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56° Sette Colli. Fede immensa, Panziera più di Hosszu

Nuoto
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Mettere la mano davanti è la sua “ossessione più bella”. Vincere è nel suo DNA. Quando ci sono di mezzo i 200 stile libero, allora, tutto diventa ancora più grande. Kikka Fede è una purosangue e lo Stadio del Nuoto di Roma è la sua arena preferita. Federica Pellegrini, che dopo le batterie diceva di temere il boato del pubblico “che quando sei sul blocco ti fa tremare le gambe”, stacca aggressiva e si posiziona subito davanti. La sfida con l’olandese Femke Heemskerk non è stata mai in discussione. Ai 50 27”12 per Fede e 27”19 per l’olandese, a metà gara 56”33 e 56”39, ai 150 metri 1’26”26 e 1’26”48 fino a chiudere con 1’55”42, 93 centesimi avanti alla amica-rivale orange (1’56”35), spesso condannata a guardarle i piedi. L’ungherese Ajna Kesely, distantissima fin dall’inizio, tocca terza in 1’58”14. “La mia forza è sempre stata l’adattamento agli allenamenti e alle distanze che facevo in gara – spiega – Forse oggi mi viene più naturale passare in velocità, visto che l’ho aumentata molto nell’ultimo periodo. Pensavo di fare 56 basso, però è di fatto il 200 più importante che nuoto dopo i mondiali di Budapest. Prima della gara non si sa mai come andrà a finire, ma perdere sarebbe stato più pesante rispetto a tante altre occasioni. Sembra quasi uno stadio di calcio. Così pieno non lo vedevo da un po’. Avrei voluto le Olimpiadi estive in Italia, ma averne comunque un pezzo sarebbe straordinario, quindi tifo Cortina”.
Federica “Mafaldina” Pellegrini, che al mondiale di Budapest 2017 ha incantato con il successo nei 200 stile libero battendo la statunitense Katie Ledecky che non aveva mai perso prima (1’54”73 l’azzurra e 1’55”18 l’americana), allenata da Matteo Giunta e tesserata con il Circolo Canottieri Aniene, il 5 agosto compirà 31 anni da regina e primatista mondiale con il tempo di 1’52”98 nuotato proprio in questa piscina il 27 luglio di dieci anni fa ai mondiali della doppietta coi 400 (prima nuotatrice dotto i 4'). Non è un caso che proprio allo Stadio del Nuoto ha nuotato la migliore prestazione italiana in tessuto in 1’54”55 il 26 giugno del 2016 al Sette Colli, ancora record della manifestazione.
Più forte di Katinka Hosszu, più in forma di tutte. Anche se non ancora al top. Margherita Panziera batte la vice campionessa olimpica e mondiale nei 200 dorso. La campionessa europea e primatista italiana, che compirà 24 anni il prossimo 12 agosto, interpreta una gara in progressione e anticipa l’ungherese di due secondi. Ai 100 metri Iron Lady era avanti appena due centesimi, nella terza frazione Margherita recuperava già quasi un secondo e nell’ultima aumentava il ritmo fino a raddoppiare il gap: oro e record della manifestazione per l’azzurra allenata da Gianluca Belfiore con 2’06”87 (era suo anche il precedente di 2’07”16 del 2018) e argento per Katinka con 2’08”83. “Sono contenta. L’obiettivo era stare sotto ai 2’07” – spiega la dorsista veneta di Fiamme Oro e Circolo Canottieri Aniene – Ovviamente non sono in formissima perché non ho scaricato. Comunque fare un secondo in più del mio tempo è un ottimo risultato. Avere Katinka nella corsia a fianco mi ha aiutato: lei passa il primo cento molto veloce ed ho cercato di starle il più vicino possibile. Il Sette Colli per me finisce qui, questo mese dobbiamo rifinire gli ultimi dettagli, poi farò le valige per Gwangju”. Il suo record italiano è distante poco più di un secondo: il 6 aprile di quest’anno agli assoluti ha nuotato in 2’05”72 migliorando il precedente primato nazionale di 2’06”18 con il quale vinse gli europei di Glasgow 2018. Terza e lontanissima da entrambe la spagnola Africa Sanz Samorano con 2’10”56. Sul podio di Roma sono premiate dal presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli e dal capo dipartimento dell’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio Michele Sciscioli.
Iron Lady si riscatta con gli interessi nei 200 misti, che stravince con la migliore prestazione mondiale stagionale di 2’08”28 (28”03, 1’01”17 e 1’38”22 i suoi passaggi). “Andando verso il mondiale finire le gare in questo modo è una cosa davvero importante”.
