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Mondiali. Quadarella 1500 d'oro. Carraro rana di bronzo

Nuoto
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Simona Quadarella è campionessa del mondo. Vince i 1500 stile libero dieci anni dopo un'altra romana, Alessia Filippi, cui chiedeva autografi al Foro Italico durante il mondiale nella capitale e cui ora sottrae anche il record italiano. Ne sono passati di avversarie lungo il cammino verso il titolo iridato, cominciato sgambettando alla piscina della Polisportiva Delta nella borgata Ottavia e superando la sorella più grande Erika che andava forte, ma ancora di più sui libri di scuola. A 14 anni era già sul podio italiano della sua categoria, due anni dopo su quello dei grandi e vinceva pure l'oro olimpico giovanile a Nanchino. Da lì è stata una rapida escalation. Cresce con il tecnico Christian Minotti al Circolo Canottieri Aniene, diventa pompiere e si scopre al mondo: col terzo posto iridato a Budapest si fa conoscere a livello planetario, l'anno scorso domina 400, 800 e 1500 agli europei di Glasgow e adesso si prende tutto. Le manca la medaglia olimpica che potrebbe arrivare tra 12 mesi, poi si porranno altri obiettivi perché Quadarella è ambiziosa e deliziosa con quel sorriso timido ed educato che che fa empatia e quegli occhioni grandi che sanno di amicizia. Si presenta in zona mista ancora coi lacrimoni di gioia e incoscienza, consapevole di aver raggiunto l'obiettivo e quasi rammaricata dall'assenza di Katie Ledecky perché in cuor suo, anche se non lo dice apertamente, pensava di poterla pure battere, ma tanto ci sarà tempo e modo.
Le lacrime le aveva già cominciate a versare sul bordo vasca, ma prima i baci dedicati dopo il tocco e la visione celestiale del tabellone e un attimo che ha dedicato a se stessa, distesa sul pelo dell'acqua con gli occhi chiusi. Però non le trattiene, continuano a scendere, piena di gioia: "Neanche me la ricordo la gara, non ci sto capendo niente - ammette candidamente prima di ritrovare lucidità - Quando ho saputo che Ledecky non avrebbe gareggiato sapevo che avrei potuto vincere, di essere la favorita, però immaginarlo è una cosa e riuscirci ben altra. Abbiamo deciso di fare la gara su di noi. Se non c'era vuole dire che non era in grado di gareggiare". Poche parole prima della cerimonia di premiazione con lei che intona l'inno di Mameli e porta la medaglia al petto per le foto che la ritraggono in cima al mondo.  "Sto provando delle sensazioni pazzesche difficili da descrivere - continua successivamente - Ho sempre sognato di diventare la numero uno al mondo. E' quello che volevo e mi sembra incredibile che ci sia riuscita, che sia vero, che non sia un sogno. Durante la gara pensavo che non vedevo l'ora che finisse. Sapevo che stavo vincendo e quindi i 1500 metri mi sono sembrati molto di più, lunghissimi. Ma a tratti me la sono pure goduta, soprattutto verso la fine, quando ho acquisito pieno di consapevolezza della vittoria. Questa medaglia d'oro la dedico a me, a Christian (Minotti, ndr), alla mia squadra e alla mia famiglia che mi ha sempre supportato e creduto in me".
La 20enne romana si era qualificata alla finale col secondo tempo della carriera in 15'51"59, due centesimi oltre il crono con cui aveva vinto gli europei di Glasgow un anno fa. S'impone in 15'40"89 (4'06"62 ai 400, 8'17"95 agli 800, 12'31"84 ai 1200) dopo aver preso la testa della gara nella terza vasca. Sbriciolati il precedente record italiano stabilito da Alessia Filippi il 28 luglio 2009 per l'oro mondiale al Foro Italico in 15'44"93 e il precedente personale, nonché migliore prestazione italiana in tessuto di 15'48"84 che aveva nuotato il 21 giugno scorso al Sette Colli, nel tempio del nuoto di casa sua. Demolite le avversarie. La tedesca Sarah Kohler - fidanzata di Florian Wellbrock, campione della 10 chilometri e d'Europa del 1500 col quarto tempo all time di 14'36"15 - seconda in 15'48"83; la cinese Jianjiahe Wang terza in 15'51"00.
Raggiante Christian Minotti: "Oro inaspettato alla vigilia perché si sono incastrate una serie di situazioni che è inutile negare. Ledecky non era in condizione, ha rinunciato alla finale e noi ne abbiamo approfittato. L'avversario più temibile era proprio la pressione perché avendo davanti la statunitense avremmo impostato una gara in scia fino agli 800-1000 metri per poi provare a prenderla. Invece saremmo dovuti essere noi a dettare i tempi e impostarla e abbiamo dimostrato di essere i più forti. Simona ha voluto subito imporre un ritmo elevato, è stata brava; le avevo detto che ci sarebbe voluto almeno 15'40 per vincere e lei mi ha seguito alla lettera. Godiamoci il momento, poi penseremo agli 800 e da settembre alle Olimpiadi. Siamo tra i più forti al mondo, in questo momento siamo i migliori, ma bisogna continuare a lavorare con serietà, restare coi piedi per terra perché ci aspetteranno tutti a Tokyo".

