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Sette Colli. Pilato e Ceccon da record. Sfide e tempi olimpici

Nuoto
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Sul calare del sole risplendono le stelle, anche quelle in piscina, allo Stadio del Nuoto. Record della manifestazione, risposte in chiave azzurra e in prospettiva olimpica.  La seconda giornata del trofeo Sette Colli è esaltante per densità e qualità delle prestazioni. Copertine giovani, come Benedetta Pilato e Thomas Ceccon che aggiornano i record della manifestazione.
La primatista mondiale Pilato vince i suoi 50 rana in 29"69, migliorando il precedente firmato dalla campionessa russa Yulia Efimova in 29"84 nell'edizione del 2018 e anticipando al tocco Arianna Castiglioni di 37 centesimi. Terzo posto per la brasiliana Jhenn Alves Da Conceicao in 30"40. "Oramai migliorarmi significa stabilire i record del mondo - dichiara sorridendo la 16enne tarantina, autrice di 29"30 per l'oro europeo -  Il tempo va bene, non mi aspettavo di fare di meno. Sono veramente contenta. In questo periodo che ci separa dalla partenza per il Giappone sto cercando di stare serena e tranquilla e non pensarci troppo. Agli Euro junior tra due settimane nuoterò i 50 rana e la batteria della mista e poi si volerà a Tokyo". 
Nei 100 stile libero, la gara regina, Ceccon sorprende perfino Alessandro Miressi, primatista italiano in 47"45, campione europeo del 2018, vice del 2021 e ormai in dimensione 47". S'impone in 48"14, gli sottrae il record della manifestazione per un centesimo, così come per due centesimi lo precede al tocco. "Mi interessava fare un'altra buona prestazione. Non mi aspettavo di andare così forte, anche se in questo periodo stiamo lavorando molto anche su questa distanza. Sono un po' frastornato, migliorare quattro decimi così non è facile". La prestazione del19enne di Schio è la quarta italiana, davanti a sé nel ranking ci sono Miressi, Luca Dotto (47"96) e Filippo Magnini (48"04) che si rivede in 49"76. "E' stato bellissimo sentire il boato del pubblico all'annuncio del mio nome - dice il bicampione mondiale  e trieuropeo - Credo di aver insegnato a non mollare mai".
Anche i 50 rana maschili parlano italiano e dicono Nicolò Martinenghi, che nella giornata d'esordio aveva vinto i 100 con il record italiano di 58"29. Il 21enne di Varese vince in 26"59, a due decimi dal suo record italiano (26"39) e avanti ai brasiliani Felipe Lima (26"92) e Joao Luiz Gomes (26"98). 
"Ho commesso qualche errore - spiega - ho nuotato comunque molto sciolto, senza pensieri, e il tempo dimostra che sto lavorando nel modo giusto".
La campionessa europea e primatista azzurra Simona Quadarella - che un mese fa gli Europei di Budapest ha replicato la tripletta di Glasgow 2018 vincendo 400, 800 e 1500 stile libero e che venerdì si è aggiudicata i 1500 stile libero - fa suoi anche gli 800 stile libero, senza spingere troppo. Chiude in 8'23"25 (il suo record italiano è di 8'14"99 nuotato per l'argento ai mondiali di Gwangju il 27 luglio 2019) e tiene a distanza di sicurezza un'aggressiva Martina Rita Caramignoli, seconda con 8'29"03. "Il passo giusto avrei potuto trovarlo anche oggi - commenta la "campionessa di Roma" - ma ero molto stanca. Avevo dolori, ma ci tenevo a gareggiare. Un mese fa nuotavo 8'20", oggi speravo meno ma è anche vero che dopo 24 ore da un 1500 a quella intensità è difficile rimettersi in acqua. Voglio fare anche i 400 domenica".
Negli 800 maschili, privi di Gregorio Paltrinieri, vince il brasiliano Guilher Pereira Da Costa in 7'53"97. Quarto l'altro fondista azzurro Domenico Acerenza, che si allena insieme a Greg, che conclude la sua gara in 7'55"28. "Questa è una tappa di passaggio per Tokyo, non abbiamo abbassato il carico. E' stata l'occasione migliore per sentire le sensazioni in acqua. Gregorio è un combattente e sono certo che tornerà più forte di prima".
La vincitrice di tutto Federica Pellegrini, attesa nei 100 dopo il successo di ieri nei 200 stile libero, finisce quarta e soddisfatta con 53"71 nuotando in corsia sette. Buon passaggio e ottima nuotata. "Sono molto contenta, era un po' di tempo che non nuotavo i 100 sotto i 53"80. E' stata una bellissima gara, mi sono sentita bene e sono molto soddisfatta". Davanti a lei le due olandesi Famke Heemskerk (campionessa europea) e Ranomi Kromowidjojo (campionessa olimpica dei 50 e 100 nel 2012), prima e terza con 53"03 e 53"55 e la svedese Sarah Sjoestroem, seconda con 53"47, che aveva già vinto i 100 farfalla in 57"65. "Sono contenta - afferma la dominatrice della distanza - E' ovvio che sui 100 nella vasca di ritorno trovo ancora qualche difficoltà. Sono più veloce nei 50. Ma sono contenta. Mi sto riprendendo. Questo è lo stesso tempo che ho fatto il giorno che mi sono fratturata il gomito". Le azzurre Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi le nuotato a fianco; Di Liddo, in corsia 5, è seconda con 57"93 e Bianchi, nella 3, è terza con 57"95 (prima volta sotto i 60" in stagione).
I 200 farfalla se li aggiudica un altro fuoriclasse delle piscine, l'ungherese Kristof Milak, che vince con il record della manifestazione di 1'53"18. Subito dietro c'è Federico Burdisso che chiude in 1'55"72 e anticipa l'olimpionico sudafricano Chad Le Clos, terzo con 1'55"95. "Le sensazioni in acqua non sono ancora le migliori, come è giusto che sia ad un mese dall'appuntamento olimpico. Sono appena tornato dall'altura. Gareggiare con campioni e professionisti come Milak e Le Clos è sempre un grande stimolo. Gare come queste fanno bene prima di Tokyo". Talento cristallino, il 19enne pavese è il primatista italiano in 1'54''28. Ha studiato per due anni a Mount Kelly in Inghilterra e poi si è trasferito a Chicago (Stati Uniti) presso la Northwestern University, da cui è rientrato a causa della pandemia.
I 400 misti parlano ungherese. Le voci sono quelle di Katinka Hosszu che si esprime in 4'36"31, seconda un'ottima Sara Franceschi con 4'37"90, e di David Verraszto che svetta in 4'09"57, quattro secondi meglio del tedesco Jacob Heidtmann (4'13"50).

