Il 21 settembre 1988 Stefano Battistelli conquista la medaglia di bronzo nei 400 misti con il tempo di 4'18"01 alle Olimpiadi di Seoul alle spalle dell'imbattibile ungherese Tamas Darnyi, che vince col record mondiale di 4'14"75, e allo statunitense David Wharton, secondo in 4'17"36. Il nuoto italiano maschile non aveva mai conquistato una medaglia olimpica. Bibi infrange quel tabù, tornando sul podio a cinque cerchi anche quattro anni dopo a Barcellona col bronzo nei 200 dorso.
Nuotatore polivalente, tecnico e determinato, non era dotato di un fisico possente, ma di grande acquaticità che lo rendevano leggero e penetrante.
In carriera conquista anche 4 medaglie mondiali di cui tre individuali con l'argento nei 1500 stile libero a Madrid 1986 e a Perth 1991 l'argento nei 200 dorso e il bronzo nei 400 misti; 5 medaglie europee col successo individuale nei 200 dorso a Bonn 1989 dove si prende anche il bronzo nei 400 misti, 7 ai Giochi del Mediterraneo, 23 individuali e 8 in staffetta ai campionati italiani.
Battistelli, romano nato il 6 marzo 1970, è rimasto per tutti un'icona del nuoto italiano e le sue imprese sono state esempio, vanto e motivo di emulazione per le generazioni successive che hanno firmato la storia dei successi azzurri dai Giochi di Sydney 2000 in avanti.
Tuttora in piscina, raramente col costumino da master, quotidianamente in veste da dirigente, Battistelli è il direttore del centro federale di Pietralata, a Roma, e proprio oggi festeggia il 19esimo compleanno del figlio Emanuele.
Quando una data è scolpita nel destino.
Doppi auguri da tutta la famiglia della Federazione Italiana Nuoto.