barelli quada

CARRARO DI BRONZO NEI 100 RANA. "Sapevo che sarebbe stato difficile, ma possibile". Martina Carraro sale sul podio dei 100 rana portando il record italiano che deteneva con Arianna Castiglioni sull' 1'06"36 (31"59, settima ai 50), tre centesimi meno del tempo di qualificazione. Impossibile ottenere di più con le dominatrici della specialità che si sono contese il successo. Vince la campionessa olimpica e mondiale, la statunitense Lilly King, in 1'04"93, con 56 centesimi di vantaggio sulla vice campionessa olimpica e mondiale, nonché regina d'Europa di tutte e tre le distanze della rana, la russa Yuliya Efimova. "Sono contentissima - asserisce la 26enne genovese allenata dal 2018 dal tecnico  Cesare Casella a Imola insieme al compagno Fabio Scozzoli - E' stato difficile rimanere concentrata perché l'attesa è stata snervante. E' stato un pomeriggio lungo, lunghissimo. Fabio mi ha aiutato molto a restare calma. Ad un certo punto mi è venuta anche fame, del resto sono le 22! Poi è avvenuto tutto velocemente. Sono contenta di avere migliorato ancora il personale anche in finale perché non è per niente scontato. Al podio ho cominciato a pensarci dopo le semifinali. Sapevo che sarebbe stato molto difficile, ma anche che tolte King ed Efimova eravamo tutte lì. Sono stata proprio brava", conclude smagliante l'atleta di Fiamme Azzurre e Azzurra 91, che proprio a Gwangju conquistò il bronzo nei 50 rana alle Universiadi del 2015 prima di esplodere la scorsa stagione con l'argento ai Giochi del Mediterraneo e il bronzo ai mondiali in vasca corta nella breve distanza diventando, peraltro, la prima italiana a nuotarla sotto i 30 secondi (29"59). Peraltro Carraro diventa la prima italiana a conquistare una medaglia mondiale nella rana.
Arianna Castiglioni (Fiamme Gialle / Insubrika) conclude all'ottavo posto in 1'07"06, molto lontana dal precedente record italiano che aveva stabilito nello spareggio per l'accesso alla finale. La quasi 22enne varesina di Busto Arsizio, allenata dal tecnico federale Gianni Leoni, era alla seconda finale iridata dopo l'ottavo posto di Kazan, nel 2015, e le medaglie di bronzo europee conquistate a Berlino nel 2014 e lo scorso anno a Glasgow.

