La notte italiana è di bronzo. Alle 3.51 un giovane e sfrontato talento lombardo scuote il Tokyo Aquatics Centre, per un bronzo che piace tantissimo per coraggio ed incoscienza. Federico Burdisso tira fuori dal cilindro un altro colpo di teatro dei suoi e si prende una strepitosa medaglia nei 200 farfalla, superato solo dall'ungherese campione del mondo e d'Europa e primatista mondiale Kristof Milak imprendibile oro in 1'51''25 e dal giapponese Tomoru Honda in 1'53''73. Il primatista italiano (1'54''28) - allenato da Simone Palombi, quarto ai Mondiali di Gwangju e vice campione europeo in carica - tocca in 1'54''45, dopo essere passato secondo ai 50 in 53''42, e resistendo al ritorno negli ultimi venticinque metri dell'ungherese Tamas Kenderesi quarto in 1'54''52. Fuori dal podio, quinto in 1'54''93, anche il sudafricano Chad Le Clos, che ha battuto Michael Phelps alle Olimpiadi di Londra 2012 nei 200 farfalla gara in cui il fenomeno statunitense ha disputato cinque finali olimpiche consecutive con 4 ori e proprio quell'argento. Alla fine Federico si lascia andare alle emozioni, lui che in genere prende tutto con aplomb british e freddezza glaciale. "Non so neanche cosa dire. Mi sono divertito molto in finale, nonostante il tempo non sia dei migliori ma in queste finali non conta - racconta Burdisso, tesserato per Esercito e Aurelia Nuoto - L'argento era nelle mie corde, ma va benissimo così. Ancora devo realizzare quello che ho combinato. Mi ricordo quando tre anni fa alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires, arrivai terzo dietro lo stesso giapponese e sono contento di essere arrivato qua ed essermi guadagnato la medaglia Ho accumulato molto stress in questo periodo. Adesso posso concentrarmi con più fiducia sui 100 e la 4x100 mista" prosegue il talento lombardo che ha studiato per due anni a Mount Kelly in Inghilterra e poi si è trasferito a Chicago (Stati Uniti) presso la Northwestern University, da cui è rientrato a causa della pandemia, ma il suo obiettivo è tornarci il prima possibile per proseguire nel suo percoro di studi in Matematica e Statistica. "Da sempre nuoto di giorno, studio di notte” conclude Burdisso che ha un fratello, Alessandro, che nuota come lui e che lo sta seguendo anche nel suo percorso didattico internazionale. Con questa medaglia l’Italia colma il gap della farfalla: mai un azzurro era salito sul podio olimpico nella specialità.
GRAZIE DI TUTTO FEDE. Un’ultima finale, nuotata col sorriso bracciata dopo bracciata. Lunga 20 anni condensati in 1’55’’91 e poi il tocco. The end. Seppure lo show continuerà, con la ISL a Napoli, e poi un libro, un docufilm, col golden buzzer di Italia’s got talent e magari nella commissione atleti del CIO per cui è candidata. Intanto standing ovation. Dall’Italia ma anche a Tokyo, dove tutte le attenzioni sono rivolte a lei che si presta a foto, abbracci con le avversarie, selfie e interviste world wide; a lei che ha portato il nuoto e lo sport italiano in un’altra dimensione, fatta di tante pagine indimenticabili come gli undici record del mondo, le otto medaglie iridate consecutive e il primato delle cinque finali ai Giochi nella stessa specialità i suoi 200 stile libero. L’ultimo show olimpico Federica Pellegrini lo chiude al settimo posto. Sul podio coloro che proveranno a prendersi il suo regno. Vince l'australiana Ariarne Titmus, già d'oro nei 400, in 1'53''50; l'argento è dell'atleta di Hong Kong Siobhan Bernadette Haughey in 1'53''92 (record asiatico) e il bronzo della canadese Penny Oleksiak 1'54''70. Fuori dal podio anche la statunitense Kathleen Ledecky, campionessa olimpica del 2016 e già a 5 ori ai Giochi e 15 mondiali, quinta in 1'55''21. Ma alla fine i riflettori e i microfoni sono tutti rivolti verso la Divina che non riesce a trattenere la commozione perchè davanti a lei passano anni di un viaggio indimenticabile. "Me la sono goduta dall'inizio alla fine. Anni e anni di bracciate. Sono contenta anche del tempo, di essere scesa sotto l'1'56. E' stato il mio ultimo 200 a livello internazionale ed è giusto così" dichiara con un sorriso che maschera le lacrime la 32enne di Spinea, 33 il 5 agosto, tesserata col il CC Aniene ed allenata da Matteo Giunta al centro federale di Verona che porta il nome del mentore del nuoto italiano e suo allenatore "Alberto Castagnetti" scomparso nell'autunno del 2009.