Brillano gli occhi di Francesca Fangio, anche lei 24 anni da compiere il 17 agosto, tesserata con In Sport Rane Rosse e allenata da Renzo Bonora, semifinalista nei 200 rana agli europei di Glasgow. Nella finale dei 200 rana è terza e prima delle italiane con 2’25”19 e la seconda prestazione italiana all time, dopo il record italiano assoluto di 2’23”32 che Ilaria Scarcella ha stabilito nel lontano 30 luglio 2009 e la migliore prestazione nazionale con il costume in tessuto che cancella la precedente di Elisa Celli con 2’25”23 del 20 dicembre 2013. “Sto finalizzando l’allenamento in vista delle Universiadi a Napoli”, dice Francesca, accompagnata dal fidanzato Simone Geni (Uisp Bologna). A vincere è la spagnola Jessica Vall Montero con 2’24”51 che commenta molto soddisfatta: “questa è la mia ultima competizione prima dei campionati del mondo. Dopo aver partecipato a Mare Nostrum era importante essere qui”.
La terza medaglia d’oro della giornata azzurra arriva con Matteo Ciampi (Esercito/Nuoto Livorno) che vince i 200 stile libero con 1’47”62 ex aequo col brasiliano Breno Correia, già vincitore sabato dei 100 stile libero. Per lui si tratta del record personale che migliora quello nuotato a Madrid il 16 marzo scorso (1’48”14). Thomas Ceccon (Fiamme Oro/Leosport) timbra il record italiano juniores dei 200 misti con 1’59”89 che gli permette di vincere la finale B. Il primato precedente apparteneva sempre a lui con 2’00”43 del 12 aprile 2018 a Riccione.  
Nel finale c’è il risultato che non ti aspetti. Non per il terzo posto di Domenico Acerenza che conquista la meritatissima medaglia di bronzo con 15’05”66 ma per il quarto posto del campione olimpico e mondiale Gregorio Paltrinieri che chiude i suoi 1500 stile libero in 15’11”48. “C’è poco da fare – dice – ero cotto, me ne sono accorto nel riscaldamento. Il tempo di 15”11 rappresenta solo la mia stanchezza. Non preoccupato. Non ce ne sarebbe motivo. Da due settimane sono sceso dall’altura e si sa che questo è il momento di down. Ieri nuotavo serie da 6000 metri. Sono in pieno carico. Gonfio e pesante. I miei obiettivi ai mondiali non cambiano”. “All’inizio ho provato a prendere il ritmo – continua Acerenza – e alla fine è arrivata la botta che è stata eclatante. Sono gare, il periodo è questo, va bene cosi”. Ai prossimi mondiali a Gwangju, saranno impegnati entrambi anche nel nuoto di fondo. Gregorio Paltrinieri, di stanza al Centro Federale – Polo Natatorio di Ostia seguito dal tecnico federale Stefano Morini insieme al gemello diverso Gabriele Detti e lo stesso Domenico Acerenza, nei 10 chilometri. E’ tesserato con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro e Coopernuoto e finora ha collezionato 9 medaglie mondiali e 11 europee, tra vasca da 50 e da 25 metri. L’ultimo successo in acque libere è recente: a maggio domina prima nella 10 e poi nella 5 chilometri agli US Open a Miami. Chiude la dieci in solitario dopo 1 ora 49’25”37 e si ripete nella cinque in 53’42”32. Domenico Acerenza, quarto all’esordio europeo a Glasgow nei 1500, tesserato con Fiamme Oro e Canottieri Napoli, invece nuoterà i 5 chilometri. Il lucano, promessa del mezzo fondo italiano, ai campionati assoluti di nuoto in acque libere il 5 giugno a Piombino ha vinto la gara dei cinquemila in 55’54”4 guadagnando la qualificazione al mondiale in Corea del Sud.
Il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli saluta e ringrazia il pubblico romano che anche questa sera ha riempito gli spalti con oltre quattromila presenze. “Il trofeo Sette Colli – Internazionali di nuoto è un appuntamento ambito con nuotatori che vengono da tutto il mondo. Sono tutti in preparazione in vista dei mondiali. Il nuoto è uno sport globale e la competizione è elevatissima. I nostri tecnici e le nostre società hanno il merito di saper combinare l’attività agonistica con tutti gli altri impegni come la scuola e l’università. I risultati ottenuti in questi tre giorni dai nostri atleti sono la dimostrazione dell’ottimo operato dei nostri tecnici e della sinergia con le nostre società. Rivolgo un ringraziamento particolare al nostro pubblico che anche in questa 56esima edizione è intervenuto numeroso dimostrandoci una volta di più tutto il suo entusiasmo”.
L’Italia chiude con 29 medaglie: otto domenica dopo le nove di sabato e le dodici di venerdì.
 

