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Euroindoor di Stettino Giornata storica

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Cade un altro tabù. Ferraioli, Buratto, Pellegrini e Letrari conquistano il bronzo e portano la staffetta 4x50 stile libero per la prima volta sul podio continentale col record italiano. Scozzoli terzo nei 100 rana dietro Dale Oen e Dugonjic

STETTINO
Erika Ferraioli, Erica Buratto, Federica Pellegrini e Laura Letrari firmano la storia, Fabio Scozzoli si conferma l'alter ego di Alexander Dale Oen con vista sulle Olimpiadi. La seconda giornata dei campionati europei di nuoto in vasca corta, in svolgimento a Stettino, riserva altre due medaglie di bronzo al nuoto italiano, conferme e soddisfazioni.
La staffetta 4x50 stile libero femminile compie la grande impresa, spinta sul podio dall'inserimento in squadra della divina Federica Pellegrini. L'Italia non era mai salita sul podio della specialità, piazzandosi per tre volte al quarto posto, l'ultima poco più di dodici mesi fa col primato nazionale di 1'38"88 alle spalle di Olanda (1'33"80),  Svezia (1'38"00) e Germania (1'38"06).
Rispetto a quel quarto posto cambiano due interpreti su quattro. Alla certezza Pellegrini e alla specialista della corta Laura Letrari sono affiancate (per le assenti Chiara Masini Luccetti ed Elena Gemo) Erika Ferraioli ed Erica Buratto, protagoniste in precedenza rispettivamente della finale dei 100 stile libero e delle semifinali dei 100 misti insieme a Letrari. La finale è un crescendo di emozioni. Ferraioli apre in 24"80 e dà il cambio al quarto posto a Buratto, che si mangia la svedese Granlund con una frazione da 24"38 e cede a Pellegrini il terzo posto. L'olimpionica lascia il blocco in 7/100 - il cambio più veloce dell'intera finale - e in 24"57 raggiunge il secondo posto superando la danese Soerensen. Letrari prova ad amministrare i 47/100 di vantaggio su Ottesen, ma la frazione della danese è la più veloce di tutte: 23"41 contro 24"37 che comunque basta per firmare il record italiano di 1'38"12 (precedente 1'38"88 per il quarto posto agli Europei "gommati" di Rijeka con Di Pietro, Letrari, Gemo e Pellegrini) e conquistare una storica medaglia di bronzo con l'Olanda tenuta a 64 centesimi! Oro alla Germania di Britta Steffen in 1'37"29; argento alla Danimarca in 1'37"63. Infranto un altro tabù.
Per la leggendaria Pellegrini, dominatrice dei 200 e 400 stile libero, distanza in cui sarà impegnata sabato, è una medaglia che sa di novità e di velocità, e che sottolinea quanto abbia maturato nel tempo il ruolo di capitano della squadra femminile che proverà a spingere il più in alto possibile nelle staffette olimpiche. "Sono contenta - afferma - Gareggiare per la squadra è sempre qualcosa di speciale. Conquistare la medaglia, peraltro per la prima volta in questa specialità, mi dà una spinta enorme per i 400 di sabato".
Ma il pomeriggio si era aperto con un'altra medaglia per l'Italia nei 100 rana. Nell'occasione, però, con un colore diverso degli ori conquistati dal biolimpionico Domenico Fioravanti, che vinse a Valencia nel 2000 in 58"89, e da Fabio Scozzoli, primo a Eindhoven 2010 in 57"78. Questa volta il "robottino" azzurro si ferma sul 57"30 (26"75 ai 50), a un centesimo dall'argento del sorprendente sloveno Damir Dugonjic (57"29, 26"88 ai 50), e a 25/100 dal norvegese Alexander Dale Oen, primo in 57"05 (26"82 ai 50). Si tratta comunque di un messaggio chiaro, che continua a rimbombare nell'universo natatorio internazionale a otto mesi dall'Olimpiade di Londra. Lì Scozzoli proverà a compiere l'impresa, passando dall'argento mondiale di Shanghai al gradino più alto del podio nella manifestazione che scrive la storia. Proverà a diventare memorabile. Del resto da 18 mesi il 23enne forlivese tesserato per l'Imolanuoto ed allenato dal tecnico federale Tamas Gyertyanffy continua a crescere. Prima si è preso l'oro nei 50 e il bronzo nei 100 agli europei di Budapest, poi l'oro nei 100, il bronzo nei 50 e l'argento con la staffetta 4x50 mista agli europei in corta di Eindhoven, quindi l'argento nei 100 rana ai mondiali cinesi. Tutto ciò strappando i record italiani in vasca lunga e corta al campione europeo Alessandro Terrin nei 50 in 27"17 e 26"11, peraltro primato europeo, e nei 100 alla leggenda Fioravanti con il limite di 1'00"41 poi abbassato sino al 59"42 (diventando poi l'unico italiano sotto al muro del minuto), e a Edoardo Giorgetti sino ai 57"01 gommato e 57"13 in tessuto. Una progressione cronometrica costante, che fonda sull'impegno, la costanza e l'affiatamento col mentore Gyertyanffy, a cui attribuisce meriti e infonde orgoglio: "senza di lui il nuotatore Scozzoli non esisterebbe". Alla viglia della finale Scozzoli aveva espresso timore per la prestazione del norvegese Alexander Dale Oen, campione mondiale e vice campione olimpico, bronzo a Helsinki 2006 e autore del quinto tempo delle semifinali: "si è risparmiato, ne sono certo". Aveva ragione: per batterlo avrebbe dovuto abbassare il personale e sfiorare il record assoluto. Non ci è riuscito perché ha perso l'assetto giusto nel finale, in fase di spinta massima. Fino agli 80 metri aveva nuotato bene, poi ha cercato di attaccare e si è scomposto quel tanto che basta per compromettere la fluidità. "Sono i dettagli che fanno la differenza", l'ha sempre ripetuto e siamo certi che lavorerà su quelli per battere dopo il sudafricano Cameron Van der Burg e il giapponese Kosuke Kitajima, anche Dale Oen, come afferma nelle dichiarazioni post gara: "Il livello di questa finale è stato molto alto. Dale Oen è un grande campione con tanta esperienza. L'obiettivo è batterlo. Sono comunque soddisfatto di come ho nuotato e della medaglia, anche se non fa mai piacere perdere".