Nella sua lunga carriera - che l'ha vista olimpionica a Pechino 2008, nonché argento ai Giochi ad appena 16 anni e 12 giorni ad Atene 2004 e portabandiera a Rio de Janeiro 2016, quattro volte campionessa mondiale nel decennio dal 2009 al 2019 nei 200 stile libero ed unica ad averne conquistato la medaglia iridata in otto edizioni consecutive - di emozioni ne ha vissute tante e sempre condivise con il suo pubblico, ma questa le condensa tutte. "Oggi è andata così, lo sapevo. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno tifato in questi anni; coloro che si sono svegliati questa notte, la mia famiglia e il mio staff". E la voce della vincitrice di tutto questa volta si rompe dal pianto. "Lascio una squadra ultra competitiva e in Italia ci sarà un bel nuoto nei prossimi anni".
1500 STILE LIBERO CHE NON T'ASPETTI. Il cuore non basta ma è un piccolo passaggio a vuoto che le servirà per crescere ancora, perché il futuro non può che essere ancora dalla sua parte. Simona Quadarella chiude al quinto posto la finale dei 1500 stile libero. La campionessa del mondo e primatista italiana (15'40"89 a Gwangju) - allenata da Christian Minotti, bicampionessa europea - non va oltre il 15'53''97, dopo esser passata seconda ai 900 metri (9'24''22) e terza ai 1000 (10'27''79); poi l'inaspettato cedimento con la nuotata che si è fatta pesante, favorendo il ritorno delle avversarie. L'oro, che sa di rivincità dopo il quinto posto nei 200 e l'argento nei 400, è della statunitense Kathleen Ledecky con la seconda prestazione mondiale dell'anno in 15'37''34; con lei sul podio la compagna di squadra Erica Sullivan seconda in 15'41''41 e la tedesca Sarah Kohler bronzo in 15'42''91."C'ho provato fino a 900, 1000 metri poi ad un certo punto non ho avuto più energie. Non voglio cercare scuse, ma un po' sono stata sfortunata, per la gastroenterite che mi ha colpita due settimane, facendomi perdere tre chili - spiega in lacrime Simona, tesserata per CC Aniene - In un momento d'avvicinamento avere un problema del genere non è facile da superare fisicamente e psicologicamente. I miracoli non posso farli. Mi dispiace per me, per chi si è svegliato per seguirmi: ho dato il massimo". Ma la regina del mezzofondo europeo prova a mettere da parte rabbia e delusione, per lasciare spazio alla voglia di rivincita: "Negli 800 sicuramente cercherò il riscatto. Non so cosa potrà venire fuori, non prometto nulla ma darò tutto quello che ho. Christian (Minotti ndr) mi ha detto che non mi posso rimproverare nulla, che ho un'altra gara da fare e che la prossima olimpiade non è troppo lontana".
4X200 SENZA RIMPIANTI. Una magnifica 4x200 stile libero è quinta a un secondo e mezzo dal gradino più basso del podio. Stefano Ballo (col personale di 1'45''77), Matteo Ciampi (1'45''88), Filippo Megli (1'45''33) e Stefano Di Cola (1'46''26) nuotano con il cuore e chiudono in 7'03''24, non troppo lontani dal record italiano di 7'02''01 siglato a Gwangju per il quarto posto iridato a tre centesimi dagli olimpinici Stati Uniti che questa volta finiscono fuori dalla zona medaglie. Domina la Gran Bretagna trascinata in apertura e chiusura dai protagonisti della prova individuale, dall'oro Tom Dean (1'45''72) e dall'argento Duncan Scott (chiusura imperiosa in 1'43''45), con nel mezzo James Guy (1'44"40) e Matthew Richards (1'45"01), per il record europeo sul 6'58''58; staccate di oltre tre secondi la Russia, argento in 7'01''81, e l'Australia campione del mondo, bronzo in 7'01''84. Zero rimpianti e tanti margini per la staffetta coordinata dal tecnico federale Stefano Franceschi che prosegue il cammino di crescita iniziato con il bronzo agli europei di Glasgow 2018, proseguito con il quarto posto iridato in Corea del Sud nel 2019 e il terzo posto agli europei di Budapest lo scorso maggio. Orgoglioso il primatista italiano Filippo Megli (Carabinieri / RN Florentia): "Abbiamo dato tutto. Non c'è stata la soddisfazione della medaglia, ma di più non potevamo fare. Il nostro percorso continua come gruppo e singoli. Non abbiamo paura di come si è mosso il movimento dei 200 stile libero nel mondo, perché possiamo seguirlo senza problemi. Personalmente sono contento di essere tornato a nuotare sui miei tempi". "Siamo comunque soddisfatti del quinto posto - prosegue Ciampi, tesserato per Esercito e Livorno Acquatics - Obiettivamente per il podio dovevamo sperare nel passo falso di quelli davanti a noi". Concludono all'unisono Stefano Ballo (Esercito / Time Limit) e Stefano Di Cola (Marina Militare / CC Aniene): "Abbiamo poco da recriminare. La medaglia era un sogno, ma abbiamo tutto per poter crescere e farci trovare pronti per i Giochi di Parigi. Siamo al livello delle nazioni più forti".
