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Prevenzione dermatologica. Screening a Ostia

Nuoto
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Con l'inizio della bella stagione aumenta l'esposizione ai raggi solari e l'attenzione va alla prevenzione dei tumori cutanei soprattutto nei soggetti che praticano attività sportiva professionistica all’aperto. In tal senso è in atto un'iniziativa comune tra Istituto Dermatologico San Gallicano - Dermatologia Oncologica e Prevenzione - e Federazione Italiana Nuoto (FIN) per sensibilizzare i dirigenti sportivi, e gli atleti stessi, a una maggiore attenzione riguardo all’esposizione solare e quali precauzioni seguire per ridurre al minimo il rischio di sviluppare negli anni neoplasie cutanee. L’intenzione della collaborazione è dunque quella di programmare degli incontri informativi con i dirigenti e gli allenatori delle varie sezioni sportive e quindi pianificare uno screening clinico degli atleti per selezionare eventuali soggetti a rischio.


SCREENING ATLETI CENTRO FEDERALE DI OSTIA. Questa mattina presso il Centro Federale di Ostia, alla presenza del responsabile del Centro Studi della Fin Marco Bonifazi, del responsabile della Dermatologia Oncologica e prevenzione del San Gallicano di Roma dott. Pasquale Frascione e del responsabile della Dermochirurgia oncologica del San Gallicano di Roma dott. Vitaliano Silipo, sono stati effettuati dei controlli clinico dermoscopici a tutti gli atleti di alto livello presenti. "Fare sport all'aria aperta giova alla salute fisica e psichica - afferma il dott. Frascione - per beneficiarne al meglio bisogna seguire alcune semplici regole: utilizzare schermi ad alta fotoprotezione (spf 50) ed in particolare per i fototipi 1 e 2 meglio caratterizzati da pelle chiara e occhi e capelli chiari e pelle lentigginosa e capelli rossi. Evitare di esporsi nelle ore più calde (dalle 12-16) della giornata e qualora fosse indispensabile utilizzare un berretto, degli occhiali e maglietta". Undici  gli atleti che sono stati visititati tra cui il campione olimpico dei 1500 stile libero Gregorio Paltrinieri, l'argento olimpico della 10 km Rachele Bruni e il bronzo olimpico dei 400 stile libero e dei 1500 stile libero Grabriele Detti, che a fine seduta hanno ricevuto in omaggio una crema solare con gradazone 50 spf. A questo appuntamento ne seguiranno altri due fino al prossimo giugno, al fine di monitorare tutti gli atleti di alto livello.


NEOPLASIE CUTANEE QUADRUPLICATE. L’incidenza delle neoplasie della cute, distinte in Melanoma cutaneo e Carcinoma Cutaneo Basocellulare e Squamocellulare (Non Melanoma Skin Cancer), è in continua crescita in tutto il mondo. Per quanto riguarda il Melanoma cutaneo, i dati epidemiologici confermano che la sua incidenza in Italia è passata da 4-5 casi ogni 100.000 abitanti nel 1990 a 13-14 casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 20 anni. Per i carcinomi cutanei i dati sono ancor più preoccupanti. Anche se non esiste uno specifico registro tumori in Italia che ne certifichi l’esatta incidenza, si stima che in tutta Europa l’incidenza di queste neoplasie sia aumentata di quattro volte negli ultimi trent’anni; negli Stati Uniti si diagnosticano 2.500.000 nuovi NMSC ogni anno, mentre in Australia il dato è di 788/100.000 abitanti per il carcinoma basocellulare e 328/100.000 per i carcinomi squamo cellulari e studi recenti prevedono che nel 2030 le richieste di visita dermatologica per NMSC aumenteranno del 50%. L’eziopatogenesi di queste neoplasie è in gran parte comune ed è caratterizzata dall’esposizione solare. L’esposizione continua e cronica favorirebbe l’insorgere dei carcinomi cutanei, l’esposizione intensa e intermittente il melanoma; fattore in comune tra le neoplasie sono le scottature solari. Altri fattori cosiddetti endogeni, in altre parole il fototipo, la familiarità, la predisposizione genetica dell’individuo contribuiscono all’eziopatogenesi di queste neoplasie. L’aggressività biologica dei tumori cutanei è diversa secondo il tipo di neoplasia. Il melanoma rappresenta certamente il tumore più aggressivo della cute e se non diagnosticato e curato precocemente ha prognosi infausta; i carcinomi cutanei viceversa sono caratterizzati da un andamento meno aggressivo dal punto di vista metastatico ma hanno una tendenza alle recidive locali frequenti se non trattati adeguatamente, caratteristica che ne rende la gestione dispendiosa dal punto di vista assistenziale per il SSN; la gestione di queste neoplasie rappresenta negli Stati Uniti la 5 spesa sanitaria annuale tra tutte le neoplasie. Dunque anche se per motivi diversi le neoplasie cutanee devono essere considerate con particolare riguardo per la salute pubblica e per la spesa sanitaria Nazionale. In considerazione di quanto detto è opportuno considerare tra la popolazione a rischio di neoplasie cutanee la categoria degli sportivi “outdoor”, in altre parole quella categoria di sportivi professionisti che, per necessità, passano molto tempo all’aperto e sotto il sole durante l’arco dell’anno.


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