MEGLI A MEZZO DITO DAL PODIO. Filippo Megli termina al quinto posto la finale dei 200 stile libero portando il record italiano sull' 1'45"67 (passaggio 51"75, in semifinale 5 centesimi più veloce), 9 centesimi in meno del primato precedentemente stabilito nel turno precedente. Vincerebbe il lituano Danas Rapsys (domenica quarto nei 400) in 1'44"69, ma viene squalificato e il campione olimpico e mondiale cinese Sun Yang (domenica oro per la quarta edizione consecutiva nei 400 della polemica) si tiene la corona in 1'44"93. Salgono sul podio il giapponese Katsuhiro Matsumoto (corsia 2) in 1'45"25 e in ex aequo il russo Martin Malyutin (corsia 1) e il campione europeo britannico Duncan Scott in 1'45"63, 4 centesimi avanti all'azzurro.
"E' mancato veramente poco, mezzo dito per raggiungere il podio e una medaglia inattesa. Sono strafelice per il risultato, per la mia gara, per come l'ho impostata e condotta - racconta il 22enne fiorentino - Non sono stato con gli altri perché ero in corsia esterna. Ho percepito che sono passati molto più forte di me. Ma il ritorno è andato alla grande. Del resto gli altri sono più veloci di base, quindi ho cercato di non lasciarmi prendere dalla foga e di sviluppare i miei passi gara. Ringrazio tutto il team di Firenze e il mio allenatore Paolo Palchetti per questo bellissimo risultato", conclude il 22 tesserato per Carabinieri e FiorentinaNC, alla prima finale mondiale e l'anno scorso quinto agli europei dopo l'argento ai Giochi del Mediterraneo.

LA FINA AMMONISCE SUN YANG E DUNCAN SCOTT. Ancora una premiazione tumultuosa. Ancora un atto di ribellione. Nel corso della cerimonia dei 200 stile libero Sun Yang si gira verso sinistra per stringere la mano a Duncan Scott che risponde mettendo le braccia dietro la schiena in segno di rifiuto. Il cinese non la prende bene e rivolge due "fuck" molto chiari all'atleta britannico. La FINA prende nota e invia un warning ad entrambi. L'avvenimento segue il rifiuto di salire sul podio dei 400 stile libero, vinti da Sun Yang, dell'australiano Mack Horton che riceve la medaglia dal presidente Barelli restando alle spalle della pedana, ma non la mascotte che la responsabile della commissione tecnica, l'americana Zaleski, decide di non dargli. In conseguenza l'esecutivo della FINA, riunitosi l'indomani, invia alla federazione oceanica una nota di ammonimento, ma in serata gli atleti avevano già preso posizione rivolgendo un solidale e spontaneo applauso ad Horton quanto aveva varcato l'ingresso della mensa del villaggio per cenare. Secondo una relazione firmata da un medico della WADA Sun Yang avrebbe distrutto le provette di un controllo antidoping a sorpresa del sangue il 4 settembre scorso. Il caso sarà discusso al TAS nel settembre prossimo dopo il ricorso della WADA contro la decisione della FINA che ha solo ammonito l'atleta cinese già al centro di controversi episodi di doping in passato.

PELLEGRINI INSEGUITA DAL MONDO. Ottava finale mondiale consecutiva con vista almeno sul podio, sull'immenso. La divina Pellegrini si prende la finale dei 200 stile libero col migliore tempo: 1'55"14 (passaggio ai 100 in 56"01), ottavo riscontro della carriera pari al centesimo a quello del 31 luglio 2013 quando le valse la medaglia d'argento ai mondiali di Barcellona dietro la statunitense Missy Franklin, intanto ritiratasi. Nuota affianco alla svedese vice campionessa olimpica Sarah Sjoestrom, che tocca col quarto tempo di 1'55"70 e che la separa dall'australiana Ariarne Titmus, che segna il secondo tempo in 1'55"36. La 18enne atleta della Tasmania ha già vinto l'oro nei 400 e detiene il miglior tempo stagionale in 1'54"30. Terzo crono per Siobhan Haughey di Hong Kong in 1'55"38; quinto per la 17enne cinese Junxuan Yang col record mondiale juniores di 1'55"99. Oltre l' 1'56 la campionessa europa francese Charlotte Bonnet (1'56"19), la campionessa olimpica dei 100, la canadese Penelope "Penny" Oleksiak (1'56"41) e la giapponese Rio Shirai (1'56"82).
"Non ho dato proprio tutto tutto, ma molto - racconta l'azzurra di Spinea che compirà 31 anni il 5 agosto - Forse sono anche passata troppo forte ai 100 (56"63 a Barcellona nel 2013, ndr). Ho voluto comunque spingere e già che stavo davanti sono andata. Bisogna cercare di limare qualcosa nella seconda parte, però è andata molto bene. In previsione della finale non so le altre quanto margine abbiano, ma secondo me si viaggerà intorno a 1'54"5 o alto - continua miss 50 medaglie internazionali, tesserata per il CC Aniene ed allenata al centro federale di Verona da Matteo Giunta - Ripartire dalla corsia 4 è un'emozione che non ho provato neanche a Budapest quando ho battuto Ledecky. Farà strano, ma sono contenta perché starò nel mezzo e potrò controllare più facilmente la gara. Non abbiamo lavorato sul passaggio; è venuto tutto naturale grazie all'anno in cui abbiamo ci siamo dedicati alla velocità. Bisogna vedere se riuscirò a tenere nella seconda parte. Complimenti a Quadarella. E' stata bravissima. Mi sto un po' preoccupando perché pian piano cadono tutti i record di Roma 2009", conclude con un sorriso l'azzurra che ha vinto quell'oro con lo straordinario record del mondo di 1'52"98 tuttora imbattuto.