Nelle altre finali individuali merita un plauso particolare Ilaria Bianchi. La bolognese di Castel San Pietro Terme, 22anni il prossimo 6 gennaio ed allenata da Daniela Dall'Olio per Fiamme Azzurre e Azzurra '91, si è presentata agli europei coi personali nei 50 farfalla di 26"61 col costume gommato e di 26"68 con quello in tessuto. In batteria li ha abbassati con il tempo di 26"37, in semifinale ha sottratto ancora qualcosa sino al 26"26. In finale ha toccato in 26"15 che rappresenta il record italiano con costume in tessuto (precedente 26"22 di Elena Gemo il 19 agosto 2010 agli assoluti di Ostia) e il miglior crono mai nuotato da un'italiana in questa competizione. Il sesto posto vale quasi una medaglia, lontana 19/100 e al collo della bielorussa Khakhlova (25"96), alle spalle della estone Aljand (25"51) e della danese Ottesen, autrice del record dei campionati in 24"92. Chissà se a questo punto Bianchi, campionessa mondiale giovanile dei 100 e vice nei 50 nel 2006, decida di reinserire anche i 50 nella preparazione in vasca lunga. Magari in vista degli europei di Anversa e nella stagione post olimpica. Brava anche Elena Di Liddo, vice campionessa olimpica giovanile nei 50 farfalla, nona in 26"52, vicina al personale di 26"40.
Buona prova di Federico Turrini nei 400 misti. Il 24enne livornese, tesserato per Esercito e Nuoto Livorno ed allenato da Corrado Rosso, tocca in 4'07"17 (57"81, 1'59"90, 3'10"09), lontano dal personale di 4'05"24 che gli ha consentito di conquistare il bronzo a Eindhoven l'anno scorso, ma che non sarebbe bastato per raggiungere il podio chiuso dall'israeliano Gal Nevo in 4'04"49, di bronzo anche nei 200. Sul gradino più alto l'ungherese Laszlo Cseh, che firma la doppietta coi 200 in 4'01"68, seguito dal connazionale David Verraszto in 4'03"03. Ottima, comunque, la risposta di Turrini al deludente 1'57"65 per l'ottavo posto nei 200 misti.
Confortante prestazione pure di Arianna Barbieri nella finale dei 100 dorso. La 21enne padovana, nata come il vice campione del mondo Luca Dotto a Camposampiero, sfrutta il ripescaggio dall'11esimo posto delle semifinali, che l'avevano esclusa per un centesimo, e si piazza settima in 59"10, a 13/100 dal suo personale. L'azzurra del NC Azzurra '91, allenata da Fabrizio Bastelli, è alla prima manifestazione internazionale della carriera: un pregevole debutto alle spalle dell'ucraina Daryna Zevina che si conferma campionessa in 56"96. Non riesce a migliorare il limite personale Mirco Di Tora nella finale dei 50 dorso. Ci ha provato ieri qualificando e lanciando la staffetta campione d'Europa, poi in tutti e tre i turni della gara individuale. Si è sempre avvicinato all'obiettivo, ma senza abbattere il 23"93: 24"48 in batteria, 23"98 in semifinale, 24"07 in finale; 24"04 nelle batterie della staffetta, 23"99 in finale. Il 25enne ferrarese di Fiamme Oro Roma e Azzurra '91, allenato da Fabrizio Bastelli, chiude al decimo posto, nella quarta finale della specialità consecutiva e col miglior riscontro cronometrico di sempre (sesto nel 2008 e nel 2009, settimo nel 2010), malgrado un leggero infortunio al piede destro. Il podio era comunque irraggiungibile, col terzo posto del bielorusso Pavel Sankovich in 23"64. Oro allo spagnolo Aschwin Wildeboer Faber in 23"43, 14/100 meglio dello svizzero Fiori Lang, argento in 23"57.
Non si poteva chiedere di più, invece, ad Erika Ferraioli, 25enne romana di Esercito e Forum Sport Center, seguita da Carlo Capotosti, che già giovedì aveva compiuto l'impresa di qualificarsi alla finale dei 100 stile libero. La primatista italiana in 53"58 non va oltre il decimo posto, ma con il miglior tempo mai nuotato da un'italiana in questa finale: 54"05 (25"98 ai 50), meglio del 54"25 di Federica Pellegrini per il quinto posto del 2004, che resta il miglior piazzamento di sempre. Vince la tedesca Britta Steffen in 51"94, che raggiunge il compagno Paul Biedermann sul trono d'Europa.
Al di sotto delle aspettative le azzurre nella serie veloce degli 800 stile libero. Martina Rita Caramignoli - 20enne reatina dell'Aurelia Nuoto Unicusano allenata da Riccardo Pontani - si piazza al settimo posto in 8'26"54 (4'12"60 ai 400), molto lontana dal personale di 8'21"66; ancora peggio Martina De Memme - 20enne livornese allenata da Corrado Rosso e tesserato per il Nuoto Livorno e per l'Esercito - che chiude al decimo posto in 8'28"81 (4'09"91 ai 400, personale di 8'19"97). Oro a Lotte Friis - alla quinta medaglia nella specialità e al terzo successo - con il record mondiale in tessuto di 8'07"53 (4'01"10 al passaggio di metà gara). La danese sabato sarà in gara nei 400 con Federica Pellegrini.
Raggiungono le finali di sabato Luca Dotto, col miglior tempo nei 100 stile libero in 46"95, seguito da Andrea Rolla, sesto in 47"97; Laura Letrari ed Erica Buratto col quinto e ottavo crono dei 100 misti in 1'00"51 e personale di 1'00"97. Poche ore e si torna in vasca ancora con tanta Italia. 
 