Risultati finali A

200 dorso M
1. Brodie Williams (GBR) 1'56"26 (55"98)
200 dorso F
1. Margherita Panziera (ITA) 2'06"87 (1'02"37) CR
50 farfalla M
1. Michael Andrew (USA) 23"09
200 farfalla F
1. Boglarka Kapas (HUN) 2'07"71 (1'02"30)
200 rana M
1. Marco Koch (GER) 2'07"96 (1'02"49) CR
3. Luca Pizzini (ITA) 2'10"46 (1'02"78)
200 rana F
1. Jessica Vall Montero (ESP) 2'24"51 (1'10"92)
3. Francesca Fangio (In Sport Rane Rosse) 2'25"19 (1'10"80)
200 stile libero M
1. Matteo Ciampi (CS Esercito/Nuoto Livorno) 1'47"62 (52"71)
1. Breno Correia (BRA) 1'47"62 (52"40)
3. Stefano Di Cola (Marina Militare CS Nuoto/CC Aniene) 1'47"91 (52"61)
200 stile libero F
1. Federica Pellegrini (ITA) 1'55"42 (56"33)
200 misti M
1. Daiya Seto (JPN) 1'57"11
3. Alberto Razzetti (Fiamme Gialle/Genova Nuoto My Sport) 2'00"02
200 misti F
1. Katinka Hosszu (HUN) 2'08"28 (1'01"17) CR
1500 stile libero M
1. Guilherme Costa (BRA) 14'59"91 (56"93, 1'57"11, 2'57"45, 3ì57"60, 4'57"76, 5'58"14, 6'58"55, 7'59"14, 8'59"49, 9'59"84, 11'00"15, 12'00"46, 13'00"81, 14'01"05)
3. Domenico Acerenza (ITA) 15'05"66 (59"48, 2'10"12, 3'32"93, 4'02"86, 5'02"66, 6'02"11, 7'01"64, 8'01"40, 9'01"59, 10'02"39, 11'03"83, 12'05"58, 13'07"49, 14'08"44)

Overall Rankings by points
1. Marco Koch (Ger) 970
2. Michael Andrew (Usa) 952
3. Daiya Seto (Jpn) 951
4. Katinka Hosszu (Hun) 950
5. Pernielle Blume (Den) 948
6. Yasuhiro Koseki (Jpn) 946
7. Federica Pellegrini (Ita) 937
8. Margherita Panziera (Ita) e Adam Peaty (Gbr) 935
10. Kira Toussaint (Ned) 931

Migliori prestazioni del Sette Colli

Nation Results (prime 5 di 14 a punti)
1. Ungheria e Italia 62
3. Brasile 51.50
4. Giappone 51.50
5. Danimarca 39.50

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Foto Baldassarre/Staccioli/Scala/Deepbluemedia.eu/Insidefoto