IL RUGGITO DEL LEONE. Ambivano alla finale nei 100 e sono rimasti fuori Fabio Scozzoli (Esercito ed Imolanuoto) per un centesimo e Nicolò Martinenghi (Fiamme Oro ed NC Brebbia) per una doppia gambata fuorilegge. Ma il capitano aveva detto di provare buone sensazioni e si sono tutte trasformate in uno splendido record italiano nei 50 per il terzo tempo delle semifinali in 26"70, tre centesimi in meno di quello stabilito agli assoluti di Riccione il 14 aprile 2018. "Sto bene, non mi aspettavo il migliore 50 della carriera perché quest'anno non ero mai riuscito a nuotarlo bene. Al Sette Colli sono stato addirittura imbarazzante, però quando si chiude il ciclo di lavoro che seguo con il tecnico Cesare Casella divento esplosivo, efficace - spiega il 31enne ranista, già d'argento ai mondiale nel 2011 a Shanghai e vicecampione d'Europa in carica - In acqua mi sento bene e in finale ogni dettaglio sarà determinante". Non riesce a riprendersi, invece, il giovane "Tete", che compirà 20 anni il prossimo primo agosto, e peggiora di 31 centesimi il tempo delle batterie per un deludente 27"31 che lo relega al 14esimo posto. Si conferma avanti a tutti Adam Peaty, campione olimpico, europeo dal 2014 e mondiale dal 2015 dei 50 e 100, che già ha vinto nella doppia distanza rompendo il muro dei 57 secondi in semifinale (56"88). Il britannico nuota uno sciolto 26"11, avvicinando il suo record del mondo di 16 centesimi. Lo segue il brasiliano Felipe Lima in 26"62. Dopo l'azzurro si piazzano il bielorusso Ilya Shymanovich in 26"77 e l'altro brasiliano Joao Gomes Junior, vice campione del mondo, in 26"84. Ovvero gli artefici dei migliori tempi stagionali con Scozzoli a sparigliare le carte. 

