Il sorriso di Giulia Ghiretti brilla d’argento tra le stelle dell’Aquatic Stadium di Rio. La sua gara, i 100 rana, nuotati come voleva lei, col tempo che voleva, per mettere la sua firma sul secondo posto. Come un anno fa ai Mondiali di Glasgow. Come pochi mesi fa in Portogallo, agli Europei. Mancava solo il terzo sigillo, quello più prestigioso. Ed è arrivato nella notte italiana, un secondo posto costruito in 1’50”58, tempo che è diventato anche il record italiano SB4 (sbriciolato il suo cronometro di maggio, fermo a 1’53”63). Davanti solo l’inarrivabile norvegese Sarah Rung (1’44”94), a completare il podio Rui Goh da Singapore (1’55”55). È la settima medaglia per il nuoto italiano, su 13 conquistate dagli azzurri in 4 giorni di gare, la seconda per la 22enne di Parma, esordiente in questi Giochi, due occhi che brillano e piangono nello stesso momento. Di una gioia incontenibile.
GIULIA RACCONTA — “Il bronzo nei 50 farfalla è stato una sorpresa, questo invece l’ho voluto intensamente – ammette Giulia, in forza alle Fiamme Oro e tesserata per la Ego Nuoto Parma, seguita in Brasile da tutta la sua famiglia, un vero e proprio clan di tifo -. Era il mio obiettivo, averlo raggiunto è indescrivibile. Un sogno. L’agitazione l’ho sentita, rispetto a ieri (sabato, ndr) si è fatta sentire pesantemente. Perché era proprio la mia gara, arrivavo da un argento mondiale e uno europeo, non era neanche l’aspettativa degli altri, ero io che volevo replicare a tutti i costi. La mia famiglia è qui, non la vedo fisicamente, ma so che ci sono, colorati e rumorosi. Questa Paralimpiade è iniziata alla grandissima, ma non è finita qua”. Giulia tornerà in acqua ancora, il 15 settembre per i 200 misti e il 16 nei 50 dorso.
fonte gazzetta.it