MIRESSI RAZZO. Un siluro azzurro brilla nella serata giapponese e illumina la notte italiana, dirigendosi verso l’atto conclusivo della gara regina. Un super Alessandro Miressi si prende la finale dei 100 stile con il terzo tempo. Il 22enne di Torino - allenato da Antonio Satta, già campione europeo e argento in carica e vice campione olimpico con la 4x100 - nuota in 47''52 (22''81) che vale la seconda prestazione personale di sempre ad appena sette centesimi dal suo record italiano di 47''45. Davanti a lui ci sono altri due califfi stratosferici: il campione europeo russo Kliment Kolesnikov che stampa il record europeo in 47''11 e il campione mondiale statunitense dal 2017 Caeleb Dressel in 47''23. Eliminato uno stanco Thomas Ceccon (Fiamme Oro/Leosport), altro alfiere della staffetta veloce e quarto con record italiano nei 100 dorso, dodicesimo in 48''05. Dentro l'olimpionico australiano Kyle Chalmers, sesto in 47"80 e il 16enne astro nascente rumeno David Popovici, quinto in 47"72. Al record asiatico Sunwoo Hwang, quarto in 47"56.
"Sono un po' acciaccato - spiega il gigante piemontese, dall'alto dei suo 2.02 metri, tesserato per Fiamme Oro e CN Torino - Negli ultimi metri mi sono scomposto per stare vicino a Dressel. Devo rimanere concentrato per la finale e non farmi condizionare dall'americano come accaduto già in due occasioni altrimenti cambio frequenza, mi accorcio e mi accartoccio: se va tutto liscio posso giocarmi una medaglia".
Una famiglia di sportivi quella del velocistà piemontese, che nel tempo libero ama disputare partitelle a basket con gli amici (è tifoso dei Los Angeles Clippers) e che dicono sia anche un ottimo calciatore (da bambino era difensore nel Moncalieri); il padre Elio giocava a baseball, la madre Piera è stata nazionale di softball e la cugina Clara Gian Pron olimpica nella canoa slalom a Londra 2012.
Così gli azzurri nelle semifinali e FINALI della 4^ giornata
Mercoledì 28 luglio
semi 100 stile libero mas
RI 47"45 di Alessandro Miressi del 19/05/2021 a Budapest
1. Kliment Kolesnikov (Rus) 47''11 ER
3. Alessandro Miressi 47''52 qualificato alla finale
12. Thomas Ceccon 48''05 eliminato
200 stile libero fem / FINALE
RM-RE-RI 1'52"98 di Federica Pellegrini del 29/07/2009 a Roma
Migliore prestazione in tessuto 1'54"55 di Federica Pellegrini del 26/06/2016
1. Ariarne Titmus (Aus) 1'53''50 CR
2. Siobhan Bernadette Haughey (Hkg) 1'53''92 AS
3. Penny Olkesiak (Can) 1'54''70
7. Federica Pellegrini 1'55''91
200 farfalla mas / FINALE
RI 1'54"28 di Federico Burdisso del 19/05/2021 a Budapest
1. Josef Milak (Hun) 1'51''25
2. Tomoru Honda (Jap) 1'53''73
3. Federico Burdisso 1'54''45
semi 200 farfalla fem
Nessuna italiana in gara
semi 200 rana mas
Nessun italiano in gara
200 misti fem
Nessuna italiana in gara
1500 stile libero fem / FINALE
RI 15'40"89 di Simona Quadarella del 23/07/2019 a Gwangju
1. Kathleen Ledecky (Usa) 15'37''34
2. Erica Sullivan (Usa) 15'41''41
3. Sarah Kohler (Ger) 15'42''91
5. Simona Quadarella 15'53''97
4x200 stile libero mas / FINALE
RI 7'02"01 di Filippo Megli, Gabriele Detti, Stefano Ballo e Stefano Di Cola del 26/07/2019 a Gwangju
1. Gran Bretagna 6'58''58 ER
2. Russia 7'01''81
3. Australia 7'01''84
5. l'Italia 7'03''24
Stefano Ballo 1'45''77 pp, Matteo Ciampi 1'45''88, Filippo Megli 1'45''33, Stefano Di Cola 1'46''26
foto di Giorgio Scala - DBM / L'uso delle fotografie è consentito solo ed unicamente a testate registrate per fini editoriali. Obbligatorio menzionare i credit