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Mondiali. Detti di bronzo nei 400 sl

Nuoto
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Decima medaglia dell'Italia e prima del nuoto ai 17esimi campionati del mondo a Budapest. La griffa Gabriele Detti nei 400 stile libero con 3'43"93, a 8 centesimi dall'australiano campione olimpico Mack Horton (3'43"85). Davanti a tutti il cinese Sun Yang che ferma il cronometro a 3'41"38 e vince il suo terzo titolo mondiale consecutivo della specialità, scaricando pressioni e adrenalina con un urlo da dragone dentro l'acqua.
Per Detti, campione europeo e primatista italiano dei 400 stile libero (4'43"36 agli assoluti di Riccione il 4 aprile scorso), è la prima medaglia iridata dopo il bronzo olimpico e l'infezione alle vie urinarie che non gli consentì di partecipare ai mondiali di Kazan nel 2015. "Sono contento. Ho sfatato un tabù - racconta il 22enne livornese tesserato per Centro Sportivo Esercito e Team Lombardia ed allenato al centro federale di Ostia dal tecnico responsabile, nonché zio, Stefano Morini - Non era importante né il tempo né il colore, era importante solo conquistare la medaglia. Ci sono riuscito da una corsia laterale, come alle Olimpiadi. Ma questa volta ho disputato una gara diversa; tutta su Horton che ho provato ad attaccare negli ultimi 50 metri senza riuscire a mettere la mano davanti. Avevo finito la benzina. Oggi Sun Yang non l'avrei mai raggiunto. E' un campione straordinario e di altro preferisco non parlare". I suoi passaggi sono 54"70 ai 100 metri, 1'52"31 ai 200 e 2'48"97 ai 300 rispetto ai 54"50, 1'51"83 e 2'48"46 dell'australiano e ai 54"11, 1'50"87 e 2'47"18 del cinese. Con Horton aveva virato insieme ai 350 metri (3'16"97), poi Detti ha pagato 8 centesimi rispetto al suo 26"96. "Purtroppo è più alto di me; al tocco avevamo la testa allo stesso punto, ma ha il braccio più lungo", conclude ironicamente l'azzurro iscritto pure alla staffetta 4x200 e con velleità di medaglia agli 800 e 1500, insieme al compagno di allenamenti e campione di tutto Gregorio Paltrinieri.
L'ultima e prima volta che il nuoto italiano salì sul podio mondiale fu per merito di Emiliano Brembilla, medaglia di bronzo a Fukuoka 2001. Era l'anno post olimpico di Sydney 2000 che attraverso i successi di Domenico Fioravanti e Massimiliano Rosolino sdoganò il nuoto italiano a livello internazionale. Questo terzo posto vale e pesa moltissimo. Raccoglie il meglio degli ultimi otto anni, con il 26enne cinese Sun Yang al terzo successo iridato consecutivo dopo l'oro olimpico di Londra 2012 e l'argento di Rio; con il 21enne australiano Mack Horton olimpionico e bronzo mondiale uscente; con il 28enne coreano Park Tae-hwan - già campione olimpico a Pechino 2008 e argento a Londra e campione mondiale a Montreal 2007 e a Shanghai 2011, a cavallo del biennio gommato che aveva rotto gli equilibri - lasciato ai piedi del podio dopo aver condiviso il centro federale di Ostia nell'ultimo mese di preparazione.
Successivamente c'è poca gloria per i nuotatori italiani. La campionessa e primatista nazionale dei 100 farfalla Ilaria Bianchi (57"27) si ferma in semifinale con 57"95 che vale l'unidicesimo posto. Le mancano 32 centesimi per scavalcare la russa Svetlana Chimrova, ottava in 57"64. Piero Codia è decimo nel summary delle semifinali dei 50 farfalla con 23"41, a due decimi dal suo record italiano e a un decimo dall'ucraino Andrii Khloptsov ultimo degli ammessi alla finale. Non ce la fa neanche Nicolo Martinenghi, primo degli esclusi dalla finale dei 100 rana. Al debuttante azzurro, che compirà 18 anni il prossimo 1° agosto, sarebbe servito migliorare il record italiano di 59”23, che ha stabilito il 2 luglio 2017 vincendo gli europei juniores di Netanya. L’ottavo, il russo Kirill Prigoda, chiude in 59”24. Record dei campionati, invece, per il campione di tutto e primatista mondiale Adam Peaty con 57”75 ed un margine di 89 centesimi sullo statunitense Kevic Cordes. 
Squalificata la 4x100 stile libero maschile aperta in sesta posizione dal 48"64 di Luca Dotto e squalificata al cambio anticipato da Ivano Vendrame per quattro centesimi dopo che già in batteria aveva rischiato in 0,01. Gli azzurri sarebbero stati quinti in 3'12"98 con le frazioni da 47"93 di Vendrame, 48"09 di Alessandro Miressi e 48"32 di Filippo Magnini. Medaglia d'oro in 3'10"06 agli Stati Uniti con Caeleb Remel Dressel, che tocca allo sparo in 47"26, e con l'olimpionico Nathan Adrian da 47"25 in ultima; argento in 3'10"34 al Brasile di Bruno Fratus che chiude in 47"18 e bronzo alla sorprendente Ungheria in 3'11"99 con un Richard Bohus da 47"21 in quarta frazione.
Nelle gare senza italiani spicca il record dei campionati in 3'58"34 (già migliorato in batteria in 3'59"06) nei 400 stile libero della cinque volte campionessa olimpica e nove mondiale Katie Ledecky - erede designata di Phelps quale leader del movimento acquatico a stelle e strisce - che dopo si prende l'oro pure con la 4x100 stile libero dei rumors. Sesta ai trials, viene inserita in staffetta alla ricerca del mondiale perfetto da chiudere con gli ori anche nei 200, 800, 1500 e 4x200 ma nuota una frazione da 53"83, diciottesima tra le finaliste con ben cinque prime frazioniste più veloci. 
Tra le candidate al ruolo di leader internazionale c'è anche l'ungherese Katinka Hosszu, che ipoteca l'oro nei 200 misti in 2'07"14 con 1"56 di vantaggio sulla statunitese Melanie Margalis e nuoterà pure i 400 misti, i 100 e 200 dorso, i 200 stile libero e farfalla.
In evidenza pure la svedese Sarah Sjostrom che - rinunciato, come spesso accaduto, ai 200 stile libero per privilegiare la velocità dello stile libero e del delfino - avvicina di 29 centesimi il record mondiale dei 100 farfalla nelle semifinali in 55"77 e successivamente lo sabilisce nei 100 stile libero con una prima frazione della staffetta da 51"71, buttando giù il muro dei 52 secondi avvicinato solo dalla campionessa mondiale australiana Cate Campbell che deteneva il record in 52"06.


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Foto Andrea Masini e Andrea Staccioli/Deepbluemedia.eu