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49° Settecolli Herbalife Corsie olimpiche

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Luca Marin in 4'12"04 e Stefania Pirozzi in 4'40"88 conquistano il pass per i Giochi di Londra nei 400 misti. Magnini è d'oro nei 200 stile libero. Altre 7 medaglie per l'Italia che si aggiungono alle 5 della prima giornata

ROMA
Ai campionati europei di Debrecen si sentivano in forma, competitivi, pronti per infrangere il tempo limite olimpico dei 400 misti che invece è rimasto lontano. Un velo di sconforto ne ha accompagnato il rientro in sede, ma senza prendere il sopravvento. Perché sapevano di avere un altro colpo in canna. L'ultima possibilità: il 49esimo Trofeo Settecolli Herbalife allo Stadio del Nuoto, a Roma, con corsie di epici last minutes. Un quadriennio in una gara, che Luca Marin e Stefania Pirozzi hanno trasformato in un'esaltante rincorsa verso le porte delle Olimpiadi di Londra, finalmente spalancate. Entrambi conquistano il pass per i Giochi di Londra. Luca Marin vincendo in 4'12"04, record della manifestazione con passaggi da 59"15, 2'02"27, 3'13"41; Stefania Pirozzi col secondo posto tra le giapponesi Miyu Otsuka (4'38"73) e Izumi Kato (4'41"82) in 4'40"88 con passaggi da 1'03"50, 2'13"98, 3'37"51. Tempi limite di 4'14"52 e 4'41"23 sbriciolati. Marin - autore di 4'15"69 al meeting di Barcellona pochi giorni fa - nuota il quarto tempo della carriera dopo il 4'09"88 dei Mondiali di Melbourne 2007, il 4'10"22 gommato delle Olimpiadi di Pechino 2008 e il 4'11"67 dei Mondiali di Montreal 2005. Un salto all'indietro di stagioni, durante le quali conquistò un argento e un bronzo iridato e due argenti e un bronzo continentale, oltre a un argento mondiale e un oro e due argenti europei indoor. Un salto all'indietro con finestra sulla terza Olimpiade della carriera con il sesto tempo mondiale stagionale e primo europeo, avanti all'ungherese Laszlo Cseh.  “La gara è andata per il meglio - sorride soddisfatto Luca Marin - sinceramente arrivando a rana ero stanco. Ci ho messo la testa. Non sto tanto bene fisicamente, ma non si è visto. E’ da tanto che non nuoto così. Sono proprio contento e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino, che mi hanno sostenuto, aiutato e che hanno creduto in me anche quando sembrava che tutto dovesse andare storto. Ringrazio la Federazione e la mia società, il Circolo Canottieri Aniene, ringrazio il mio tecnico Massimo Meloni, al quale dedico questo successo, i  tecnici federali e agli amici. Io ci credevo e loro con me. Ce l’ho fatta ad arrivare ai Giochi Olimpici e adesso a Londra ci proverò”. Luca Marin è stato premiato da Rossana Ciuffetti, Direttore Sport e Preparazione Olimpica del CONI. Con lui è stato premiato anche Federico Turrini, che nella stessa gara si è classificato terzo posto in 4'16"18.
Per Stefania Pirozzi, autrice di ammalianti 4'42"68 agli Assoluti di Riccione e 4'43"72 agli Europei di Debrecen, è la prima Olimpiade della carriera a 18 anni, la maturità in settimana e il Settecolli nel destino. Già lo scorso anno, infatti, proprio a Roma la promettente mistista - che vive a Benevento e si allena a Napoli seguita dal Raffaele Avagnano, coadiuvato da Davide Rummolo - aveva colto l'ultima possibilità per qualificarsi ai Mondiali di Shanghai e c'era riuscita col personale di 4'40"88. “Seconda! Che gioia, quasi mi metto a piangere anche questa volta - commenta Stefania Pirozzi - Sono partita per divertirmi, senza pensare al tempo. Non ho fatto nulla di particolare per raggiungere questo risultato e questa è la cosa più bella e divertente. Le mie unghie tutte colorate? Rispecchiano il mio carattere. Il mio desiderio più grande? E’ quello di andare in finale a Londra. Devo ammettere che adesso mi sento più pronta e matura rispetto alle stagioni precedenti. A dorso ho fatto una buona frazione, a rana c'è qualcosa da rivedere. A chi la dedico? Forse a me stessa. Ho fatto tante rinunce per arrivare fino a qui”.