ANCHE I 200 FARFALLA SARANNO AZZURRI. Federico Burdisso porta l'Italia in finale col sesto tempo di 1'55"92 (54"06 al passaggio) e il primato personale (1'54"64) ancora lontano che induce due riflessioni raccontate proprio dal protagonista. Versione pessimista: "Ho forzato troppo il passaggio per un 54"0. Mi aspettavo tre decimi in meno e il terzo 50 sono stato lento: 30"27 è da finale regionale. Mi sento proprio pesante". Versione ottimista: "Per fortuna sono entrato in finale. Domani la gara devo farla con un'altra testa. Avvicinando il mio migliore potrebbe addirittura scapparci qualcosa di importante", anche perché escluso il campione europeo ungherese Kristof Milak, che viaggia in 1'52"96, tutti gli altri sono oltre l'1'55: il giapponese Daiya Seto, bronzo mondiale, sull' 1'55"33; il campione olimpico del 2012 (quando battè Michael Phelps) e mondiale, il sudafricano Chad Le Clos, sull' 1'55"88 per citare i più accreditati, ma anche lo statunitense Zach Harting che ha il secondo tempo in 1'55"26 e il brasiliano Leonardo de Deus che ha il quarto in 1'55"71; addirittura il bronzo olimpico e vice campione mondiale, l'ungherese Tamas Kenderesi, costretto allo spareggio prima delle batterie di mercoledì. Il 17enne pavese Federico Burdisso (Tiro a Volo, Simone Palombi), che si allena in Inghilterra (dove studia matematica, economia e fisica; l'aspetta l'università di Chicago) secondo i programmi di Simone Palombi, ha conquistato il bronzo europeo a Glasgow da ripescato dalle semifinali. Le occasioni sa sfruttarle.

Risultati delle semifinali e delle FINALI

200 STILE LIBERO M
prec. RI 1'45"76 di Filippo Megli in semifinale
prec. RI 1'46"29 di Emiliano Brembilla il 31 luglio 2009 ai mondiali di Roma
prec. MPT 1'46"38 di Gabriele Detti l' 8/4/2017 agli assoluti di Riccione
1. Sun Yang (Chn) 1'44"93
2. Katsushiro Matsumoto (Jpn) 1'45"25
3. Martin Malyutin (Rus) e Duncan Scott (Gbr) 1'45"63
5. Filippo Megli 1'45"67 RI (pp alla vigilia del mondiale 1'46"56 il 5/4/2019)

1500 STILE LIBERO F
prec. RI 15'44"93 di Alessia Filippi il 28 luglio 2009 ai mondiali di Roma
prec. MPT 15'48"84 di Simona Quadarella il 21 giugno 2019 al Sette Colli di Roma
1. Simona Quadarella 15'40"89 RI
2. Sarah Kohler (Ger) 15'48"83
3. Jianjiahe Wang (Chn) 15'51"00

50 rana M
prec. RI 26"73 di Fabio Scozzoli il 14 aprile 2018 agli assoluti di Riccione
1. Adam Peaty (Gbr) 26"11
2. Felipe Lima (Bra) 26"62
3. Fabio Scozzoli 26"70 RI qualificato alla finale
14. Niccolò Martinenghi 27"31 (pp 26"85 il 22/6/2019) in ex aequo col croato Nikola Obrovac / eliminato

100 DORSO F 
Nessun'italiana qualificata
1. Kylie Masse (Can) 58"60

100 DORSO M
Nessun italiano qualificato
1. Xu Jiayu (Chn) 52"43

200 sl F
RM 1'52"98 di Federica Pellegrini il 29 luglio 2009 ai mondiali di Roma
MPT 1'54"55 di Federica Pellegrini il 26 giugno 2016 al Sette Colli di Roma
1. Federica Pellegrini 1'55"14 qualificata alla finale
2. Ariarne Titmus (Aus) 1'55"36
3. Siobhan Haughey (Hkg) 1'55"58
4. sarah Sjoestroem (Swe) 1'55"70
5. Junxuan Yang (Chn) 1'55"99 WRJ
6. Charlotte Bonnet (Fra) 1'56"19
7. Penny Oleksiak (Can) 1'56"41
8. Rio Shirai (Jpn) 1'56"82

200 farfalla M
RI 1'54"64 di Federico Burdisso il 2 aprile 2019 agli assoluti di Riccione
1. Kristof Milak (Hun) 1'52"96
6. Federico Burdisso 1'55"92 qualificato alla finale

100 RANA F
prec. RI 1'06"39 di Martina Carraro in semifinale e di Arianna Castiglioni nello spareggio per l'accesso alla finale
prec. RI 1'06"41 di Martina Carraro il 23 aprile 2016 agli assoluti di Riccione
1. Lilly King (Usa) 1'04"93
2. Yuliya Efimova (Rus) 1'05"49
3. Martina Carraro 1'06"36 RI
8. Arianna Castiglioni 1'07"06 (pp prima del mondiale 1'06"54 il 5/8/2018)

