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Mondiali. Staffetta 4x200 maschile sesta

Nuoto
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Spettacolo e alta velocità nel terz'ultimo pomeriggio del mondiale ungherese. Due record europei, un record mondiale juniores e uno dei campionati, tutti made in Russia. A questi si aggiungono un record americano ed uno oceanico. I ragazzi della 4x200 sono gli unici a rappresentare l'Italia in finale. Sono sesti in 7'09"44, dopo sei anni dall'ultima apparizione iridata, nella gara vinta dai britannici in 7’01"70, davanti a Russia in 7'02"68 e agli Stati Uniti del rinnovamento, senza Michael Phelps e Ryan Lochte, in 7'03"18. "E' la mia prima finale mondiale – racconta Megli, autore del primato personale in 1'47"34 – Ero emozionato. Sono riuscito a rimanere concentrato e ho migliorato il personale. Sono soddisfatto". "Ci siamo divertiti – continua Detti, 1'46"08, campione mondiale degli 800 e bronzo nei 400 – è stata una buona staffetta. Adesso mi aspettano i due 1500. La stanchezza comincia ad affiorare ma dovrò far finta di nulla". "I ragazzi sono stati bravissimi – si complimenta il 35enne capitano Magnini, unico atleta nato degli anni 80 tra i 32 finalisti, in sofferenza con 1'49"09 e al dubbio se continuare o meno la carriera agonistica dopo una stagione tortuosa, con alti e bassi personali e no – Sono morto agli ultimi 50 metri con un tempo ben più alto di quanto nuotato in batteria. L'importante era raggiungere la finale e prendersi il miglior piazzamento possibile". "E’ un mondiale molto strano – commenta Dotto, 1'46"93 – Nei 50 e nei 200 ho nuotato buone prestazioni, meno nei 100. Ripartiamo da qui. L'Italia dev'essere sempre presente con le staffette nelle finali mondiali". 
In precedenza Margherita Panziera, che aveva stabilito il primato personale con 2'09"43, si peggiora in semifinale e chiude 14esima in 2'10"95. Entrare in finale era comunque impossibile, per riuscirci non sarebbe bastato neanche il record italiano di Alessia Filippi (2"08"03) perché l’ottava e ultima delle qualificate, la canadese bronzo olimpico Hilary Caldwell, segna 2'07"64. La prima, invece, è l'australiana Emily Seebhom, col record oceanico di 2'05"81.
Anche per Luca Dotto la finale dei 50 stile libero era quasi tabù. Migliora di sei centesimi rispetto alla batteria, ma con 21"92 non va oltre l'undicesimo posto. Basti pensare che l'ultimo dei qualificati è il primatista mondiale, campione olimpico a Pechino 2008 e mondiale a Roma 2009, Shanghai 2011 e Barcellona 2013 Cesar Cielo in 21"77. Davanti a tutti nel ranking provvisorio il campione olimpico con le staffette 4x100 stile libero e mista, lo statunitense Caeleb Dressel con 21"29, nonché nuovo padrone dei 100 stile libero.
Anche a Piero Codia non riesce il bis nei 100 farfalla. Raggiungere la finale, dopo aver nuotato il record italiano in batteria (51"09) avrebbe reso la giornata memorabile. Dalla corsia 4 chiude in 52"45, decimo. Nella sua semifinale l'australiano Grant Irvine stampa 51"31 che sarà l'ultimo utile per qualificarsi alla finale e nella successiva ancora Dressel è insuperabile in 50"07, a 25 centesimi dal record del mondo che Michael Phelps ha stabilito il 1° agosto del 2009 ai mondiali di Roma con il costume gommato.
Silvia Di Petro stringe ancora i denti e prova a non pensare alla borsite al ginocchio e all'infiammazione del tendine; lima qualcosa rispetto alla batteria ma non basta. Chiude al sedicesimo posto la semifinale dei 50 farfalla in 26"06.
La campionessa olimpica Simone Manuel si prende anche il trono mondiale. La statunitense di colore vince la finale regina del nuoto, i 100 stile libero, con 52"27 stabilendo il record americano e bruciando la primatista mondale Sarah Sjostrom (51"71 nella frazione della 4x100 stile libero), seconda al tocco in 52"31. La vasca di ritorno della Manuel è fantastica: ai 50 metri era davanti la svedese con 24"75 e lei inseguiva con 25"21, nei secondi 50 metri il sorpasso statunitense (27"06 contro 27"56). A distanza di un’ora e un quarto Sarah Sjostrom con 25"30 nuota il primo tempo delle semifinali dei 50 farfalla, di cui detiene il record mondiale con 24"43 dal 2014. L’inno nazionale russo suona tre volte; nelle finali dei 200 dorso uomini e dei 200 rana donne e uomini. Evgeny Rylov, bronzo olimpico nei 200 e sesto nei 100 a Rio, vince i 200 dorso con il record europeo di 1'53"61 e il 17enne connazionale Klim Kolesnikov si prende quello juniores col quarto posto in 1'55"14, a otto centesimi dal podio. Yulia Efimova, pluricampionessa mondiale ed europea, che al rientro a Kazan 2015 (dopo 16 mesi di stop) ha conquistato l’oro nei 100 e il bronzo nei 50, vince 200 i rana con 2'19"64. Anton Chupkov vince i 200 rana con il record europeo e dei campionati di 2'06"96.


Gli azzurri nelle semifinali e finali
 
200 dorso fem. (Semifinali)
14. Margherita Panziera 2'10"95 eliminata
50 sl mas. (Semifinali)
11. Luca Dotto 21"92 eliminato
100 farfalla mas. (Semifinali)
10. Piero Codia 52"45 eliminato
50 farfalla fem. (Semifinali)
16. Silvia Di Pietro 26"06 eliminata
4x200 sl mas. (Finale)
6. l'Italia 7'09"44
   
Risultati completi


Foto Andrea Masini / Deepbluemedia.eu