Il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, che avrebbe desiderato poter accontentare maggiormente il pubblico romano, è soddisfatto della manifestazione. “E’ un peccato non aver potuto ospitare tutto il pubblico che avremmo voluto. Abbiamo mantenuto in maniera pedissequa il numero previsto dalle regole. In tanti avrebbero voluto assistere dalle tribune alle gare di questi grandi campioni, soprattutto dopo il lungo stop. Siamo ormai ad un passo dalle Olimpiadi, i ragazzi si stanno preparando molto bene. L’importante sarà arrivare in forma, dare il massimo, poi ci saranno anche gli avversari. Noi restiamo con i pedi per terra ma siamo consapevoli delle nostre potenzialità. L’Olimpiade si annuncia molto complicata per tutti. D’altronde questi ultimi 16 mesi sono stati difficili. I nostri ragazzi raccoglieranno quello che hanno seminato e ritengo che abbiano seminato bene. In momenti di grande difficoltà i risultati ottenuti finora dimostrano le grandi capacità di reagire allo stress e l’importantissimo ruolo delle società, alle quali va un plauso, che hanno permesso loro di allenarsi al meglio delle possibilità”.

Intanto al mattino svaniva il sogno di Therese Alshammar di partecipare alla settima Olimpiade. La svedese, 43 anni, accetta la sentenza del cronometro: 23^ nei 100 stile libero in 57"99. Non riesce a qualificarsi per la staffetta 4x100 stile libero ai Giochi di Tokyo, dove sarebbe diventata la prima del nuoto tra uomini e donne a stabilire il record delle partecipazioni. La Alshammar domenica gareggerà nei 50 stile libero e potrebbe essere l'ultima volta in carriera.

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