RECORD ITALIANI (3)
 
50 rana F (8/12)
Lisa Fissneider 30"82 record italiano in tessuto, in finale
 
50 farfalla F (9/12)
Ilaria Bianchi 26"15 record italiano in tessuto, in finale 
 
4x50 sl F (9/12), in finale
Italia 1'38"12
Erika Ferraioli 24"80, Erica Buratto 24"38, Federica Pellegrini 24"57, Laura Letrari 24"37
 
PRIMATI PERSONALI (19)
    
50 sl M
Rolla =21"68 in batteria
  
200 dorso M
Milli 1'54"34 in batteria
  
100 farfalla M
Iacobone 53"05 col costume in tessuto, in batteria
Pavone 53"24 in batteria
   
100 rana M
Pesce 59"21 in batteria
Pesce 59"11 in semifinale
   
400 sl M
Di Giorgio 3'43"76 col costume in tessuto, in batteria
Detti 3'45"54 in batteria
    
50 rana F
Fissneider 30"82 record italiano in tessuto, in finale
    
50 farfalla F
Bianchi 26"37 con costume sia in tessuto sia gommato, in batteria
Bianchi 26"26 in semifinale
Bianchi 26"15 record italiano in tessuto, in finale
      
400 misti M
Cuoghi 4'13"11 in batteria
Dioli 4'13"22 in batteria
 
100 misti F
Buratto 1'01"32 con costume sia in tessuto sia gommato, in batteria
Buratto 1'00"97, in semifinale
  
100 sl M
Rolla 47"92 in batteria
 
MEDAGLIE ITALIA (1 oro, 3 bronzi)
  
ORO (1)
4x50 mista M (8/12)
Italia 1'33"18
Mirco Di Tora 23"99, Fabio Scozzoli 25"99, Paolo Facchinelli 23"02, Marco Orsi 20"18
  
BRONZO (3)
50 sl M (8/12)
Marco Orsi 21"01
  
100 rana M (9/12)
Fabio Scozzoli 57"30
  
4x50 sl F (9/12)
Italia 1'38"12 RI
Erika Ferraioli 24"80, Erica Buratto 24"38, Federica Pellegrini 24"57, Laura Letrari 24"37
 
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