Staffette qualificate alle Olimpiadi (1)
4x100 sl M con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci, Filippo Magnini
      
QUARTI POSTI ITALIA AI MONDIALI DI SHANGHAI (5)
       
NUOTO IN ACQUE LIBERE (3)
Rachele Bruni nella 5 Km
Nicola Bolzonello nella 5 Km
Luca Ferretti, Nicola Bolzonello e Rachele Bruni nel tam event
   
TUFFI (1)
Maria Marconi nel trampolino 1m
   
NUOTO (1)
Staffetta 4x100 stile libero maschile
con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini





F. Passariello e M. Cicerchia
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