TUTTE LE MEDAGLIE AI MONDIALI DEL NUOTO ITALIANO

Belgrado 1973 (1-0-2)
ORO Novella Calligaris negli 800
BRONZO Novella Calligaris nei 400 sl
BRONZO Novella Calligaris nei 400 misti

Cali 1975 (0-0-1)
BRONZO 4x100 sl con Roberto Pangaro, Paolo Barelli, Claudio Zei e Marcello Guarducci

Guayaquil 1982 (0-0-1)
BRONZO Giovanni Franceschi nei 200 misti

Madrid 1986 (0-2-0)
ARGENTO Stefano Battistelli nei 1500
ARGENTO Gianni Minervini nei 100 rana

Perth 1991 (1-1-4)
ORO Giorgio Lamberti nei 200 sl
ARGENTO Stefano Battistelli nei 200 dorso
BRONZO Giorgio Lamberti nei 100 sl
BRONZO Stefano Battistelli nei 400 misti
BRONZO Gianni Minervini nei 100 rana
BRONZO 4x200 sl con Emanuele Idini, Roberto Gleria, Stefano Battistelli e Giorgio Lamberti

Roma 1994 (0-0-1)
BRONZO Lorenza Vigarani nei 200 dorso

Perth 1998 (0-2-0)
ARGENTO Massimiliano Rosolino nei 200 sl
ARGENTO Emiliano Brembilla nei 1500

Fukuoka 2001 (2-2-2)
ORO Massimiliano Rosolino nei 200 misti
ORO Alessio Boggiatto nei 400 misti
ARGENTO Domenico Fioravanti nei 100 rana
ARGENTO 4x200 sl con Emiliano Brembilla, Andrea Beccari, Matteo Pelliciari e Massimiliano Rosolino
BRONZO Emiliano Brembilla nei 400 sl
BRONZO Domenico Fioravanti nei 50 rana

Barcellona 2003 (0-0-1)
BRONZO Massimiliano Rosolino nei 200 misti

Montreal 2005 (1-2-0)
ORO Filippo Magnini nei 100 sl
ARGENTO Federica Pellegrini nei 200 sl
ARGENTO Luca Marin nei 400 misti

Melbourne 2007 (1-1-4)
ORO Filippo Magnini nei 100 sl
ARGENTO 4x100 sl con Massimiliano Rosolino, Alessandro Calvi, Christian Galenda e Filippo Magnini
BRONZO Loris Facci nei 200 rana
BRONZO Luca Marin nei 400 misti
BRONZO Federica Pellegrini nei 200 sl
BRONZO Federico Colbertaldo negli 800

Roma 2009 (3-0-1)
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ORO Federica Pellegrini nei 400 sl
ORO Alessia Filippi nei 1500
BRONZO Alessia Filippi negli 800

Shanghai 2011 (2-3-0)
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ORO Federica Pellegrini nei 400 sl
ARGENTO Luca Dotto nei 50 sl
ARGENTO Fabio Scozzoli nei 50 rana
ARGENTO Fabio Scozzoli nei 100 rana

Barcellona 2013 (0-1-1)
ARGENTO Federica Pellegrini nei 200 sl
BRONZO Gregorio Paltrinieri nei 1500

Kazan 2015 (1-3-1)
ORO Gregorio Paltrinieri nel 1500
ARGENTO Federica Pellegrini nei 200 sl
ARGENTO Gregorio Paltrinieri negli 800
ARGENTO 4x200 sl con Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti e Federica Pellegrini
BRONZO 4x100 sl con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini

Budapest 2017 (3-0-3)
ORO Gabriele Detti negli 800 sl
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ORO Gregorio Paltrinieri nei 1500
BRONZO Gabriele Detti nei 400 sl
BRONZO Simona Quadarella nei 1500
BRONZO Gregorio Paltrinieri negli 800

Gwangju (1-0-2)
ORO Simona Quadarella nei 1500
BRONZO Gabriele Detti nei 400 sl
BRONZO Martina Carraro nei 100 rana

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