Le seconda giornata del Trofeo Settecolli Herbalife non porta solo le firme dei mististi olimpici Marin-Pirozzi, ma anche i sorrisi pieni di Elena Gemo e Filippo Magnini. La dorsista si piazza terza nei 100 col personale di 1'00"75 (30"79), a 13/100 dal limite olimpico ma soprattutto al secondo posto del ranking stagionale italiano della specialità, con un centesimo di vantaggio su Carlotta Zofkova, autrice di 1'00"76 nelle batterie agli Europei e poi incapace di migliorarsi. Avanti all'azzurra - vincitrice di 40 titoli assoluti, ma mai alle Olimpiadi - la giapponese Aya Terakawa col record della manifestazione in 59"42 e la russa Anastasia Zueva in 1'00"35. “Me lo sentivo che quest'anno avrei avuto una soddisfazione - dice quasi commossa Elena Gemo - e alla fine eccola, è arrivata al trofeo Settecolli, al quale tengo in maniera particolare. Forse non riesco a esprimerlo per tanti motivi, ma provo un senso di gioia e soddisfazione”.
Filippo Magnini - neo campione europeo dei 100 e autore della straordinaria doppietta iridata tra Montreal 2005 e Melbourne 2007 - vince i 200 stile libero in 1'48"02 (52"64 ai 100), miglior tempo dall'aprile 2009. Alle sue spalle Marco Belotti, secondo in 1'48"09 (53"26) col primato personale col costume in tessuto. “Sono contento - dice Filippo Magnini - e il tempo è molto buono. In una gara che all’inizio pensavo di non fare sono andato benissimo. Dalla corsia esterna (la due di dieci con finali a otto, ndr), non riuscivo a vedere gli avversari, ma sentivo il pubblico che mi sosteneva e mi incitava. Sono un po’ stanco, mi sembra normale, anche perché dopo gli Europei ci siamo allenati duramente, com'è avvenuto anche nell'ultimo collegiale al Centro Federale di Ostia. Ma quando vinci si dimentica la fatica. Si è trattato di un ottimo test in vista dei 100 stile libero di sabato. Dedico la vittoria ad Emiliano Brembilla, forse alla fine della carriera. Ho nuotato con le sue bracciate nella testa; questa mattina ero al suo fianco in batteria". Filippo Magnini è stato premiato dal Presidente Paolo Barelli.
Nelle altre spettacolari finali, record della manifestazione dell'olandese Ranomi Kromowidjojo, primatista stagionale nei 100 stile libero in 52"75, con il tempo di 53"09 e oltre un secondo di vantaggio sulle svedesi Sarah Sjoestroem (54"30, al secondo posto del ranking stagionale con 53"29) e Therese Alshammar (54"45) - fuori dal podio l'olandese Femke Heemskerk in 54"53.
“Ho alle spalle tanto lavoro e allenamenti - spiega la Kromowidjojo - non è un segreto. Questa è la mia ultima competizione prima dell’Olimpiade di Londra. Dopo il Settecolli di Roma andrò un periodo in Sardegna, poi tornerò in Olanda e poi finalmente partirò per Londra”. “Mi rendo conto che l'olandese va forte - aggiunge Sjoestrom - e che devo lavorare duro in vista di Londra”.
Successi anche del sudafricano Chad Le Clos e della svedese Martina Granstroem nei 200 farfalla in 1'55"87 (in linea con l'1'55"30 per il quinto tempo stagionale) e 2'08"85; e del giapponese Ryosuke Irie nei 100 dorso in 53"71 (best 2012 52"91) avanti al campione mondiale, il francese Camille Lacourt in ritardo di 6/100 e lontano dal primato stagionale di 52"75. “Sono in un momento di carico e non ho sentito per niente la fatica - afferma il campione del mondo - Questa è una mia qualità: sopportare il lavoro pesante. Mi sento molto bene”. "Si può fare meglio - prosegue Chad Le Clos - pensando ai Giochi Olimpici. Per me è davvero un piacere essere a Roma, per diversi motivi. Perché sono cattolico e questa è la città del Papa, perché amo il calcio italiano e anche perché a Roma Muhammad Ali ha fatto le Olimpiadi del 1960 ed io sono un suo fan”. 
Nei 200 farfalla, sul podio anche un imbronciato Francesco Pavone, che in 1'57"71 non avvicina l'1'57"05 di Debrecen. “Non posso certo dire di essere contento - ammette l'azzurro - speravo di fare un po’ meglio. Sto sentendo la fatica degli ultimi appuntamenti, dagli Assoluti a Riccione fino agli Europei a Debrecen. Devo dare qualcosa di più”.